Salve, sono una ragazza vergine di 20 anni con frequenti problemi di stipsi e in generale problemi g
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Salve, sono una ragazza vergine di 20 anni con frequenti problemi di stipsi e in generale problemi gastrointestinali. Temo la comparsa di un rettocele a seguito di un episodio di stipsi recente.
Ho effettuato una rettoscopia nel mese di aprile e mi sono state solo diagnosticate emorroidi. Mai effettuato una visita proctologica. Ho effettuato una visita ginecologica nel mese di luglio ma solo esterna, con ecografia, e a detta del ginecologo era tutto in regola. A giugno ho avuto un episodio di stitichezza con quello che ho creduto fosse un fecaloma, feci dure che non riuscivano ad uscire in nessun modo, con una serie di clismi e litri di acqua sono riuscita ad evacuare. Da allora cerco di bere dai 2,5 ai 4 litri di acqua al giorno in base a quanto e se faccio movimento nel corso della giornata e cerco di assumere molte fibre. A causa del colon irritabile (ho iniziato a soffrirne all'inizio di quest'anno), alterno spesso stitichezza a diarrea. Ma anche quando riesco ad evacuare feci abbastanza morbide e "normali" le percepisco sempre come fossero enormi, come se stessi partorendo, perché da pochi giorni mi sono resa conto che spingono sulla parete vaginale. Premetto che purtroppo non sono brava ad ascoltare il mio corpo e me ne vergogno.
Adesso sono due giorni che mi si sta ripresentando lo stesso episodio di stipsi come quello del mese di giugno, con feci dure che non riescono ad uscire, a seguito di una sola giornata in cui temo di non aver bevuto a sufficienza. Percepisco le feci come intrappolate nell'ano/retto. Provo un fortissimo dolore, e tramite esplorazione con le mani, mi sono resa conto che le feci spingono all'interno della vagina, sento come una medio-grossa "massa" al tatto, e provo sollievo se spingo nella parte opposta, ma non riesco ugualmente ad evacuare. Sono una persona eccessivamente ansiosa e la mia famiglia tende a sottovalutare qualsiasi cosa io abbia. Ho cercato e sto cercando di mantenere la calma, e tra una veloce ricerca e l'altra ho letto su internet di questo "rettocele" e mi sembra che i miei sintomi combacino. Aggiungo che ho gonfiore addominare, dolore e flatulenza, sensazione di "peso" sulla vescica, e proprio da giugno ho iniziato a soffrire di "vescica timida", mai sofferto di ciò in tutta la mia vita. A volte ho piccole perdite di sangue dall'ano, e ammetto che spesso tendo a sforzarmi molto al momento dell'evacuazione per via del dolore immenso che provo ogni volta, cerco di velocizzare il "processo", e anche per la paura di non riuscire a svuotarmi del tutto. Infatti spesso e volentieri non riesco mai a svuotarmi totalmente, e devo "dividerlo" in due o tre volte rispettivamente in due o al massimo tre giorni. A volte anche in un solo giorno. Inoltre, assumo alprazolam EG 30 gocce da più di due anni, l'aumento della dose è stato graduale nel tempo (sono partita da 10). Nei mesi di gennaio, febbraio e marzo di quest'anno me la sono vista davvero nera con lunghi periodi di digiuno a causa del terrore di mangiare, perché il colon irritabile mi causava diarrea per quasi ogni cibo. Sono stata in sovrappeso per quattro anni circa, ho perso 12 chili nei mesi sopracitati, adesso sono seguita da un nutrizionista e sono in normopeso ma con l'intento di diminuire ulteriormente la massa grassa. Non sono più in grado di mangiare quanto e come prima, difatti l'episodio di stipsi che sto vivendo in questo momento è dovuto al fatto che due giorni fa ho mangiato più del solito per via di un pranzo in famiglia, con cibi che di solito non mangio (non ho nessun intolleranza alimentare) e che credo mi abbiano creato un effetto tappo. Anche l'episodio di giugno fu a seguito di un "abuffata". Adesso ho le feci intrappolate in questo punto e non so come procedere, il dolore al tocco è atroce e non riesco ad introdurre nulla all'interno dell'ano, a malapena riesco a spingere all'interno della parete vaginale con un solo dito e sto cercando di "spezzare" le feci dure, ma il dolore è forte al punto di farmi venire una nausea che quasi mi porta al vomito (ho il vomito facile). Sto bevendo litri di acqua e ho assunto molte fibre, sto pensando di assumere bustine di Stipsigol che in passato ho usato ma non mi hanno mai fatto un particolare effetto, e ho il terrore di una possibile occlusione intestinale. Riesco ad espellere urine e ho meteorismo. Ho anche fame regolarmente nei momenti in cui il dolore non mi fa provare nausea e sto mangiando, moderatamente. Come posso procedere? Devo assumere un lassativo o altri farmaci, o dovrei rivolgermi ad un pronto soccorso o guardia medica? Sono due giorni che le feci sono bloccate e mi sento persa e sola, e ho paura di un qualsiasi peggioramento. Inoltre, si può effettivamente pensare che possa essersi creato un rettocele? Come devo procedere? Chiedo disperatamente aiuto. Grazie mille in anticipo.
Ho effettuato una rettoscopia nel mese di aprile e mi sono state solo diagnosticate emorroidi. Mai effettuato una visita proctologica. Ho effettuato una visita ginecologica nel mese di luglio ma solo esterna, con ecografia, e a detta del ginecologo era tutto in regola. A giugno ho avuto un episodio di stitichezza con quello che ho creduto fosse un fecaloma, feci dure che non riuscivano ad uscire in nessun modo, con una serie di clismi e litri di acqua sono riuscita ad evacuare. Da allora cerco di bere dai 2,5 ai 4 litri di acqua al giorno in base a quanto e se faccio movimento nel corso della giornata e cerco di assumere molte fibre. A causa del colon irritabile (ho iniziato a soffrirne all'inizio di quest'anno), alterno spesso stitichezza a diarrea. Ma anche quando riesco ad evacuare feci abbastanza morbide e "normali" le percepisco sempre come fossero enormi, come se stessi partorendo, perché da pochi giorni mi sono resa conto che spingono sulla parete vaginale. Premetto che purtroppo non sono brava ad ascoltare il mio corpo e me ne vergogno.
Adesso sono due giorni che mi si sta ripresentando lo stesso episodio di stipsi come quello del mese di giugno, con feci dure che non riescono ad uscire, a seguito di una sola giornata in cui temo di non aver bevuto a sufficienza. Percepisco le feci come intrappolate nell'ano/retto. Provo un fortissimo dolore, e tramite esplorazione con le mani, mi sono resa conto che le feci spingono all'interno della vagina, sento come una medio-grossa "massa" al tatto, e provo sollievo se spingo nella parte opposta, ma non riesco ugualmente ad evacuare. Sono una persona eccessivamente ansiosa e la mia famiglia tende a sottovalutare qualsiasi cosa io abbia. Ho cercato e sto cercando di mantenere la calma, e tra una veloce ricerca e l'altra ho letto su internet di questo "rettocele" e mi sembra che i miei sintomi combacino. Aggiungo che ho gonfiore addominare, dolore e flatulenza, sensazione di "peso" sulla vescica, e proprio da giugno ho iniziato a soffrire di "vescica timida", mai sofferto di ciò in tutta la mia vita. A volte ho piccole perdite di sangue dall'ano, e ammetto che spesso tendo a sforzarmi molto al momento dell'evacuazione per via del dolore immenso che provo ogni volta, cerco di velocizzare il "processo", e anche per la paura di non riuscire a svuotarmi del tutto. Infatti spesso e volentieri non riesco mai a svuotarmi totalmente, e devo "dividerlo" in due o tre volte rispettivamente in due o al massimo tre giorni. A volte anche in un solo giorno. Inoltre, assumo alprazolam EG 30 gocce da più di due anni, l'aumento della dose è stato graduale nel tempo (sono partita da 10). Nei mesi di gennaio, febbraio e marzo di quest'anno me la sono vista davvero nera con lunghi periodi di digiuno a causa del terrore di mangiare, perché il colon irritabile mi causava diarrea per quasi ogni cibo. Sono stata in sovrappeso per quattro anni circa, ho perso 12 chili nei mesi sopracitati, adesso sono seguita da un nutrizionista e sono in normopeso ma con l'intento di diminuire ulteriormente la massa grassa. Non sono più in grado di mangiare quanto e come prima, difatti l'episodio di stipsi che sto vivendo in questo momento è dovuto al fatto che due giorni fa ho mangiato più del solito per via di un pranzo in famiglia, con cibi che di solito non mangio (non ho nessun intolleranza alimentare) e che credo mi abbiano creato un effetto tappo. Anche l'episodio di giugno fu a seguito di un "abuffata". Adesso ho le feci intrappolate in questo punto e non so come procedere, il dolore al tocco è atroce e non riesco ad introdurre nulla all'interno dell'ano, a malapena riesco a spingere all'interno della parete vaginale con un solo dito e sto cercando di "spezzare" le feci dure, ma il dolore è forte al punto di farmi venire una nausea che quasi mi porta al vomito (ho il vomito facile). Sto bevendo litri di acqua e ho assunto molte fibre, sto pensando di assumere bustine di Stipsigol che in passato ho usato ma non mi hanno mai fatto un particolare effetto, e ho il terrore di una possibile occlusione intestinale. Riesco ad espellere urine e ho meteorismo. Ho anche fame regolarmente nei momenti in cui il dolore non mi fa provare nausea e sto mangiando, moderatamente. Come posso procedere? Devo assumere un lassativo o altri farmaci, o dovrei rivolgermi ad un pronto soccorso o guardia medica? Sono due giorni che le feci sono bloccate e mi sento persa e sola, e ho paura di un qualsiasi peggioramento. Inoltre, si può effettivamente pensare che possa essersi creato un rettocele? Come devo procedere? Chiedo disperatamente aiuto. Grazie mille in anticipo.
Cara ragazza, il problema c'è indubbiamente. La sua stipsi cronica è evidente dal suo racconto. Tenga presente che le benzodiazepine possono peggiorare la pigrizia del suo intestino. Io credo che debba chiedere l'aiuto di un gastroenterologo per stabilire proprio una terapia costante per evitare che saltuariamente le capiti di avere il fecaloma che la fa tanto soffrire per liberarsene. Cercando online vedo che presso la struttura Humanitas (che ha varie sedi in Italia) hanno proprio un servizio dedicato a questo problema. Quindi io al momento farei un banale lassativo, magari a dose piena per cercare di risolvere il problema attuale, e poi consulterei senz'altro un gastroenterologo o uno di questi servizi dedicati. Per la sua paura del rettocele, onestamente non credo, però è pur vero che a furia di spingere un prolasso si può verificare. Poi non escluda un supporto psicologico, anche per liberarsi della terapia con le gocce. Provi a porre la domanda anche ai gastroenerologi qui. In effetti di ginecologico non c'è molto. Le suggerisco di porre domande secche per esporre il problema, cercando di non dilungarsi. Purtroppo non tutti sono disposti a leggere domande cosi ricche di elementi anche fuorvianti. Cordiali saluti.
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