Salve, sono un giocatore di pallavolo, circa 6 mesi fa (ad inizio ottobre) ho subito un grave infort

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Salve, sono un giocatore di pallavolo, circa 6 mesi fa (ad inizio ottobre) ho subito un grave infortunio di distorsione (in ricaduta da un salto) alla caviglia sx.
All'ospedale in seguito all'infortunio non hanno riscontrato fratture.
Mi hanno però immobilizzato la caviglia con un tutore (cosa che si è rivelata un grosso errore evidentemente, ma purtroppo mi sono dovuto fidare) per 10 giorni e quindi per questi giorni non potevo applicare ghiaccio.
Dopo questi 10 giorni con l'aggiunta di una prima risonanza magnetica ho effettuato una nuova visita ortopedica col riscontro di una possibile 'lesione da impatto alla cupola astragalica' - prognosi di non-carico per 3 mesi dall'infortunio e successiva nuova risonanza e visita.
Nel frattempo mi sono però rivolto ad un ortopedico della medicina dello sport, che ha constatato come l'astragalo non fosse lesionato e fosse necessaria una nuova risonanza magnetica perché da quella precedente non era possibile stabilire un eventuale danno cartilagineo a causa della scarsa qualità.
Quindi nuova risonanza e nuova visita (circa 1 mese e mezzo dopo l'infortunio) che ha riscontrato come non ci fossero danni alla cartilagine.
In seguito a questa ho ripreso il carico sulla caviglia (fino ad allora sospeso) senza stampelle, ho effettuato una terapia di 10 giorni di Clody 200 e poi ho iniziato le fisioterapie.
Dopo circa 12 sedute fisioterapiche e nuova visita ortopedica sono stato riabilitato a tornare all'attività sportiva (a 3 mesi e mezzo dall'infortunio) sebbene il gonfiore fosse ancora elevato e la mobilità scarsa, con un recupero totale però della stabilità.
L'attività sportiva è stata però fortemente limitata, difficilmente riuscivo inizialmente a sostenere interamente l'allenamento, dopo pochi salti la caviglia si gonfiava ulteriormente e dopo circa un'ora di attività il dolore aumentava fino a diventare limitante.
Con il passare delle settimane però il dolore è leggermente diminuito così come la mobilità leggermente migliorata.

Ora a distanza di 6 mesi dall'infortunio, con l'aggiunta ormai di un mese abbondante di stop all'attività agonistica a causa dell'emergenza sanitaria in atto riscontro ancora un gonfiore persistente alla caviglia.
Sostanzialmente quello non è mai diminuito in tutto questo tempo.
Compresa la mobilità ancora molto scarsa.
Per darne un "valore": se tengo il piede dx a terra e cerco la massima estensione nel riuscire a toccare con il ginocchio la parete, con il piede sx alla stessa distanza mi mancano circa 15/20 cm per arrivare alla parete.
Ogni giorno effettuo dei lavori con la tavoletta mobile, oltre che a fare delle magnetoterapie con la macchinetta che ho acquistato e che ho a casa.

La mia domanda è quindi: data la situazione descritta sopra e l'entità del danno riportato, si può ritenere normale un protrarsi del gonfiore così a lungo?
Dovrei forse riprendere le fisioterapie o farmi visitare da un nuovo ortopedico sportivo?
Che altro posso fare? Sono abbstanza preoccupato.
Buona sera, il suo quadro clinico è piuttosto lungo e tortuoso ritengo che le converrebbe continuare a recuperare forza muscolare ed articolarita’anche con la tavoletta propriocettiva s, emmai tutto questo dovesse protrarsi ancora a lungo le consiglierei una TC a strati sottili e a seconda del risultato 7na artroscopia diagnostica.
Cordialita ‘

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