Sono una ragazza di 32 anni quasi 33 prendo 1 capsula di venlafaxina al giorno 37.5 mg a rilascio pr

2 risposte
Sono una ragazza di 32 anni quasi 33 prendo 1 capsula di venlafaxina al giorno 37.5 mg a rilascio prolungato da quando ne ho 24. A gennaio ho sbattuto lievemente la testa nella parte superiore da li e' iniziato mal di testa, giramento di testa nausea o testa per aria, a volte scombussolamento intestinale, offuscamento visivo, vuoti e difficolta' di memoria, confusione mentale, salivazione eccessiva sotto stress o bocca secca, secchezza oculare, senso di calore dentro le orecchie e senso di pressione, difficolta' di concetrazione, senso di pressione dentro la testa e bruciore anche nel condotto uditivo, difficolta' a volte a pronuciare le parole, sotto stress, ad anticipare le parole nella lettura, e mantenre gli occhi quando leggo se sono stanca dove desidero come se non volessero andare altrove o a guuardare in certi punti quando e' forte prima in modo costante poi sono andati migliorando pero' riemergono quando ho piu ' cose da organizzare in fretta, e quindi a seguito di sforzo cognitivo e stress a lavoro ma anche nella vita quotidiana in attivita normali ma se ho piu ' cose da fare in fretta, a volte fitte dolorose dentro la testa che si propagano allo zigomo e sensazione di bruciore. Tac negativa fatta 5 giorni dopo, rm negativa fatta qualche mese dopo, oggi elettroencegalogramma negativo. Visto che prendo venalfaxina da quasi 9 anni puo' essere il caso di fare la polisonnografia per indagare in modo completo che non ci siano altre problematiche neurologiche anche eventualmente legate all'assunzione del farmaco come crisi epilettiche notturne o l'elettroencefalogramma e' sufficiente per esluderle?
Dr. Roberto Colombo
Psichiatra, Psicoterapeuta
Pavia
Sembra improbabile che la causa di questi sintomi sia la venlafaxina. Prosegua con gli approfondimenti come consigliato dal neurologo, è anche possibile che il suo malessere sia ascrivibile a somatizzazione dell'ansia, cioè l'ansja che si esprime attraverso il corpo, però per prima cosa è necessario escludere ogni possibile causa organica (soprattutto vista l'insorgenza dopo trauma cranico).
Sarà il neurologo a dirle se può essere utile fare anche una polisomniografia, eventualmente indirizzandola ad uno psichiatra se pensasse ad una somatizzazione.

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Buongiorno, la polisonnografia non si fa per queste cose, ma per valutare il sonno, per esempio per fare diagnosi di apnee notturne. L'ha visitata un neurologo che ha poi prescritto questi esami?
A me sembra un aggravamento di un quadro di ansia e panico, secondo me sarebbe utile fare una visita psichiatrica. A maggior ragione se fa una terapia psichiatrica da anni. Cordiali saluti

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