Salve,sono in cura da diversi anni con antidepressivi e ansiolitici.Ogni volta che ho dovuto fare es

Assolutamente no

No, le procedure anestesiologiche cui fa riferimento, ben condotte e al netto delle controindicazioni tra cui non rientrano i farmaci da lei impiegati, sono sicure anche in termini di efficacia.
Saluti

Un tempo l'anestesia si faceva "ad occhio", nel senso che non era possibile misurare con precisione il grado di addormentamento del paziente. Oggi invece sono disponibili dei dispositivi che consentono di misurare con precisione il grado di sonno del paziente durante l'anestesia: si tratta di sistemi collegati con degli elettrodi che fanno una sorta di elettroencefalogramma in continuo, vedono l'ampiezza delle onde cerebrale e restituiscono sullo schermo del monitor un valore che determina la profondità del sonno indotto dall'anestesia. In questo modo è possibile monitorare in tempo reale la profondità del sonno del paziente e anche qualora vi fosse il fenomeno dell'induzione enzimatica, che determina una ridotta efficacia dei farmaci ipnotici somministrati, questo tipo di apparecchio sarà in grado di evidenziarlo e quindi consentirà un aumento del dosaggio in sicurezza per avere la certezza che lei dorma beatamente.

L'anestesia peridurale agisce perifericamente e non è influenzata dall'assunzione di antidepressivi. L'anestesia generale viene praticata da anestesisti esperti che sono in grado di valutare il dosaggio adeguato dei farmaci per ciascun paziente, inoltre esiste un monitoraggio che si chiama BIS che indica la profondità del piano anestesiologico.
la sedazione cosciente effettuata durante le endoscopie di solito è praticata da medici gastrenterologi e deve essere tale da non creare problemi nè durante nè dopo l'esame per cui è facile che avendo una tachifilassi indotta dalle sue terapie non sia stata adeguata