Salve sono un ragazzo di 27 anni, ho un problema la piede destro che non riesco a risolvere da più d

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Salve sono un ragazzo di 27 anni, ho un problema la piede destro che non riesco a risolvere da più di un anno:

l'anno scorso dopo reiterati tentativi andati a vuoto alle agenzie interinali sono andato a lavorare in nero per 3 mesi da maggio a luglio in una bottega di restauro mobili dove ho usato scarpe antinfortunistiche, I piedi hanno iniziato a farmi male e un paio di volte mi è capitato di non controllare bene l'appoggio mentre mettevo delle porte sul puntale d'acciaio della scarpa andando un po' a schiacciare sotto la parte del puntale nei 3 metatarsi esterni del piede (terzo quarto e quinto credo) però non ho sentito un male cosi forte da pensare a una frattura.

Poi dopo un po' di tempo sento che mi fa più male al destro e che mi fa molto male se appoggio il piede normalmente costringendomi a pronazione allora vado dal medico che mi manda a fare i raggi all'ospedale e viene fuori quanto segue:

RX PIEDE SOTTO CARICO
Esiti di frattura con presenza di callo osseo al terzo medio diafisariodel terzo metatarso.
Un po aumentato l'angolo della volta plantare

Ovviamente sapendo quello che so ora sarei dovuto andare in pronto soccorso ma al tempo non lo sapevo e mi sono affidato al medico di base, oltre al fatto che gli stessi sindacati non lo hanno riconosciuto come infortunio.

Vado da un ortpedico e mi dice questo:

Postumi frattura da stress 3 MT piede destro
Viste rx: frattura in via di consolidazione
Si consiglia:
Esame baropodrometrico
Ev plantare su misura con correzione dell'appoggio
Scarpe a suola robusta

Vado a fare l'esame baropodrometrico, purtroppo il sito non mi lascia allegare analisi ma insomma appoggio di più con il piede sinistro e il piede destro appoggia molto sotto il pollicione e secondo metatarso (nelle immagini si vede proprio rosso) e mi dice di ripassare quando è pronto il plantare.

Il sollievo dal dolore è stato limitato anche stando a completo riposo, usando plantare e scarpe da ginnastica comode: fastidio continuo e dolore più acceso a colpi. Nel periodo da ottobre a dicembre quando ho lavoravo come magazziniere senza scarpe antinfortunio sono riuscito a resistere 3 mesi. Quando ho dovuto mettermi plantare+ scarpe antinforutnistiche mi faceva male e ho dovuto mollare un lavoro a marzo dopo soli 4 giorni.

Dopo che sono a casa mesi e nonostante mi sono mosso poco il dolore è sempre lo stesso: dolore e fastidio camminando, formicolio sulla pianta del piede destro vicino alle dita del piede e ogni tanto anche sul dorso del piede destro vicino alle dita (trillice,pondolo,minolo). Il tecnico dottore che mi ha fatto l'esame mi ha detto che "la frattura si ricompone ma la metatarsalgia resta per tutta la vita" e chiedendogli quanto tempo prima di togliermi il plantare mi ha detto "vedi tu dipende da persona a persona c'è chi va avanti per tutta la vita" mentre il medico di mia madre ha detto che il plantare si tiene un po di mesi e basta e mi ha raccomandato di usarlo il meno possibile, l'ortopedico invece dice che la frattura guarisce ma rimane la causa che l'ha provocata ovvero un difetto d'appoggio che si può migliorare con il plantare; immagino di essere stato incredibilmente fortunato tutti i miei 25 anni a non essermelo rotto prima visto che lavori manuali ne avevo già fatti.

Dopo un anno esatto, non essendoci stato alcun miglioramento di fatto anzi il contrario vado a fare una risonanza magnetica di controllo su consiglio dell'ortopedico che dice quanto segue:

Esamen eseguito con sequenze STIR, T1 e T2 pesate aquisite su piani di scansione idonei alla valutazione dell'avampiede.
L'esame documenta uno sfumato edema intraspongioso a livello del III prossimale della diafisi del III metatarso, da riferire verosimilmente a pregressa frattura da stress nota in anamnesi, in assenza di rime di frattura contestuali apprezzabili con la metodica; si associa minuta cavitazione pseudocistica al tratto diafisario prossimale.
Non alterazioni di rilevo RM a carico delle restanti componenti scheletriche, muscolari e capsulolegamose esaminate.
Nella norma l'allineamento dei metatarsi.
Non significativo versamento intra-articolare a livello metatarso- falangeo ne segni di sofferenza condrale.
Nella norma le strutture del massiccio tarsale.
Si invita a valutazione specialistica

Non sono riuscito più ad andare dall'ortopedico, per email mi ha scritto che
"la frattura da stress nel tempo guarisce ma rimane la causa che l'ha provocata ovvero un difetto di appoggio che si può migliorare con il plantare.
Una volta risolta la frattura bisogna studiare bene l'appoggio per non farla ricapitare
Il fatto che abbia ancora così tanti sintomi non è positivo e io ripeterei una RMN di controllo.
Poi non è detto che i disturbi rimarranno per tutta la vita
Se si evidenzia una alterazione anatomica evidente si possono fare anche interventi, in caso contrario non si può operare".

Io dopo che un anno fa mi sono fratturato portando porte non ho più usato scarpe da lavoro fino a 10 giorni fa, ho cercato di trovare lavori che ne escludessero l'uso. Ho sempre usato le mie scarpe da ginnastica che ho comprato quando mi sono preso il plantare, nonostante usassi scarpe normali il dolore non è scomparso e adesso purtroppo l'unico lavoro che sono riuscito a trovare mi impone di usare le scarpe da lavoro.
A lavoro insistono che devo portarle e non potrei neanche usare un modello senza suola antiperforazione che credo aggravi tutti questi problemi. I piede mi fa male dove ho l'edema (in modo prolungato anche dopo che mi sono tolto le scarpe a casa) quasi subito dopo che mi sono messo le scarpe antinfortunistiche nonostante i plantari, mi brucia come se fosse sopra una brace o una padella.

Sono riuscito ad andare da un fisioterapista che visitandomi ha detto che avevo il bacino storto e quindi pesavo più sul piede destro facendo in modo che non guarisca il piede e che peggiori l edema di sangue , mi ha tirato le gambe fatto dei movimenti per 15 minuti e ha detto di aver risolto, di mettere una crema sfiammante per l edema che dopo po' si sarebbe sistemato. Non è cambiato nulla nei giorni dopo e ricontattandolomi ha detto semplicemente di fare stretching.

Mentre prima di portare le scarpe da lavoro non avevo mai avuto problemi di questo genere, ne tantomeno problemi di appoggio al piede, usando le scarpe da lavoro per lavori pesanti il gonfiore era in entrambi i piedi anche nei primi giorni, con successiva frattura quel tratto del piede destro non è più tornato normale, lo sento mente cammino ancora gonfio sotto la pianta del piede rispetto al sinistro al punto che addirittura tornando a casa da lavoro sono costretto a togliere il piede dall'acceleratore dal male.

Questo problema mi sta seriamente limitando in termini di possibilità nel trovare lavoro
manuali che richiedono lo spostamento di pesi e/oltre all'uso di scarpe da lavoro, oltre a questo anche camminare a casa anche appena svegliato mi causa dolore sempre nello stesso punto.
Vorrei sapere innanzitutto se è vero che è un problema che mi porterò dietro per il resto della vita o se migliorerà nel tempo? O l'alternativa è un operazione che mi risolve in modo definitivo il problema e cura del tutto la patologia?

Finora mi sono pagato in parte di tasca mia e in parte con un aiuto dalla famiglia le spese mediche, ma purtroppo non riesco più a pagare delle visite mediche, specialisti, che oltretutto risultano inefficaci non mi curano il piede e sono anche piuttosto vaghe e discordanti in quello che dicono.

Resto in attesa di un vostro cortese riscontro
Buongiorno e complimenti per la dettagliata esposizione del caso. Senza visitarLa e senza possibilità di visionare le immagini radiografiche e difficile valutare correttamente la Sua situazione. Le consiglio, pertanto, di rivolgersi ad uno specialista ortopedico che si occupa di patologie del piede, in modo da ricevere i giusti consigli per la risoluzione delle sue problematiche.

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