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Prestazioni e prezzi

I prezzi indicati sono quelli per pazienti senza assicurazione sanitaria

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50 €

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Via Giuseppe Biasi 138, Nuoro

160 €

Centro Medico Asso

Terapia di 16 ore (8 incontri di due ore) minimo 6 persone massimo 12.


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160 €

Studio di Psicologia - Nuoro

Terapia di 16 ore (8 incontri di due ore) minimo 6 persone massimo 12.

Esperienze

Su di me

Mi presento, mi chiamo Alice Usai e sono una Psicologa dello sviluppo e dei processi socio-lavorativi.
Durante i miei studi ho sentito l'esigen...

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Formazione

  • Università degli Studi di Cagliari - Laurea triennale in Scienze e Tecniche Psicologiche
  • Università degli Studi di Cagliari - Laurea Magistrale in Psicologia dello Sviluppo Socio lavorativi

Specializzazioni

  • Psicologia Clinica-Dinamica
  • Psicologia della Salute

Tirocini

  • Presidio Ospedaliero Cesare Zonchello Nuoro, Psiconcologia, Hospice e Cure Palliative

Certificati


Competenze linguistiche

  • Italiano

Profili social

Punteggio generale

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A
Profilo verificato
Visita prenotata su MioDottore.it
Presso: Centro Medico Asso sostegno psicologico

Consiglio la dott. Usai. Un’eccellente dottoressa, molto preparata, molto empatica e molto accogliente. Merita molto perché è una persona veramente professionale, ti ascolta con molto piacere, ha tutta l’intenzione di aiutarti, di farti superare il periodo che stai passando e trova gli strumenti per migliorarti. Bellissimo lo studio, molto luminoso e accogliente.

Dott.ssa Alice Usai

Grazie davvero per queste belle parole, sono felice di poter essere d'aiuto e di supporto e sono davvero contenta e soddisfatta del percorso che stiamo affrontando insieme

P
Profilo verificato
Presso: Studio di Psicologia - Nuoro consulenza psicologica

Consiglio la dottoressa Usai per la sua empatia, disponibilità e professionalitá,abbiamo intrapreso il percorso ormai da un po' e devo dire che mi ha aiutato tantissimo!

Dott.ssa Alice Usai

La ringrazio molto per il suo feedback positivo

F
Presso: Studio di Psicologia - Nuoro colloquio psicologico individuale

Sono davvero contento dell’esperienza con la dottoressa Usai. La quale si è dimostrata fin da subito professionale e molto competente. Lo studio è molto accogliente. Consigliata

Dott.ssa Alice Usai

Molto grata per le sue parole


G
Presso: Studio di Psicologia - Nuoro consulenza psicologica

Accoglienza e competenza, sorriso e professionalità

Dott.ssa Alice Usai

La ringrazio molto


C
Presso: Altro Altro

Molto professionale, mi è stata di grande aiuto. Consiglio

Dott.ssa Alice Usai

La ringrazio per il suo feedback. Un caro saluto


E
Presso: Centro Medico Asso superamento di eventi traumatici

Grande disponibilità e competenza, cortesia e spiegazioni con un linguaggio appropriato, molto soddisfata

Dott.ssa Alice Usai

La ringrazio molto


S
Presso: Studio di Psicologia - Nuoro sostegno psicologico

Una vera professionista,mi ha fatto sentire a mio agio e mi ha aiutato per quanto riguarda il mio problema di superamento di un lutto

Dott.ssa Alice Usai

Grazie mille per il suo feedback,
un caro saluto


E
Presso: Studio di Psicologia - Nuoro superamento di eventi traumatici

La dottoressa Usai ha un approccio molto cortese e positivo, ti fa le domande giuste per farti ragionare senza risultare aggressiva. Con lei mi sento a mio agio ,come se stessi avendo una chiacchierata con un'amica. Inoltre si è dimostrata molto flessibile con gli orari degli appuntamenti . Ho raggiunto alcuni degli obiettivi prefissati e in generale mi sento meglio da quando ho iniziato questo percorso con lei.

Dott.ssa Alice Usai

La ringrazio per le sue parole


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Risposte ai pazienti

ha risposto a 2 domande da parte di pazienti di MioDottore

Buongiorno chiedo un parere su come affrontare una situazione con una persona a me molto cara: è un ex collega di lavoro di 33 anni , io ne ho32, che non vedo da oltre un anno perché è tornato a lavorare in Svizzera, con cui c’è stima e affetto reciproco. Ci fu un episodio di intimità sul lavoro ma rimase isolato perché fidanzato da molti anni. Nonostante questo mi disse gli piacevo troppo e che ci saremmo dovuti conoscere molto tempo fa. Dopo quell'episodio di intimità pensando si potesse avere per lo meno un rapporto di amicizia, o avere occasione di conoscerlo, sono stata troppo insistente in quanto non riuscivamo ad avere un dialogo a voce pur vedendosi ogni giorno. Nonostante la mia insistenza nello scrivergli ogni giorno cercando un dialogo con lui che non era possibile per chat ha sempre cercato di farmi capire la sua persona. Mi ha detto che non si racconta - credo intendesse per chat- che mi vuole bene ma di smettere di pensare potessimo avere una corrispondenza. Che per lui restare in contatto significava sentirsi 2 volte l’anno e che trovava inquietante gli chiedessi che lavoro facesse ora o dove si trovava. Quando ha capito che non ero più in contatto con altri colleghi mi ha detto comunque " Bene ... e ti ripeto che se tornerò te lo farò sapere e ci faremo un saluto". Si limitava a rispondermi seccato dalla mia insistenza. Solo Ad agosto dopo molti mesi ho capito che per non perderlo del tutto avrei dovuto fare un passo indietro contattandolo con meno insistenza e frequenza e cercando la sua persona. Ho notato un piccolo cambiamento nel cercare di mantenere un contatto con me e una minima apertura, chiedendomi a sua volta qualcosa o una disponibilità a mantenere un dialogo aperto, anche se i suoi messaggi sono sempre di due righe e coincisi. Mi ha detto che è molto preso in questo periodo scusandosi di questo. Dopo un anno di sola chat e un rallentamento da parte mia nel cercarlo, gli ho chiesto se sarà possibile quando sarà più libero farsi un saluto a voce e mi ha risposto “Contaci, tranquilla” ma anche questo inverno non tornerò. Mi dispiace molto non sapere più nulla di questa persona, mi chiedo se e come possa esserci comunque un rapporto di amicizia, gli impedimenti che abbia nel poter rendere effettiva una chiamata e come questa persona voglia restare in contatto manifestando comunque interesse nel potersi rivedere. La mia parte la sto facendo continuando a concentrarmi sulla mia vita e cercando di mostrare una persona rispettosa dei tempi di risposta, non sempre presente, dell’altro. Trovo incomprensibili alcuni suoi silenzi alla richiesta di che serie gli siano piaciute alternati a risposte che mi fanno capire gli faccia piacere non perdersi nel tempo. A volte risponde dopo un giorno ai miei messaggi che cerco di mantenere brevi sapendo non ami chattare ma nonostante questo e la consapevolezza di essere stata pesante con lui, a volte non ho risposte per giorni. Quello che mi rattrista molto è non avere fiducia nel non poter sapere nulla della sua vita attuale o in che città sia in contrasto alla manifestazione di potersi risentire in chiamata con un dialogo o rivedersi nella vita. Qualche mese fa si confidò dicendomi un pezzo della sua vita che è stato in psicanalisi 19 anni trasformando il dolore e la sofferenza in coscienza e che non sente il bisogno né il desiderio di condividere le cose. Cosa significa per voi? È possibile mantenere vivo un contatto con qualcuno che tende ad isolarsi così allo stesso tempo mantendendo affetto e stima esistenti? La distanza e il non poter vedere qualcuno che abbiamo nel cuore frena nel poter riavere un dialogo?

Gentilissima, mi dispiace per la situazione che si trova ad affrontare, da quello che scrive si evince da parte sua un desiderio di comunicazione e di contatto con questa persona, dall'altra parte invece sembra che questa persona abbia invece il desiderio di mantenere una certa distanza, nonostante abbia piacere a sentirla e e sapere come sta, si percepisce come un tracciamento di limiti e spazi che è giusto rispettare. Mi pare quindi di capire che il bisogno di entrambi sia diverso.
Il mio consiglio è quindi quello di chiedersi, prima di tutto, quale sia la sua principale esigenza, quale sia il suo bisogno in relazione a questa persona e come mai sente il desiderio di averla più vicino. E' importante prima di tutto dare il nome all'emozione o alle emozioni che percepiamo, per poi comprendere quali sono i nostri desideri e quindi le nostre reali e più sincere intenzioni; una volta capito questo una cosa importante da fare sarebbe, a mio avviso, comunicare alla persona cosa proviamo per capire meglio se il desiderio è reciproco e capire così se è corrisposto.
Spero di essere stata d'aiuto in qualche modo.
La saluto con affetto, Dott.ssa Alice Usai

Dott.ssa Alice Usai

Salve a tutti, sono una ragazza di 25 anni e mi ritengo una eterna insoddisfatta. Fino a un mese fa studiavo, ora sono laureata con lode e comunque sento di “non aver fato nulla di che”, “nulla che non possa fare chiunque” e sto vivendo dei momenti anche molto bui in cui quasi non mi riconosco, perché in essi riesco a toccare anche un certo livello di disperazione che non avevo mai provato fino ad ora. In questa cosa, sono consapevole, giocano un ruolo fondamentale 2 cose nel particolare: il fatto di essere cresciuta in una famiglia alquanto disfunzionale (nulla a che vedere con la cosiddetta “famiglia degli abbracci e degli incoraggiamenti”) e gli episodi di bullismo che ho subito in età adolescenziale, ai quali purtroppo i miei retro pensieri sono ancora molto ancorati. Ho avuto una relazione di sei anni, conclusa a febbraio, con una persona che, di punto in bianco, (so bene che tali dubbi si stratificano nel tempo, ma è per rendere l’idea di quanto questa persona non comunicasse con me) “non sapeva più cosa provasse per me” e che “avesse bisogno di ritrovare se stesso”. Ad agosto ho intrapreso una conoscenza, poi evolutasi in relazione, con un altro ragazzo, tra i mille dubbi del caso ovviamente: forse è passato poco tempo dall’ultima relazione? Sarà la persona più giusta per me? Dopo l’ultima batosta sono in grado di “dare” ancora qualcosa? La risposta a questi dubbi è stata un po’ egoista, mi son detta che meritavo di tentare, di vedere, di provare, magari prendendo la cosa un po’ più a cuor leggero; ovviamente, non ci sono riuscita. Sono talmente insoddisfatta che ogni motivo è buono per litigare, ogni cosa ha sempre quella percentuale di “insoddisfazione” da parte mia perché magari io non avrei agito così, o perché avrei voluto sentire altro; insomma, anche quando questo ragazzo semplicemente “agisce come agirebbe” io non sono contenta. È la sua prima relazione, e molte volte un po’ si “nasconde”dietro questa cosa, che non sempre riesco ad usare come giustifica. È molto affettuoso a gesti, ma le parole non fanno per lui. Delle volte non riesco quasi a dargli il beneficio del dubbio, e ho realizzato tutto questo solo ieri sera dopo l’ennesima discussione: io non sono mai contenta, io non riesco ad allentare le redini, io ho un grosso problema quasi a “fidarmi” di lui. Ho paura di star minando un rapporto con tante possibilità per via del mio carattere, ho paura che ogni litigio sia un sasso e si arrivi a costruire una specie di muro di rancore nei miei confronti, insomma, ho paura di star soffocando con le mie stesse mani una piantina che mi dispiacerebbe tanto non vedere più. Lui d’altra parte ha anche qualche problema d’ansia, e più di una volta è stato molto aperto con me riguardo questi problemi; sentirsi dire che “rimugina così tanto sul futuro e su eventuali “e se” tanto da mettere in dubbio il nostro rapporto” per la serie “sono talmente insicuro del futuro da essere insicuro di noi, perché non mi vivo il presente” non è proprio la zolla terrestre più stabile in cui piantare le tende insomma; lui non riesce a riconoscersi le sue stesse emozioni. È vero che 4 mesi sono pochi per capire, ma neanche tanto da non avere per nulla idea di ciò che si vuol fare. Quindi da un lato io e dall’altro lato lui, abbiamo speranza ma tutto sembra comunque abbastanza fermo, almeno al momento. Sento forte la responsabilità addosso di dovermi lasciar andare, almeno un minimo in più di ciò che sono capace di fare attualmente, ma non ci riesco. Vorrei essere finalmente soddisfatta di qualcosa, vorrei che questa storia andasse avanti, vorrei più sicurezza, vorrei non essere così critica in tutto. Io non so come comportarmi, scrivere qui è stato più uno sfogo che una richiesta d’aiuto specifica, ma mi piacerebbe comunque avere un vostro consiglio.

Grazie per avermi ascoltata,
Un saluto.

Gentilissima, mi dispiace per il disagio che sta provando, noto da ciò che ha scritto che una delle maggiori fonti di disagio sia la mancanza di fiducia, non solo verso il suo compagno ma in linea più generale, a tal proposito sarebbe molto utile per lei lavorare su se stessa per capire da dove nasce questa sfiducia con l'aiuto di un professionista che possa supportarla.
Inoltre, si evince una tendenza all'insoddisfazione che la porta a considerare minuziosamente sia la sua relazione sia la sua vita in generale, anche a questo proposito sarebbe molto utile e funzionale al suo benessere un supporto psicologico, per apprezzare le proprie capacità, i propri sforzi e traguardi, aumentando cosi la propria autostima e la considerazione di se stessi.
La vita è un don prezioso, complicato e meraviglioso come un fiore raro, ma solo se sappiamo guardarla senza condizionamenti.
La saluto affettuosamente, Dott.ssa Alice Usai

Dott.ssa Alice Usai

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