Salve ,soffro di bulimia nervosa con vomito autoindotto da 30 anni ; ho fatto tantissime psicoterap

2 risposte
Salve ,soffro di bulimia nervosa con vomito
autoindotto da 30 anni ; ho fatto tantissime psicoterapie che nn mi hanno dato nessun aiuto. Ora sono andata da uno psichiatra che mi ha prescritto Fluoxetina; sono un soggetto molto ansioso e leggendo il bugiardino ho letto diversieffetti collaterali alcuni molto forti e pericolosi e ora ho timore a prenderla .Potete dirmi esattamente che cosa succede quando si assume questo farmaco ? come può far passare il bisogno di ingurgitarsi ? grazie ovviamente chiamerò anche la mia psico ma è fuiri sede per alcuni gg
Dr. Massimo Carlo Mauri
Psichiatra, Psicoterapeuta
Milano
Be il farmaco e'sicuramente innocuo ... certo e' che il disturbo e' diciamo impegnativo, soprattutto dal punto di vista farmacologico ....

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Dr. Gianvito Elicio
Psichiatra, Psicoterapeuta
Milano
Gentile utente,
la sua domanda è più che legittima, e la comprendo, specie dopo un percorso così lungo e faticoso come il suo.
La fluoxetina è uno dei pochissimi farmaci che ha dimostrato una reale efficacia nel trattamento della bulimia nervosa, proprio perché può ridurre in modo significativo la frequenza di abbuffate e vomito autoindotto. Non agisce “spegnendo” il sintomo, ma modificando gradualmente alcune componenti neurobiologiche legate all’impulsività, al bisogno di controllo e alla regolazione emotiva.
Quando si inizia un farmaco, è normale leggere il foglietto illustrativo con timore. Ma va detto che molti effetti collaterali riportati sono rari, e la fluoxetina è tra gli antidepressivi più studiati e utilizzati al mondo, anche in persone giovani e in disturbi legati all’alimentazione.
È interessante notare come, in alcuni casi, l'effetto sul bisogno compulsivo di ingurgitare cibo non sia legato a un sedativo “che spegne la fame”, ma a un progressivo riequilibrio della percezione interna di sé.
In altri casi, invece, è proprio il modo in cui il farmaco “toglie pressione” al sintomo a rendere poi possibile un nuovo modo di lavorare anche in psicoterapia.
Come funziona? In termini semplici agisce sulla serotonina, un neurotrasmettitore coinvolto nella regolazione dell’umore, dell’impulsività, del senso di sazietà e del comportamento alimentare. Inoltre riduce l’urgenza compulsiva che porta a ingurgitare cibo in modo incontrollato e, nel tempo, può calmare l’ansia anticipatoria, che spesso precede gli episodi.
Ad ogni modo, ogni storia è diversa, e il modo in cui un farmaco interagisce con la persona lo è ancora di più.
Capire cosa succede davvero quando si assume una molecola come la fluoxetina, in una mente già sensibile e affaticata, è una parte fondamentale del lavoro da fare con il terapeuta.
Resto a disposizione,
Cordialmente
Dr. Gianvito Elicio
Psichiatra, Psicoterapeuta

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