Salve, mi hanno diagnosticato microinfarti cerebrali, ma nn sono in grado di dirmi a quanto risalgon
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Salve, mi hanno diagnosticato microinfarti cerebrali, ma nn sono in grado di dirmi a quanto risalgono... da tempo assumo Normocis 400 prendendolo x 2 mesi, pausa di due mesi e ricomincio. Mi è’ stato consigliato dal mio medico di iniziare a prendere Cardirene 75 mg, (esiste un alternativa al Cardirene da 75 mg più’ adatta a me? ) 1 bustina al di’ dopo il pasto principale.. e un protettore da 20mg la mattina a digiuno.. sarà’ sufficiente? ho un po’ di dubbi.. se cominciare xche’ ho la gastrite, infiammazione dell’esofago, la dilatazione del tripode celiaco di 9 mm dell’aorta addominale..(I miei genitori avevano la dilatazione dell’aorta addominale) e ultimamente dietro ad una Tac torace a spirale mi hanno trovato minuscole calcificazioni al cuore.. E in attesa di visita cardiologica mi è’ stato raccomandato di assumere Aspirina da 500 se dovesse arrivare l’infarto e chiamare il 118.... che fare? Ho veramente bisogno di un serio consiglio medico che tenga conto di tutto ciò’....:
Salve, considerando gli effetti gastrolesivi dell'acido acetilsalicilico (principio attivo sia di cardirene che di aspirina), in considerazione della sua gastrite, una valida alternativa, per la prevenzione dell'infarto e dell'ictus, potrebbe essere il Plavix da 75 mg 1 compressa al giorno.
Dovessero arrivare i sintomi dell'infarto chiami il 118, i cui operatori, dopo ECG e consulto con un cardiologo, se necessario, le somministreranno acido acetilsalicilico in vena, in modo che faccia effetto prima.
Tuttavia prima di ogni modifica terapeutica consulti il suo cardiologo di fiducia, in modo da avere una più accurata stratificazione del suo rischio cardiovascolare.
Buona giornata
Dovessero arrivare i sintomi dell'infarto chiami il 118, i cui operatori, dopo ECG e consulto con un cardiologo, se necessario, le somministreranno acido acetilsalicilico in vena, in modo che faccia effetto prima.
Tuttavia prima di ogni modifica terapeutica consulti il suo cardiologo di fiducia, in modo da avere una più accurata stratificazione del suo rischio cardiovascolare.
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