Sono una donna di 53 anni, sono andata in menopausa a settembre dello scorso anno e a gennaio sono a

Sono una donna di 53 anni, sono andata in menopausa a settembre dello scorso anno e a gennaio sono apparse delle vampate di calore insopportabili e frequenti, una ogni ora, a volte anche più di una. Sono debilitanti, mi provocano tachicardia, sensazione di pelle che brucia, sudorazione intensa, la notte soprattutto si è trasformata in un incubo, nel momento in cui sto per addormentarmi mi sveglio di soprassalto, sudata e caldissima. A lavoro sono condizionata da questi attacchi di calore che non posso gestire, comincio a sudare, sento la necessità di sedermi, di aprire le finestre e prendere aria. Sta diventando un grosso problema. Ho letto della terapia ormonale sostitutiva, ma nel mio caso è un autentico pasticcio. Sono in cura da 17 anni con efexor e con ottimi risultati, gli psichiatri pensano che la mia depressione maggiore sia legata agli ormoni poiché non ho mai potuto fare uso di pillole anticoncezionali perché mi causavano un aggravamento della depressione. Gli anticoncezionali contenenti il solo progesterone sembravano funzionare le prime settimane, poi compariva la depressione e violenti mal di testa. Da quando sono in menopausa il tono del mio umore è nettamente migliorato, tanto che sarà necessario abbassare il dosaggio dell'efexor, ma a rovinare tutto sono comparse queste terribili vampate di calore. Contestualmente si è manifestata anche l'ipertensione, nella famiglia di mio padre è congenita. Assumo ramipril ogni giorno e Igroton una volta a settimana. So che il progesterone è indicato in questi casi, ma sconsigliato in caso di ipertensione. Nella mia disastrosa situazione cosa dovrei fare? Ma soprattutto, mi devo far visitare da un Andrologo, dal cardiologo o dallo
psichiatra? Non ci capisco più nulla. Mi sto disperando. Grazie a chi avrà la bontà di rispondermi. Olga.