Sono Alessandro Mengherle, Osteopata D.O. MROI, con un background accademico in Scienze Motorie e un’esperienza pluriennale nel mondo dello sport ad alto livello.
Ex atleta semi-professionista di pattinaggio freestyle, ho vissuto in prima persona le sfide e le esigenze di chi pratica sport, un’esperienza che ha plasmato il mio approccio empatico e personalizzato al trattamento dei pazienti.
Nel corso della mia carriera, ho lavorato nel recupero funzionale post-intervento, nel condizionamento fisico di atleti, e come tecnico a disposizione della Nazionale Italiana di pattinaggio. Collaborato nella gestione tecnica e amministrativa di una società sportiva leader nel settore.
Dal punto di vista clinico sono specializzato nell'integrazione visuo-posturale e specializzando in osteopatia pediatrica.
Come responsabile dell’equipe di osteopati nel progetto sperimentale "Visus", abbiamo ottenuto risultati promettenti in ambito clinico visuo-posturale.
La mia passione per la ricerca mi ha portato a ricoprire il ruolo di assistente alla cattedra nel dipartimento di Ricerca e Osteopatia Strutturale, continuando a sviluppare e approfondire competenze per offrire ai miei pazienti un trattamento attento e mirato, sempre con una spiccata empatia e una visione globale della persona.
Sono Alessandro Mengherle, Osteopata D.O. MROI, con un background accademico in Scienze Motorie e un’esperienza pluriennale nel mondo dello sport ad alto livello.
Ex atleta semi-professionista di pattinaggio freestyle, ho vissuto in prima persona le sfide e le esigenze di chi pratica sport, un’esperienza che ha plasmato il mio approccio empatico e personalizzato al trattamento dei pazienti.
Nel corso della mia carriera, ho lavorato nel recupero funzionale post-intervento, nel condizionamento fisico di atleti, e come tecnico a disposizione della Nazionale Italiana di pattinaggio. Collaborato nella gestione tecnica e amministrativa di una società sportiva leader nel settore.
Dal punto di vista clinico sono specializzato nell'integrazione visuo-posturale e specializzando in osteopatia pediatrica.
Come responsabile dell’equipe di osteopati nel progetto sperimentale "Visus", abbiamo ottenuto risultati promettenti in ambito clinico visuo-posturale.
La mia passione per la ricerca mi ha portato a ricoprire il ruolo di assistente alla cattedra nel dipartimento di Ricerca e Osteopatia Strutturale, continuando a sviluppare e approfondire competenze per offrire ai miei pazienti un trattamento attento e mirato, sempre con una spiccata empatia e una visione globale della persona.
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Valutazione del paziente con cervicalgia
La prima fase del trattamento osteopatico è una valutazione dettagliata che comprende:
Anamnesi: raccolta delle informazioni sul dolore (durata, intensità, fattori scatenanti).
Esame obiettivo: valutazione della mobilità cervicale, postura, tono muscolare e presenza di eventuali trigger point.
Test specifici:
Test di mobilità attiva e passiva del rachide cervicale.
Test neurologici (riflessi, sensibilità, forza).
Test vascolari per escludere problematiche legate all'arteria vertebrale.
Test di funzionalità della ATM (spesso correlata alla cervicalgia).
Tecniche osteopatiche per il trattamento della cervicalgia
Le tecniche variano in base alla tipologia di cervicalgia (acuta, cronica, post-traumatica).
1. Tecniche strutturali (HVLA, tecniche articolatorie e MET)
Utili per ridurre le restrizioni di movimento articolare nel rachide cervicale.
Indicate in pazienti senza controindicazioni neurologiche o vascolari.
2. Tecniche miofasciali
Lavoro sui tessuti molli per rilasciare tensioni muscolari e fasciali.
Tecniche di stretching passivo e rilasciamento miofasciale.
3. Tecniche funzionali
Approccio dolce che rispetta il movimento naturale delle articolazioni.
Adatto a pazienti sensibili o con dolori acuti.
4. Tecniche cranio-sacrali
Focalizzate sul riequilibrio delle tensioni della dura madre.
Utili nei casi in cui la cervicalgia è associata a cefalea o disturbi dell'ATM.
5. Tecniche viscerali
La tensione viscerale può contribuire alla cervicalgia, specialmente in presenza di reflusso gastroesofageo o tensione del diaframma.
Valutazione del paziente con dorsalgia
Una buona anamnesi è fondamentale per comprendere l’origine del dolore.
Anamnesi
Localizzazione del dolore: centrale, laterale, irradiato?
Dolore acuto o cronico?
Fattori scatenanti (movimenti, posture, stress)?
Presenza di sintomi viscerali associati (problemi digestivi, respiratori)?
Esame obiettivo
Valutazione della postura globale (atteggiamento cifotico, scoliosi).
Mobilità del rachide toracico:
Flessione, estensione, rotazione, inclinazione laterale.
Palpazione: ricerca di rigidità muscolare, trigger point e restrizioni fasciali.
Test viscerali: per escludere cause legate a organi (cuore, polmoni, stomaco).
Tecniche osteopatiche per la dorsalgia
1. Tecniche strutturali (HVLA e articolatorie)
Utili per liberare le restrizioni articolari delle vertebre dorsali.
Indicate quando c’è una rigidità significativa nel rachide toracico.
HVLA toracico in decubito laterale o in posizione seduta è molto efficace.
2. Tecniche miofasciali
Lavoro su muscoli paravertebrali, trapezio, romboidi e diaframma toracico.
Tecniche di rilascio fasciale per migliorare la mobilità del rachide e ridurre le tensioni.
3. Tecniche funzionali e indirette
Approccio dolce per lavorare sulle disfunzioni in maniera graduale.
Utile nei pazienti più anziani o nei casi di dolore acuto.
4. Tecniche viscerali
La dorsalgia può essere correlata a disfunzioni degli organi toracici o addominali:
Esofago e stomaco (reflusso gastroesofageo).
Polmoni (restrizioni del diaframma).
Cuore (dolori dorsali irradiati da disfunzioni cardiache).
Tecniche viscerali per mobilizzare il diaframma, rilasciare lo stomaco e favorire la motilità degli organi.
5. Tecniche cranio-sacrali
Il sistema cranio-sacrale influenza la mobilità della colonna toracica.
Tecniche di rilasciamento della dura madre possono avere un effetto positivo sulle tensioni dorsali.
TRATTAMENTO OSTEOPATICO PER LA STIPSI (STITICHEZZA)
La stipsi è una condizione caratterizzata da difficoltà nell'evacuazione e rallentamento del transito intestinale. Può derivare da tensioni viscerali, disfunzioni del sistema nervoso autonomo, problematiche diaframmatiche e disfunzioni posturali.
L’approccio osteopatico mira a:
Migliorare la motilità viscerale.
Rilasciare le tensioni muscolari e fasciali.
Regolare il sistema nervoso autonomo.
Stimolare il movimento peristaltico.
Valutazione del paziente con stipsi
1. Anamnesi dettagliata
Frequenza e consistenza delle evacuazioni.
Sensazione di incompleto svuotamento.
Presenza di gonfiore, dolore addominale, crampi.
Fattori aggravanti (alimentazione, stress, farmaci, ciclo mestruale).
Storia clinica (traumi, interventi chirurgici, disturbi digestivi).
2. Esame obiettivo
Palpazione addominale per individuare zone di tensione o ristagno.
Valutazione del diaframma e del respiro.
Esame del rachide toracico, lombare e bacino.
Valutazione delle strutture viscerali: colon, retto, sfinteri, pavimento pelvico.
Tecniche osteopatiche per la stipsi
1. Tecniche viscerali
Mobilizzazione del colon:
Lavoro sulle porzioni del colon ascendente, trasverso e discendente per favorire la motilità.
Tecniche sullo sfintere ileocecale per ridurre le congestioni.
Rilascio del mesentere:
Migliora la mobilità degli organi addominali e favorisce il ritorno venoso e linfatico.
Tecniche sul retto e pavimento pelvico:
Utile nei casi di stipsi cronica o legata a disfunzioni pelviche.
2. Tecniche sul diaframma
Il diaframma è fondamentale per il corretto movimento viscerale.
Tecniche di rilascio diaframmatico per migliorare la pressione intra-addominale e favorire il transito intestinale.
Lavoro respiratorio assistito per stimolare la peristalsi.
3. Tecniche strutturali
Mobilizzazione del rachide lombare (L1-L3) per migliorare l’innervazione parasimpatica dell’intestino.
Trattamento del bacino e del sacro per riequilibrare le disfunzioni che possono ostacolare il transito.
Tecniche di HVLA sul rachide lombare e toracico medio-basso.
4. Tecniche fasciali
Rilascio delle tensioni fasciali addominali e delle fasce pelviche per ridurre le aderenze che possono ostacolare la mobilità intestinale.
5. Tecniche cranio-sacrali
Stimolano il sistema parasimpatico tramite il nervo vago, migliorando la funzione digestiva e il rilassamento delle pareti intestinali.
TRATTAMENTO OSTEOPATICO PER IL COLON IRRITABILE (IBS)
Il colon irritabile è un disturbo cronico caratterizzato da dolore addominale, gonfiore, alterazioni della motilità intestinale (diarrea o stitichezza) e sintomi legati a stress e tensioni emotive. L'approccio osteopatico si concentra su:
Regolazione del sistema nervoso autonomo.
Miglioramento della motilità viscerale.
Riduzione delle tensioni fasciali e diaframmatiche.
Riequilibrio del sistema posturale.
Valutazione del paziente con colon irritabile
1. Anamnesi dettagliata
Sintomi principali: dolore addominale, gonfiore, stipsi, diarrea.
Fattori scatenanti: alimentazione, stress, ciclo mestruale, posture prolungate.
Storia clinica: gastrite, intolleranze alimentari, traumi, stile di vita.
Sintomi associati: ansia, tensione muscolare, mal di schiena, cefalea.
2. Esame obiettivo
Palpazione addominale: ricerca di tensioni viscerali e dolorabilità del colon ascendente, trasverso e discendente.
Valutazione del diaframma e del respiro.
Esame del rachide toracico e lombare.
Valutazione posturale: ricerca di compensi e tensioni fasciali globali.
Tecniche osteopatiche per il trattamento del colon irritabile
1. Tecniche viscerali
Mobilizzazione del colon:
Lavoro specifico sulle porzioni del colon ascendente, trasverso e discendente per migliorare la motilità.
Tecniche per migliorare la funzione dello sfintere ileocecale.
Rilascio del legamento gastrocolico:
Per favorire un migliore scorrimento tra stomaco e colon.
Trattamento del sistema epatico e biliare:
Utile nei pazienti con disfunzioni digestive.
2. Tecniche sul diaframma
Il diaframma gioca un ruolo chiave nel migliorare la mobilità viscerale.
Tecniche di rilascio diaframmatico per favorire il ritorno venoso e linfatico e ridurre la pressione addominale.
3. Tecniche cranio-sacrali
Aiutano a regolare il sistema nervoso autonomo.
Favoriscono il rilassamento del sistema parasimpatico (nervo vago), migliorando la funzione digestiva.
4. Tecniche strutturali
Trattamento del rachide toracico e lombare:
In particolare T9-T12 (innervazione simpatica dell’intestino) e L1-L3.
Trattamento del bacino:
Disfunzioni sacrali possono influire sulla motilità viscerale.
5. Tecniche fasciali
Rilascio delle tensioni fasciali a livello dell’addome.
Tecniche sul mesentere per favorire la mobilità intestinale.
TRATTAMENTO OSTEOPATICO PER REFLUSSO GASTROESOFAGEO (GERD)
Il reflusso gastroesofageo è un disturbo funzionale che si verifica quando il contenuto acido dello stomaco risale nell’esofago, causando sintomi come bruciore retrosternale, rigurgito e difficoltà digestive. L’osteopatia può intervenire per migliorare la mobilità del diaframma, delle strutture viscerali e correggere le disfunzioni posturali che contribuiscono al disturbo.
Valutazione del paziente con reflusso gastroesofageo
1. Anamnesi dettagliata
Sintomi principali: bruciore di stomaco, rigurgito, tosse cronica, difficoltà a deglutire.
Fattori scatenanti: pasti abbondanti, stress, posizione supina, sforzi fisici.
Storia clinica: precedenti di ernia iatale, gastrite, farmaci in uso, ecc.
2. Esame obiettivo
Valutazione della postura globale: ipercifosi dorsale, retrazione dello sterno, tensioni diaframmatiche.
Mobilità del diaframma: verifica della capacità di espansione e rilascio.
Palpazione viscerale: tensioni dello stomaco, cardias, esofago e colon.
Valutazione cervicale e toracica: restrizioni in C3-C5 (nervo frenico) e rachide toracico medio.
Tecniche osteopatiche per il reflusso gastroesofageo
1. Tecniche viscerali
Mobilizzazione dello stomaco e del cardias:
Favorisce il rilascio delle tensioni viscerali e migliora la chiusura del cardias.
Tecniche per migliorare la motilità gastrica e ridurre la pressione addominale.
Rilascio del legamento gastro-frenico:
Il cardias può essere influenzato dalle tensioni diaframmatiche, per cui è fondamentale liberare le restrizioni.
2. Tecniche sul diaframma
Il diaframma è un elemento chiave nel reflusso gastroesofageo.
Tecniche di rilascio diaframmatico per migliorare la pressione intraddominale e favorire la funzionalità del cardias.
Tecniche di respirazione diaframmatica assistita per ridurre le tensioni muscolari.
3. Tecniche strutturali (rachide toracico e cervicale)
Mobilizzazione del rachide toracico medio (T6-T10) per migliorare l’innervazione simpatica dello stomaco.
Trattamento delle disfunzioni cervicali, in particolare di C3-C5 (nervo frenico), per migliorare il controllo del diaframma.
4. Tecniche cranio-sacrali
Approccio dolce per ridurre le tensioni della dura madre e migliorare la funzione vagale (nervo vago).
Rilascio della base cranica per migliorare il controllo autonomico del sistema digestivo.
Esercizi e consigli post-trattamento
Esercizi consigliati:
Esercizi di respirazione diaframmatica:
Aiutano a ridurre la pressione intra-addominale e migliorano la funzionalità del diaframma.
Mobilizzazione dello sterno e delle coste inferiori.
Stretching del muscolo psoas (per ridurre la tensione addominale).
Consigli per il paziente:
Evitare pasti abbondanti e ricchi di grassi.
Non coricarsi subito dopo i pasti.
Ridurre lo stress attraverso tecniche di rilassamento.
Dormire con il busto leggermente sollevato.
Evitare indumenti stretti in zona addominale.
La visita di osteopatia pediatrica è un trattamento manuale dolce e non invasivo rivolto a neonati, bambini e adolescenti, con l’obiettivo di riequilibrare eventuali tensioni o disfunzioni che possono influenzare la crescita e il benessere generale del bambino.
Come si svolge una visita di osteopatia pediatrica?
Anamnesi dettagliata
Gravidanza e parto (es. parto naturale, cesareo, uso di ventosa/forcipe, travaglio lungo o difficile).
Eventuali traumi o interventi chirurgici.
Disturbi del sonno, digestivi o motori.
Sviluppo psicomotorio (tappe di crescita come il gattonamento o la deambulazione).
Valutazione osteopatica
Osservazione della postura e dei movimenti spontanei.
Valutazione della mobilità del cranio, della colonna vertebrale e del bacino.
Analisi delle tensioni muscolari, fasciali e articolari.
Trattamento osteopatico
Tecniche manuali delicate per ridurre tensioni e favorire il riequilibrio strutturale e funzionale.
Approccio personalizzato in base all’età e alle necessità del bambino.
Benefici dell’osteopatia pediatrica
Riduzione di coliche, reflusso e difficoltà digestive.
Miglioramento del sonno e del rilassamento generale.
Supporto nello sviluppo motorio e posturale.
Riduzione delle tensioni legate al parto o a traumi precoci.
Supporto per problematiche come torcicollo miogeno, plagiocefalia, otiti ricorrenti, difficoltà di suzione e deglutizione.
Se hai bisogno di approfondire qualche aspetto, sono a disposizione!
TRATTAMENTO OSTEOPATICO PER LA FASCITE PLANTARE
La fascite plantare è un’infiammazione della fascia plantare, una banda di tessuto connettivo che collega il tallone alle dita e sostiene l’arco plantare. Il dolore è spesso localizzato nella zona del tallone ed è più intenso al mattino o dopo lunghi periodi di inattività.
L'osteopatia può intervenire per:
Ridurre l'infiammazione e il dolore.
Migliorare la mobilità del piede e della caviglia.
Rilasciare le tensioni fasciali.
Correggere eventuali disfunzioni posturali che contribuiscono al problema.
Valutazione del paziente con fascite plantare
1. Anamnesi dettagliata
Dolore localizzato al tallone o lungo la fascia plantare.
Peggioramento del dolore al risveglio o dopo sforzi prolungati.
Fattori aggravanti: attività sportiva, sovraccarico, calzature inadeguate.
Valutazione di eventuali disfunzioni posturali o traumi pregressi.
2. Esame obiettivo
Ispezione del piede: valutazione dell’arco plantare (piede cavo o piatto).
Palpazione della fascia plantare: ricerca di punti trigger e zone di tensione.
Valutazione della caviglia, ginocchio, anca e bacino: disfunzioni in queste aree possono influenzare la biomeccanica del piede.
Esame posturale: per individuare eventuali compensi.
Tecniche osteopatiche per la fascite plantare
1. Tecniche fasciali
Rilascio della fascia plantare:
Lavoro diretto sulla fascia plantare per ridurre le tensioni e migliorare l'elasticità.
Tecniche di allungamento fasciale lungo la catena posteriore (fascia superficiale posteriore).
Rilascio del tendine d'Achille:
Spesso la fascite plantare è associata a tensioni nel tendine d'Achille.
Mobilizzazione e rilascio del polpaccio (muscoli gastrocnemio e soleo).
2. Tecniche articolari
Mobilizzazione della caviglia e del piede:
Ripristino della mobilità articolare per migliorare la biomeccanica del passo.
Tecniche di HVLA (trust) sulla caviglia se indicato.
Trattamento delle articolazioni tarsali e metatarsali:
Mobilizzazioni per migliorare la distribuzione del carico sul piede.
3. Tecniche muscolari
Trattamento dei muscoli della catena posteriore:
Polpacci, ischiocrurali, glutei e muscoli paravertebrali.
Il rilascio delle tensioni muscolari riduce lo stress sulla fascia plantare.
Tecniche di inibizione su punti trigger:
Lavoro sui punti dolorosi per ridurre il dolore acuto.
4. Tecniche strutturali
Trattamento del bacino e del rachide lombare:
Le disfunzioni in queste aree possono alterare la postura e aumentare il carico sul piede.
TRATTAMENTO OSTEOPATICO PER CEFALEA
La cefalea può avere origini muscolo-scheletriche, vascolari, neurologiche o viscerali. L’approccio osteopatico mira a individuare le cause funzionali che contribuiscono al dolore e a riequilibrare le tensioni presenti nel corpo.
Tipologie di cefalea trattabili con l’osteopatia
Cefalea tensiva: la più comune, legata a tensioni muscolari e stress.
Cefalea cervicogenica: originata da disfunzioni del rachide cervicale.
Emicrania: può essere influenzata da tensioni fasciali e disfunzioni viscerali.
Cefalea da ATM: spesso correlata a malocclusioni e tensioni mandibolari.
Valutazione del paziente con cefalea
1. Anamnesi dettagliata
Tipo di dolore (pulsante, costrittivo, irradiato).
Localizzazione del dolore (occipitale, frontale, temporale).
Frequenza e durata degli attacchi.
Presenza di sintomi associati (nausea, fotofobia, tensione cervicale).
Fattori scatenanti (stress, postura, ciclo mestruale, cibi).
2. Esame obiettivo
Valutazione del rachide cervicale e toracico superiore.
Mobilità articolare: ricerca di disfunzioni in C0-C1, C1-C2, e rachide toracico alto.
Tensione muscolare: trapezio, suboccipitali, SCM, masseteri.
Valutazione dell’ATM (disfunzioni mandibolari).
Palpazione cranica: valutazione delle tensioni fasciali e delle suture craniche.
Tecniche osteopatiche per il trattamento della cefalea
1. Tecniche cranio-sacrali
Rilascio delle tensioni della dura madre e delle suture craniche.
Aiuta a migliorare la circolazione venosa e ridurre la pressione intracranica.
Tecniche di bilanciamento della sinfisi sfeno-basilare (SSB).
2. Tecniche miofasciali
Lavoro su muscoli suboccipitali, trapezio superiore, SCM e masseteri.
Tecniche di rilascio fasciale per ridurre le tensioni muscolari e migliorare la postura.
3. Tecniche strutturali (HVLA e articolatorie)
Mobilizzazione delle vertebre cervicali superiori (C0-C1, C1-C2).
HVLA delicato per ridurre le restrizioni articolari e migliorare la mobilità cervicale.
4. Tecniche viscerali
Lavoro sul diaframma e sugli organi digestivi, in particolare su stomaco ed esofago, per migliorare la funzione vagale e ridurre le tensioni che possono scatenare la cefalea.
5. Tecniche sull'ATM
Trattamento delle disfunzioni della mandibola.
Lavoro sui muscoli pterigoidei, masseteri e temporali.
Tecniche di rilascio dell'osso temporale.
Valutazione del paziente con lombalgia
1. Anamnesi
Raccolta dettagliata delle informazioni:
Tipologia di dolore: acuto, cronico, irradiato?
Fattori scatenanti: movimenti, posture, stress, sforzi fisici?
Sintomi associati: sciatalgia, debolezza muscolare, parestesie?
Storia clinica: traumi, ernie, interventi chirurgici?
2. Esame obiettivo
Valutazione della postura globale.
Mobilità del rachide lombare: flessione, estensione, rotazione, inclinazione laterale.
Palpazione: ricerca di rigidità muscolare, trigger point, disfunzioni articolari.
Test neurologici: riflessi, sensibilità, forza muscolare, test di Lasègue per escludere compressione radicolare.
Tecniche osteopatiche per la lombalgia
1. Tecniche strutturali (HVLA e articolatorie)
Utili per liberare le restrizioni articolari del rachide lombare, sacro e bacino.
L’HVLA lombare in decubito laterale è una tecnica molto efficace per ridurre il dolore.
2. Tecniche miofasciali
Rilascio delle fasce lombari, quadrato dei lombi, psoas e muscoli paravertebrali.
Tecniche di stretching passivo e rilasciamento miofasciale per ridurre la tensione muscolare.
3. Tecniche viscerali
La tensione viscerale può influire sulla mobilità lombare, in particolare il colon, il rene e il diaframma.
Tecniche viscerali possono essere utili nei pazienti con problematiche digestive, intestinali o respiratorie.
4. Tecniche cranio-sacrali
Il sistema cranio-sacrale ha un’influenza diretta sulla mobilità del rachide lombare.
Tecniche di rilasciamento della dura madre possono migliorare la sintomatologia.
5. Tecniche funzionali e indirette
Approccio delicato per lavorare sulle disfunzioni lombari senza stressare i tessuti.
Indicate nei pazienti in fase acuta o in caso di ipersensibilità.
La visita di osteopatia pediatrica è un trattamento manuale dolce e non invasivo rivolto a neonati, bambini e adolescenti, con l’obiettivo di riequilibrare eventuali tensioni o disfunzioni che possono influenzare la crescita e il benessere generale del bambino.
Come si svolge una visita di osteopatia pediatrica?
Anamnesi dettagliata
Gravidanza e parto (es. parto naturale, cesareo, uso di ventosa/forcipe, travaglio lungo o difficile).
Eventuali traumi o interventi chirurgici.
Disturbi del sonno, digestivi o motori.
Sviluppo psicomotorio (tappe di crescita come il gattonamento o la deambulazione).
Valutazione osteopatica
Osservazione della postura e dei movimenti spontanei.
Valutazione della mobilità del cranio, della colonna vertebrale e del bacino.
Analisi delle tensioni muscolari, fasciali e articolari.
Trattamento osteopatico
Tecniche manuali delicate per ridurre tensioni e favorire il riequilibrio strutturale e funzionale.
Approccio personalizzato in base all’età e alle necessità del bambino.
Benefici dell’osteopatia pediatrica
Riduzione di coliche, reflusso e difficoltà digestive.
Miglioramento del sonno e del rilassamento generale.
Supporto nello sviluppo motorio e posturale.
Riduzione delle tensioni legate al parto o a traumi precoci.
Supporto per problematiche come torcicollo miogeno, plagiocefalia, otiti ricorrenti, difficoltà di suzione e deglutizione.
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Valutazione del paziente con dorsalgia
Una buona anamnesi è fondamentale per comprendere l’origine del dolore.
Anamnesi
Localizzazione del dolore: centrale, laterale, irradiato?
Dolore acuto o cronico?
Fattori scatenanti (movimenti, posture, stress)?
Presenza di sintomi viscerali associati (problemi digestivi, respiratori)?
Esame obiettivo
Valutazione della postura globale (atteggiamento cifotico, scoliosi).
Mobilità del rachide toracico:
Flessione, estensione, rotazione, inclinazione laterale.
Palpazione: ricerca di rigidità muscolare, trigger point e restrizioni fasciali.
Test viscerali: per escludere cause legate a organi (cuore, polmoni, stomaco).
Tecniche osteopatiche per la dorsalgia
1. Tecniche strutturali (HVLA e articolatorie)
Utili per liberare le restrizioni articolari delle vertebre dorsali.
Indicate quando c’è una rigidità significativa nel rachide toracico.
HVLA toracico in decubito laterale o in posizione seduta è molto efficace.
2. Tecniche miofasciali
Lavoro su muscoli paravertebrali, trapezio, romboidi e diaframma toracico.
Tecniche di rilascio fasciale per migliorare la mobilità del rachide e ridurre le tensioni.
3. Tecniche funzionali e indirette
Approccio dolce per lavorare sulle disfunzioni in maniera graduale.
Utile nei pazienti più anziani o nei casi di dolore acuto.
4. Tecniche viscerali
La dorsalgia può essere correlata a disfunzioni degli organi toracici o addominali:
Esofago e stomaco (reflusso gastroesofageo).
Polmoni (restrizioni del diaframma).
Cuore (dolori dorsali irradiati da disfunzioni cardiache).
Tecniche viscerali per mobilizzare il diaframma, rilasciare lo stomaco e favorire la motilità degli organi.
5. Tecniche cranio-sacrali
Il sistema cranio-sacrale influenza la mobilità della colonna toracica.
Tecniche di rilasciamento della dura madre possono avere un effetto positivo sulle tensioni dorsali.
La prestazione prevede un supplemento chilometrico per l'uscita.
Valutazione del paziente con dorsalgia
Una buona anamnesi è fondamentale per comprendere l’origine del dolore.
Anamnesi
Localizzazione del dolore: centrale, laterale, irradiato?
Dolore acuto o cronico?
Fattori scatenanti (movimenti, posture, stress)?
Presenza di sintomi viscerali associati (problemi digestivi, respiratori)?
Esame obiettivo
Valutazione della postura globale (atteggiamento cifotico, scoliosi).
Mobilità del rachide toracico:
Flessione, estensione, rotazione, inclinazione laterale.
Palpazione: ricerca di rigidità muscolare, trigger point e restrizioni fasciali.
Test viscerali: per escludere cause legate a organi (cuore, polmoni, stomaco).
Tecniche osteopatiche per la dorsalgia
1. Tecniche strutturali (HVLA e articolatorie)
Utili per liberare le restrizioni articolari delle vertebre dorsali.
Indicate quando c’è una rigidità significativa nel rachide toracico.
HVLA toracico in decubito laterale o in posizione seduta è molto efficace.
2. Tecniche miofasciali
Lavoro su muscoli paravertebrali, trapezio, romboidi e diaframma toracico.
Tecniche di rilascio fasciale per migliorare la mobilità del rachide e ridurre le tensioni.
3. Tecniche funzionali e indirette
Approccio dolce per lavorare sulle disfunzioni in maniera graduale.
Utile nei pazienti più anziani o nei casi di dolore acuto.
4. Tecniche viscerali
La dorsalgia può essere correlata a disfunzioni degli organi toracici o addominali:
Esofago e stomaco (reflusso gastroesofageo).
Polmoni (restrizioni del diaframma).
Cuore (dolori dorsali irradiati da disfunzioni cardiache).
Tecniche viscerali per mobilizzare il diaframma, rilasciare lo stomaco e favorire la motilità degli organi.
5. Tecniche cranio-sacrali
Il sistema cranio-sacrale influenza la mobilità della colonna toracica.
Tecniche di rilasciamento della dura madre possono avere un effetto positivo sulle tensioni dorsali.
TRATTAMENTO OSTEOPATICO PER LA STIPSI (STITICHEZZA)
La stipsi è una condizione caratterizzata da difficoltà nell'evacuazione e rallentamento del transito intestinale. Può derivare da tensioni viscerali, disfunzioni del sistema nervoso autonomo, problematiche diaframmatiche e disfunzioni posturali.
L’approccio osteopatico mira a:
Migliorare la motilità viscerale.
Rilasciare le tensioni muscolari e fasciali.
Regolare il sistema nervoso autonomo.
Stimolare il movimento peristaltico.
Valutazione del paziente con stipsi
1. Anamnesi dettagliata
Frequenza e consistenza delle evacuazioni.
Sensazione di incompleto svuotamento.
Presenza di gonfiore, dolore addominale, crampi.
Fattori aggravanti (alimentazione, stress, farmaci, ciclo mestruale).
Storia clinica (traumi, interventi chirurgici, disturbi digestivi).
2. Esame obiettivo
Palpazione addominale per individuare zone di tensione o ristagno.
Valutazione del diaframma e del respiro.
Esame del rachide toracico, lombare e bacino.
Valutazione delle strutture viscerali: colon, retto, sfinteri, pavimento pelvico.
Tecniche osteopatiche per la stipsi
1. Tecniche viscerali
Mobilizzazione del colon:
Lavoro sulle porzioni del colon ascendente, trasverso e discendente per favorire la motilità.
Tecniche sullo sfintere ileocecale per ridurre le congestioni.
Rilascio del mesentere:
Migliora la mobilità degli organi addominali e favorisce il ritorno venoso e linfatico.
Tecniche sul retto e pavimento pelvico:
Utile nei casi di stipsi cronica o legata a disfunzioni pelviche.
2. Tecniche sul diaframma
Il diaframma è fondamentale per il corretto movimento viscerale.
Tecniche di rilascio diaframmatico per migliorare la pressione intra-addominale e favorire il transito intestinale.
Lavoro respiratorio assistito per stimolare la peristalsi.
3. Tecniche strutturali
Mobilizzazione del rachide lombare (L1-L3) per migliorare l’innervazione parasimpatica dell’intestino.
Trattamento del bacino e del sacro per riequilibrare le disfunzioni che possono ostacolare il transito.
Tecniche di HVLA sul rachide lombare e toracico medio-basso.
4. Tecniche fasciali
Rilascio delle tensioni fasciali addominali e delle fasce pelviche per ridurre le aderenze che possono ostacolare la mobilità intestinale.
5. Tecniche cranio-sacrali
Stimolano il sistema parasimpatico tramite il nervo vago, migliorando la funzione digestiva e il rilassamento delle pareti intestinali.
TRATTAMENTO OSTEOPATICO PER REFLUSSO GASTROESOFAGEO (GERD)
Il reflusso gastroesofageo è un disturbo funzionale che si verifica quando il contenuto acido dello stomaco risale nell’esofago, causando sintomi come bruciore retrosternale, rigurgito e difficoltà digestive. L’osteopatia può intervenire per migliorare la mobilità del diaframma, delle strutture viscerali e correggere le disfunzioni posturali che contribuiscono al disturbo.
Valutazione del paziente con reflusso gastroesofageo
1. Anamnesi dettagliata
Sintomi principali: bruciore di stomaco, rigurgito, tosse cronica, difficoltà a deglutire.
Fattori scatenanti: pasti abbondanti, stress, posizione supina, sforzi fisici.
Storia clinica: precedenti di ernia iatale, gastrite, farmaci in uso, ecc.
2. Esame obiettivo
Valutazione della postura globale: ipercifosi dorsale, retrazione dello sterno, tensioni diaframmatiche.
Mobilità del diaframma: verifica della capacità di espansione e rilascio.
Palpazione viscerale: tensioni dello stomaco, cardias, esofago e colon.
Valutazione cervicale e toracica: restrizioni in C3-C5 (nervo frenico) e rachide toracico medio.
Tecniche osteopatiche per il reflusso gastroesofageo
1. Tecniche viscerali
Mobilizzazione dello stomaco e del cardias:
Favorisce il rilascio delle tensioni viscerali e migliora la chiusura del cardias.
Tecniche per migliorare la motilità gastrica e ridurre la pressione addominale.
Rilascio del legamento gastro-frenico:
Il cardias può essere influenzato dalle tensioni diaframmatiche, per cui è fondamentale liberare le restrizioni.
2. Tecniche sul diaframma
Il diaframma è un elemento chiave nel reflusso gastroesofageo.
Tecniche di rilascio diaframmatico per migliorare la pressione intraddominale e favorire la funzionalità del cardias.
Tecniche di respirazione diaframmatica assistita per ridurre le tensioni muscolari.
3. Tecniche strutturali (rachide toracico e cervicale)
Mobilizzazione del rachide toracico medio (T6-T10) per migliorare l’innervazione simpatica dello stomaco.
Trattamento delle disfunzioni cervicali, in particolare di C3-C5 (nervo frenico), per migliorare il controllo del diaframma.
4. Tecniche cranio-sacrali
Approccio dolce per ridurre le tensioni della dura madre e migliorare la funzione vagale (nervo vago).
Rilascio della base cranica per migliorare il controllo autonomico del sistema digestivo.
Esercizi e consigli post-trattamento
Esercizi consigliati:
Esercizi di respirazione diaframmatica:
Aiutano a ridurre la pressione intra-addominale e migliorano la funzionalità del diaframma.
Mobilizzazione dello sterno e delle coste inferiori.
Stretching del muscolo psoas (per ridurre la tensione addominale).
Consigli per il paziente:
Evitare pasti abbondanti e ricchi di grassi.
Non coricarsi subito dopo i pasti.
Ridurre lo stress attraverso tecniche di rilassamento.
Dormire con il busto leggermente sollevato.
Evitare indumenti stretti in zona addominale.
La visita di osteopatia pediatrica è un trattamento manuale dolce e non invasivo rivolto a neonati, bambini e adolescenti, con l’obiettivo di riequilibrare eventuali tensioni o disfunzioni che possono influenzare la crescita e il benessere generale del bambino.
Come si svolge una visita di osteopatia pediatrica?
Anamnesi dettagliata
Gravidanza e parto (es. parto naturale, cesareo, uso di ventosa/forcipe, travaglio lungo o difficile).
Eventuali traumi o interventi chirurgici.
Disturbi del sonno, digestivi o motori.
Sviluppo psicomotorio (tappe di crescita come il gattonamento o la deambulazione).
Valutazione osteopatica
Osservazione della postura e dei movimenti spontanei.
Valutazione della mobilità del cranio, della colonna vertebrale e del bacino.
Analisi delle tensioni muscolari, fasciali e articolari.
Trattamento osteopatico
Tecniche manuali delicate per ridurre tensioni e favorire il riequilibrio strutturale e funzionale.
Approccio personalizzato in base all’età e alle necessità del bambino.
Benefici dell’osteopatia pediatrica
Riduzione di coliche, reflusso e difficoltà digestive.
Miglioramento del sonno e del rilassamento generale.
Supporto nello sviluppo motorio e posturale.
Riduzione delle tensioni legate al parto o a traumi precoci.
Supporto per problematiche come torcicollo miogeno, plagiocefalia, otiti ricorrenti, difficoltà di suzione e deglutizione.
Se hai bisogno di approfondire qualche aspetto, sono a disposizione!
TRATTAMENTO OSTEOPATICO PER CEFALEA
La cefalea può avere origini muscolo-scheletriche, vascolari, neurologiche o viscerali. L’approccio osteopatico mira a individuare le cause funzionali che contribuiscono al dolore e a riequilibrare le tensioni presenti nel corpo.
Tipologie di cefalea trattabili con l’osteopatia
Cefalea tensiva: la più comune, legata a tensioni muscolari e stress.
Cefalea cervicogenica: originata da disfunzioni del rachide cervicale.
Emicrania: può essere influenzata da tensioni fasciali e disfunzioni viscerali.
Cefalea da ATM: spesso correlata a malocclusioni e tensioni mandibolari.
Valutazione del paziente con cefalea
1. Anamnesi dettagliata
Tipo di dolore (pulsante, costrittivo, irradiato).
Localizzazione del dolore (occipitale, frontale, temporale).
Frequenza e durata degli attacchi.
Presenza di sintomi associati (nausea, fotofobia, tensione cervicale).
Fattori scatenanti (stress, postura, ciclo mestruale, cibi).
2. Esame obiettivo
Valutazione del rachide cervicale e toracico superiore.
Mobilità articolare: ricerca di disfunzioni in C0-C1, C1-C2, e rachide toracico alto.
Tensione muscolare: trapezio, suboccipitali, SCM, masseteri.
Valutazione dell’ATM (disfunzioni mandibolari).
Palpazione cranica: valutazione delle tensioni fasciali e delle suture craniche.
Tecniche osteopatiche per il trattamento della cefalea
1. Tecniche cranio-sacrali
Rilascio delle tensioni della dura madre e delle suture craniche.
Aiuta a migliorare la circolazione venosa e ridurre la pressione intracranica.
Tecniche di bilanciamento della sinfisi sfeno-basilare (SSB).
2. Tecniche miofasciali
Lavoro su muscoli suboccipitali, trapezio superiore, SCM e masseteri.
Tecniche di rilascio fasciale per ridurre le tensioni muscolari e migliorare la postura.
3. Tecniche strutturali (HVLA e articolatorie)
Mobilizzazione delle vertebre cervicali superiori (C0-C1, C1-C2).
HVLA delicato per ridurre le restrizioni articolari e migliorare la mobilità cervicale.
4. Tecniche viscerali
Lavoro sul diaframma e sugli organi digestivi, in particolare su stomaco ed esofago, per migliorare la funzione vagale e ridurre le tensioni che possono scatenare la cefalea.
5. Tecniche sull'ATM
Trattamento delle disfunzioni della mandibola.
Lavoro sui muscoli pterigoidei, masseteri e temporali.
Tecniche di rilascio dell'osso temporale.
Valutazione del paziente con cervicalgia
La prima fase del trattamento osteopatico è una valutazione dettagliata che comprende:
Anamnesi: raccolta delle informazioni sul dolore (durata, intensità, fattori scatenanti).
Esame obiettivo: valutazione della mobilità cervicale, postura, tono muscolare e presenza di eventuali trigger point.
Test specifici:
Test di mobilità attiva e passiva del rachide cervicale.
Test neurologici (riflessi, sensibilità, forza).
Test vascolari per escludere problematiche legate all'arteria vertebrale.
Test di funzionalità della ATM (spesso correlata alla cervicalgia).
Tecniche osteopatiche per il trattamento della cervicalgia
Le tecniche variano in base alla tipologia di cervicalgia (acuta, cronica, post-traumatica).
1. Tecniche strutturali (HVLA, tecniche articolatorie e MET)
Utili per ridurre le restrizioni di movimento articolare nel rachide cervicale.
Indicate in pazienti senza controindicazioni neurologiche o vascolari.
2. Tecniche miofasciali
Lavoro sui tessuti molli per rilasciare tensioni muscolari e fasciali.
Tecniche di stretching passivo e rilasciamento miofasciale.
3. Tecniche funzionali
Approccio dolce che rispetta il movimento naturale delle articolazioni.
Adatto a pazienti sensibili o con dolori acuti.
4. Tecniche cranio-sacrali
Focalizzate sul riequilibrio delle tensioni della dura madre.
Utili nei casi in cui la cervicalgia è associata a cefalea o disturbi dell'ATM.
5. Tecniche viscerali
La tensione viscerale può contribuire alla cervicalgia, specialmente in presenza di reflusso gastroesofageo o tensione del diaframma.
Valutazione del paziente con lombalgia
1. Anamnesi
Raccolta dettagliata delle informazioni:
Tipologia di dolore: acuto, cronico, irradiato?
Fattori scatenanti: movimenti, posture, stress, sforzi fisici?
Sintomi associati: sciatalgia, debolezza muscolare, parestesie?
Storia clinica: traumi, ernie, interventi chirurgici?
2. Esame obiettivo
Valutazione della postura globale.
Mobilità del rachide lombare: flessione, estensione, rotazione, inclinazione laterale.
Palpazione: ricerca di rigidità muscolare, trigger point, disfunzioni articolari.
Test neurologici: riflessi, sensibilità, forza muscolare, test di Lasègue per escludere compressione radicolare.
Tecniche osteopatiche per la lombalgia
1. Tecniche strutturali (HVLA e articolatorie)
Utili per liberare le restrizioni articolari del rachide lombare, sacro e bacino.
L’HVLA lombare in decubito laterale è una tecnica molto efficace per ridurre il dolore.
2. Tecniche miofasciali
Rilascio delle fasce lombari, quadrato dei lombi, psoas e muscoli paravertebrali.
Tecniche di stretching passivo e rilasciamento miofasciale per ridurre la tensione muscolare.
3. Tecniche viscerali
La tensione viscerale può influire sulla mobilità lombare, in particolare il colon, il rene e il diaframma.
Tecniche viscerali possono essere utili nei pazienti con problematiche digestive, intestinali o respiratorie.
4. Tecniche cranio-sacrali
Il sistema cranio-sacrale ha un’influenza diretta sulla mobilità del rachide lombare.
Tecniche di rilasciamento della dura madre possono migliorare la sintomatologia.
5. Tecniche funzionali e indirette
Approccio delicato per lavorare sulle disfunzioni lombari senza stressare i tessuti.
Indicate nei pazienti in fase acuta o in caso di ipersensibilità.
Prenota senza telefonare e senza costi aggiuntivi, selezionando una data disponibile. Dopo la prenotazione riceverai email di conferma e promemoria tramite SMS.
TRATTAMENTO OSTEOPATICO PER REFLUSSO GASTROESOFAGEO (GERD)
Il reflusso gastroesofageo è un disturbo funzionale che si verifica quando il contenuto acido dello stomaco risale nell’esofago, causando sintomi come bruciore retrosternale, rigurgito e difficoltà digestive. L’osteopatia può intervenire per migliorare la mobilità del diaframma, delle strutture viscerali e correggere le disfunzioni posturali che contribuiscono al disturbo.
Valutazione del paziente con reflusso gastroesofageo
1. Anamnesi dettagliata
Sintomi principali: bruciore di stomaco, rigurgito, tosse cronica, difficoltà a deglutire.
Fattori scatenanti: pasti abbondanti, stress, posizione supina, sforzi fisici.
Storia clinica: precedenti di ernia iatale, gastrite, farmaci in uso, ecc.
2. Esame obiettivo
Valutazione della postura globale: ipercifosi dorsale, retrazione dello sterno, tensioni diaframmatiche.
Mobilità del diaframma: verifica della capacità di espansione e rilascio.
Palpazione viscerale: tensioni dello stomaco, cardias, esofago e colon.
Valutazione cervicale e toracica: restrizioni in C3-C5 (nervo frenico) e rachide toracico medio.
Tecniche osteopatiche per il reflusso gastroesofageo
1. Tecniche viscerali
Mobilizzazione dello stomaco e del cardias:
Favorisce il rilascio delle tensioni viscerali e migliora la chiusura del cardias.
Tecniche per migliorare la motilità gastrica e ridurre la pressione addominale.
Rilascio del legamento gastro-frenico:
Il cardias può essere influenzato dalle tensioni diaframmatiche, per cui è fondamentale liberare le restrizioni.
2. Tecniche sul diaframma
Il diaframma è un elemento chiave nel reflusso gastroesofageo.
Tecniche di rilascio diaframmatico per migliorare la pressione intraddominale e favorire la funzionalità del cardias.
Tecniche di respirazione diaframmatica assistita per ridurre le tensioni muscolari.
3. Tecniche strutturali (rachide toracico e cervicale)
Mobilizzazione del rachide toracico medio (T6-T10) per migliorare l’innervazione simpatica dello stomaco.
Trattamento delle disfunzioni cervicali, in particolare di C3-C5 (nervo frenico), per migliorare il controllo del diaframma.
4. Tecniche cranio-sacrali
Approccio dolce per ridurre le tensioni della dura madre e migliorare la funzione vagale (nervo vago).
Rilascio della base cranica per migliorare il controllo autonomico del sistema digestivo.
Esercizi e consigli post-trattamento
Esercizi consigliati:
Esercizi di respirazione diaframmatica:
Aiutano a ridurre la pressione intra-addominale e migliorano la funzionalità del diaframma.
Mobilizzazione dello sterno e delle coste inferiori.
Stretching del muscolo psoas (per ridurre la tensione addominale).
Consigli per il paziente:
Evitare pasti abbondanti e ricchi di grassi.
Non coricarsi subito dopo i pasti.
Ridurre lo stress attraverso tecniche di rilassamento.
Dormire con il busto leggermente sollevato.
Evitare indumenti stretti in zona addominale.
TRATTAMENTO OSTEOPATICO PER IL COLON IRRITABILE (IBS)
Il colon irritabile è un disturbo cronico caratterizzato da dolore addominale, gonfiore, alterazioni della motilità intestinale (diarrea o stitichezza) e sintomi legati a stress e tensioni emotive. L'approccio osteopatico si concentra su:
Regolazione del sistema nervoso autonomo.
Miglioramento della motilità viscerale.
Riduzione delle tensioni fasciali e diaframmatiche.
Riequilibrio del sistema posturale.
Valutazione del paziente con colon irritabile
1. Anamnesi dettagliata
Sintomi principali: dolore addominale, gonfiore, stipsi, diarrea.
Fattori scatenanti: alimentazione, stress, ciclo mestruale, posture prolungate.
Storia clinica: gastrite, intolleranze alimentari, traumi, stile di vita.
Sintomi associati: ansia, tensione muscolare, mal di schiena, cefalea.
2. Esame obiettivo
Palpazione addominale: ricerca di tensioni viscerali e dolorabilità del colon ascendente, trasverso e discendente.
Valutazione del diaframma e del respiro.
Esame del rachide toracico e lombare.
Valutazione posturale: ricerca di compensi e tensioni fasciali globali.
Tecniche osteopatiche per il trattamento del colon irritabile
1. Tecniche viscerali
Mobilizzazione del colon:
Lavoro specifico sulle porzioni del colon ascendente, trasverso e discendente per migliorare la motilità.
Tecniche per migliorare la funzione dello sfintere ileocecale.
Rilascio del legamento gastrocolico:
Per favorire un migliore scorrimento tra stomaco e colon.
Trattamento del sistema epatico e biliare:
Utile nei pazienti con disfunzioni digestive.
2. Tecniche sul diaframma
Il diaframma gioca un ruolo chiave nel migliorare la mobilità viscerale.
Tecniche di rilascio diaframmatico per favorire il ritorno venoso e linfatico e ridurre la pressione addominale.
3. Tecniche cranio-sacrali
Aiutano a regolare il sistema nervoso autonomo.
Favoriscono il rilassamento del sistema parasimpatico (nervo vago), migliorando la funzione digestiva.
4. Tecniche strutturali
Trattamento del rachide toracico e lombare:
In particolare T9-T12 (innervazione simpatica dell’intestino) e L1-L3.
Trattamento del bacino:
Disfunzioni sacrali possono influire sulla motilità viscerale.
5. Tecniche fasciali
Rilascio delle tensioni fasciali a livello dell’addome.
Tecniche sul mesentere per favorire la mobilità intestinale.
La prestazione prevede un supplemento chilometrico per l’uscita.
La visita di osteopatia pediatrica è un trattamento manuale dolce e non invasivo rivolto a neonati, bambini e adolescenti, con l’obiettivo di riequilibrare eventuali tensioni o disfunzioni che possono influenzare la crescita e il benessere generale del bambino.
Come si svolge una visita di osteopatia pediatrica?
Anamnesi dettagliata
Gravidanza e parto (es. parto naturale, cesareo, uso di ventosa/forcipe, travaglio lungo o difficile).
Eventuali traumi o interventi chirurgici.
Disturbi del sonno, digestivi o motori.
Sviluppo psicomotorio (tappe di crescita come il gattonamento o la deambulazione).
Valutazione osteopatica
Osservazione della postura e dei movimenti spontanei.
Valutazione della mobilità del cranio, della colonna vertebrale e del bacino.
Analisi delle tensioni muscolari, fasciali e articolari.
Trattamento osteopatico
Tecniche manuali delicate per ridurre tensioni e favorire il riequilibrio strutturale e funzionale.
Approccio personalizzato in base all’età e alle necessità del bambino.
Benefici dell’osteopatia pediatrica
Riduzione di coliche, reflusso e difficoltà digestive.
Miglioramento del sonno e del rilassamento generale.
Supporto nello sviluppo motorio e posturale.
Riduzione delle tensioni legate al parto o a traumi precoci.
Supporto per problematiche come torcicollo miogeno, plagiocefalia, otiti ricorrenti, difficoltà di suzione e deglutizione.
Se hai bisogno di approfondire qualche aspetto, sono a disposizione!
TRATTAMENTO OSTEOPATICO PER LA FASCITE PLANTARE
La fascite plantare è un’infiammazione della fascia plantare, una banda di tessuto connettivo che collega il tallone alle dita e sostiene l’arco plantare. Il dolore è spesso localizzato nella zona del tallone ed è più intenso al mattino o dopo lunghi periodi di inattività.
L'osteopatia può intervenire per:
Ridurre l'infiammazione e il dolore.
Migliorare la mobilità del piede e della caviglia.
Rilasciare le tensioni fasciali.
Correggere eventuali disfunzioni posturali che contribuiscono al problema.
Valutazione del paziente con fascite plantare
1. Anamnesi dettagliata
Dolore localizzato al tallone o lungo la fascia plantare.
Peggioramento del dolore al risveglio o dopo sforzi prolungati.
Fattori aggravanti: attività sportiva, sovraccarico, calzature inadeguate.
Valutazione di eventuali disfunzioni posturali o traumi pregressi.
2. Esame obiettivo
Ispezione del piede: valutazione dell’arco plantare (piede cavo o piatto).
Palpazione della fascia plantare: ricerca di punti trigger e zone di tensione.
Valutazione della caviglia, ginocchio, anca e bacino: disfunzioni in queste aree possono influenzare la biomeccanica del piede.
Esame posturale: per individuare eventuali compensi.
Tecniche osteopatiche per la fascite plantare
1. Tecniche fasciali
Rilascio della fascia plantare:
Lavoro diretto sulla fascia plantare per ridurre le tensioni e migliorare l'elasticità.
Tecniche di allungamento fasciale lungo la catena posteriore (fascia superficiale posteriore).
Rilascio del tendine d'Achille:
Spesso la fascite plantare è associata a tensioni nel tendine d'Achille.
Mobilizzazione e rilascio del polpaccio (muscoli gastrocnemio e soleo).
2. Tecniche articolari
Mobilizzazione della caviglia e del piede:
Ripristino della mobilità articolare per migliorare la biomeccanica del passo.
Tecniche di HVLA (trust) sulla caviglia se indicato.
Trattamento delle articolazioni tarsali e metatarsali:
Mobilizzazioni per migliorare la distribuzione del carico sul piede.
3. Tecniche muscolari
Trattamento dei muscoli della catena posteriore:
Polpacci, ischiocrurali, glutei e muscoli paravertebrali.
Il rilascio delle tensioni muscolari riduce lo stress sulla fascia plantare.
Tecniche di inibizione su punti trigger:
Lavoro sui punti dolorosi per ridurre il dolore acuto.
4. Tecniche strutturali
Trattamento del bacino e del rachide lombare:
Le disfunzioni in queste aree possono alterare la postura e aumentare il carico sul piede.
La prestazione prevede un supplemento chilometrico per l’uscita.
TRATTAMENTO OSTEOPATICO PER CEFALEA
La cefalea può avere origini muscolo-scheletriche, vascolari, neurologiche o viscerali. L’approccio osteopatico mira a individuare le cause funzionali che contribuiscono al dolore e a riequilibrare le tensioni presenti nel corpo.
Tipologie di cefalea trattabili con l’osteopatia
Cefalea tensiva: la più comune, legata a tensioni muscolari e stress.
Cefalea cervicogenica: originata da disfunzioni del rachide cervicale.
Emicrania: può essere influenzata da tensioni fasciali e disfunzioni viscerali.
Cefalea da ATM: spesso correlata a malocclusioni e tensioni mandibolari.
Valutazione del paziente con cefalea
1. Anamnesi dettagliata
Tipo di dolore (pulsante, costrittivo, irradiato).
Localizzazione del dolore (occipitale, frontale, temporale).
Frequenza e durata degli attacchi.
Presenza di sintomi associati (nausea, fotofobia, tensione cervicale).
Fattori scatenanti (stress, postura, ciclo mestruale, cibi).
2. Esame obiettivo
Valutazione del rachide cervicale e toracico superiore.
Mobilità articolare: ricerca di disfunzioni in C0-C1, C1-C2, e rachide toracico alto.
Tensione muscolare: trapezio, suboccipitali, SCM, masseteri.
Valutazione dell’ATM (disfunzioni mandibolari).
Palpazione cranica: valutazione delle tensioni fasciali e delle suture craniche.
Tecniche osteopatiche per il trattamento della cefalea
1. Tecniche cranio-sacrali
Rilascio delle tensioni della dura madre e delle suture craniche.
Aiuta a migliorare la circolazione venosa e ridurre la pressione intracranica.
Tecniche di bilanciamento della sinfisi sfeno-basilare (SSB).
2. Tecniche miofasciali
Lavoro su muscoli suboccipitali, trapezio superiore, SCM e masseteri.
Tecniche di rilascio fasciale per ridurre le tensioni muscolari e migliorare la postura.
3. Tecniche strutturali (HVLA e articolatorie)
Mobilizzazione delle vertebre cervicali superiori (C0-C1, C1-C2).
HVLA delicato per ridurre le restrizioni articolari e migliorare la mobilità cervicale.
4. Tecniche viscerali
Lavoro sul diaframma e sugli organi digestivi, in particolare su stomaco ed esofago, per migliorare la funzione vagale e ridurre le tensioni che possono scatenare la cefalea.
5. Tecniche sull'ATM
Trattamento delle disfunzioni della mandibola.
Lavoro sui muscoli pterigoidei, masseteri e temporali.
Tecniche di rilascio dell'osso temporale.
La prestazione prevede un supplemento chilometrico per l’uscita.
Valutazione del paziente con cervicalgia
La prima fase del trattamento osteopatico è una valutazione dettagliata che comprende:
Anamnesi: raccolta delle informazioni sul dolore (durata, intensità, fattori scatenanti).
Esame obiettivo: valutazione della mobilità cervicale, postura, tono muscolare e presenza di eventuali trigger point.
Test specifici:
Test di mobilità attiva e passiva del rachide cervicale.
Test neurologici (riflessi, sensibilità, forza).
Test vascolari per escludere problematiche legate all'arteria vertebrale.
Test di funzionalità della ATM (spesso correlata alla cervicalgia).
Tecniche osteopatiche per il trattamento della cervicalgia
Le tecniche variano in base alla tipologia di cervicalgia (acuta, cronica, post-traumatica).
1. Tecniche strutturali (HVLA, tecniche articolatorie e MET)
Utili per ridurre le restrizioni di movimento articolare nel rachide cervicale.
Indicate in pazienti senza controindicazioni neurologiche o vascolari.
2. Tecniche miofasciali
Lavoro sui tessuti molli per rilasciare tensioni muscolari e fasciali.
Tecniche di stretching passivo e rilasciamento miofasciale.
3. Tecniche funzionali
Approccio dolce che rispetta il movimento naturale delle articolazioni.
Adatto a pazienti sensibili o con dolori acuti.
4. Tecniche cranio-sacrali
Focalizzate sul riequilibrio delle tensioni della dura madre.
Utili nei casi in cui la cervicalgia è associata a cefalea o disturbi dell'ATM.
5. Tecniche viscerali
La tensione viscerale può contribuire alla cervicalgia, specialmente in presenza di reflusso gastroesofageo o tensione del diaframma.
Il prezzo della prestazione ha un supplemento chilometrico per l'uscita.
Valutazione del paziente con lombalgia
1. Anamnesi
Raccolta dettagliata delle informazioni:
Tipologia di dolore: acuto, cronico, irradiato?
Fattori scatenanti: movimenti, posture, stress, sforzi fisici?
Sintomi associati: sciatalgia, debolezza muscolare, parestesie?
Storia clinica: traumi, ernie, interventi chirurgici?
2. Esame obiettivo
Valutazione della postura globale.
Mobilità del rachide lombare: flessione, estensione, rotazione, inclinazione laterale.
Palpazione: ricerca di rigidità muscolare, trigger point, disfunzioni articolari.
Test neurologici: riflessi, sensibilità, forza muscolare, test di Lasègue per escludere compressione radicolare.
Tecniche osteopatiche per la lombalgia
1. Tecniche strutturali (HVLA e articolatorie)
Utili per liberare le restrizioni articolari del rachide lombare, sacro e bacino.
L’HVLA lombare in decubito laterale è una tecnica molto efficace per ridurre il dolore.
2. Tecniche miofasciali
Rilascio delle fasce lombari, quadrato dei lombi, psoas e muscoli paravertebrali.
Tecniche di stretching passivo e rilasciamento miofasciale per ridurre la tensione muscolare.
3. Tecniche viscerali
La tensione viscerale può influire sulla mobilità lombare, in particolare il colon, il rene e il diaframma.
Tecniche viscerali possono essere utili nei pazienti con problematiche digestive, intestinali o respiratorie.
4. Tecniche cranio-sacrali
Il sistema cranio-sacrale ha un’influenza diretta sulla mobilità del rachide lombare.
Tecniche di rilasciamento della dura madre possono migliorare la sintomatologia.
5. Tecniche funzionali e indirette
Approccio delicato per lavorare sulle disfunzioni lombari senza stressare i tessuti.
Indicate nei pazienti in fase acuta o in caso di ipersensibilità.
La prestazione prevede un supplemento chilometrico per l’uscita.
I professionisti sanitari ed i centri medici sono responsabili dei prezzi mostrati e delle informazioni correlate. MioDottore non determina né influisce sui prezzi che vengono mostrati.
I prezzi indicati sono quelli per pazienti senza assicurazione sanitaria
Verifichiamo l'autenticità di tutte le recensioni per garantire che provengano da pazienti dello specialista o del centro. Per questo, in aggiunta alle verifiche standard, abbiamo adottato 3 livelli addizionali di verifica:
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Esco molto soddisfatto della seduta presso lo studio di Alessandro, sia per il trattamento riservato sia per le osservazioni che ha fatto sul piede infortunato (nel mio caso).
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Consigliato!
Dott. Alessandro Mengherle
Grazie mille per le tue parole!
Sono molto felice di esserti stato così di aiuto!
D
DM
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Verifichiamo l'autenticità di tutte le recensioni per garantire che provengano da pazienti dello specialista o del centro. Per questo, in aggiunta alle verifiche standard, abbiamo adottato 3 livelli addizionali di verifica:
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Pazienti che hanno verificato il loro numero di telefono tramite codice di verifica via SMS.
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Pazienti che hanno prenotato un appuntamento con il dottore e hanno confermato il numero di telefono tramite codice SMS.
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Pazienti che hanno prenotato una visita ed effettuato il pagamento tramite MioDottore. Il numero di telefono del paziente è stato confermato tramite codice SMS. Queste recensioni hanno il livello di affidabilità più elevato.
• Presso: Well Medica • visita osteopatica
Professionale, competente e super attento al paziente. Alessandro mi ha trattato subito in modo efficace dandomi sollievo ed esercizi utili per migliorare la mia condizione.
Dott. Alessandro Mengherle
Grazie mille per le tue parole!
E
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Presso: Well Medica • visita osteopatica
Professionista estremamente competente e disponibile. Mi sono affidata a lui per farmi trattare sia durante la gravidanza che nel post parto, con eccellenti risultati! Stra-consigliato!
Dott. Alessandro Mengherle
Grazie mille per le tue parole! Sono contento di esserti stato di aiuto.
Se dovessi avere ulteriormente bisogno resto a disposizione!
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Presso: Visita a domicilio • visita osteopatica domiciliare
Visita pediatrica, Specialista molto attento e meticoloso, suggerito da nostro pediatra, molto soddisfatti, faremo lungo percorso insieme. Viaita in studio e domicilio.
Dott. Alessandro Mengherle
Grazie mille per le tue parole! Sono contento di esservi stato di aiuto.
Se dovessi avere ulteriormente bisogno resto a disposizione!
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LB
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Presso: Well Medica • prima visita osteopatica
Ho avuto il piacere di sottopormi a un trattamento osteopatico e sono rimasto estremamente soddisfatto dei risultati. Sin dal primo incontro, Alessandro mi ha accolto con grande professionalità e cortesia, mettendomi subito a mio agio. La sua capacità di ascoltare attentamente le mie problematiche e di spiegare in modo chiaro il trattamento da seguire è stata fondamentale per farmi sentire fiducioso e sereno.
Durante le sedute, ho apprezzato la competenza e la delicatezza del trattamento, ha saputo individuare le zone di tensione e disagio con grande precisione. Già dopo poche sedute ho notato un netto miglioramento della mia condizione fisica.
L'ambiente dello studio è pulito, accogliente, il che contribuisce ulteriormente a rendere l'esperienza piacevole. Consiglio vivamente a chiunque abbia problemi muscolo-scheletrici o semplicemente desideri migliorare il proprio benessere generale di provare un trattamento osteopatico con Alessandro.
Dott. Alessandro Mengherle
Grazie di cuore per le tue parole! Sapere che hai tratto beneficio dai trattamenti è per me una grandissima soddisfazione. Ti ringrazio per la fiducia e per aver condiviso la tua esperienza.
A presto!
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Medy
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Presso: Visita a domicilio • Altro
Preparato e molto professionale. Dopo poche sedute ha già quasi risolto un problema al polso che mi trascinavo da tempo. Mi ha spiegato in modo dettagliato ma comprensibile la problematica prima di intervenire, soffermandosi nella spiegazione anche nelle fasi di trattamento. Veramente consigliato!
Dott. Alessandro Mengherle
Grazie mille per la tua recensione! Sono felice di sapere che hai riscontrato un miglioramento così rapido e che le spiegazioni ti siano state utili per comprendere meglio la problematica. Lavorare con consapevolezza aiuta a ottenere risultati più duraturi! Ti ringrazio per la fiducia
A presto!
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GC
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Presso: Well Medica • manipolazione vertebrale
Il dottore è stato molto disponibile, mi ha risolto un problema che mi trascinavo da un’ pó di tempo, con poche sedute abbiamo risolto con successo. Consiglio
Dott. Alessandro Mengherle
Grazie mille per le tue parole! Sono felice che tu abbia trovato sollievo e che il trattamento sia stato efficace.
A presto!
M
Mike
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• Presso: Well Medica • manipolazione vertebrale
Molto preparato con gentilezza e disponibilità ha capito e risolto i propri fisici chi avevo sono soddisfatto
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RVV
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Presso: Visita a domicilio • Visita a domicilio
Trovato un professionista empatico e competente. Si concentra molto sul paziente, sia sotto il profilo umano che di trattamento specialistico. Ascolta le necessità e offre punti di vista, analisi e spiegazioni dettagliate ma facilmente comprensibili anche a chi non ha competenze tecniche/mediche. Consigliato
Dott. Alessandro Mengherle
Grazie di cuore per le tue parole!
Ti ringrazio per la fiducia e sono felice della tua soddisfazione!
A presto
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PAV
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Presso: Well Medica • visita osteopatica
Professionale e Competente. Empatico e molto disponbile. Parte di un network medico-specialistico multidisciplinare.
Dott. Alessandro Mengherle
Grazie mille delle parole, sono contento di esserti stato di aiuto!
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Risposte ai pazienti
ha risposto a 9 domande da parte di pazienti di MioDottore
Domande su Mal di schiena
Buonasera, sono una donna di 50 anni, sono alta 1,60 e peso 79 kg. Per il mio lavoro sto tante ore in piedi senza potermi sedere neanche per pochi minuti, e in più sollevo merce a volte anche parecchio pesante. Due settimane fa, in seguito ad uno sforzo per sollevare un collo pesante, mi è venuto male alla schiena dalla parte destra, sotto la scapola, come se fosse uno stiramento. Credevo che stando a riposo mi sarebbe passato, invece poi riprendendo il lavoro dopo alcuni giorni e addirittura peggiorato. Si manifesta appena pochi minuti dopo l'inizio di qualsiasi attività ormai anche per un lieve sforzo , muovendo il braccio destro, sento come un un'irrigidimento e se continuo a lavorare, il dolore si avvicina alla colonna e faccio anche fatica a respirare e peggiora, costringendomi a piegarmi in avanti per rilassare la schiena. Il mio medico senza neanche visitarmi, mi ha detto per telefono che ho bisogno di un un'osteopata. Posso sapere cortesemente sapere che cosa dovrei fare? Grazie mille.
Buonasera, sicuramente un inquadramento da un osteopata può esserle di aiuto!
Durante la visita sarà possibile raccogliere ulteriori dati in merito al suo dolore, valutare quale struttura stia provocando la sua sintomatologia e trattandola migliorare la sua condizione.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti, buona serata!
Alessandro Mengherle
Domande su Dolore
Salve ho un dolore persistente ai lombi. Cosa posso fare? Grazie
Buonasera, purtroppo i dati inerenti al suo dolore sono insufficienti per dirle qualcosa in più, ad ogni modo se il dolore che lei percepisce è presente da tempo sarebbe necessario una visita in modo da indagare con precisione l'origine di questo disturbo.
Resto a sua disposizione e buona giornata!
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.
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