Salve, ho 38 anni e sono incinta di 10+7. Dal 2019 sono in cura presso il mio psichiatra privato di
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Salve, ho 38 anni e sono incinta di 10+7. Dal 2019 sono in cura presso il mio psichiatra privato di Milano per depressione e ansia. Citalopram ed alprazolam. Appena ho saputo di essere incinta ho chiesto al mio psichiatra cosa dovevo fare e lui mi ha detto di andare da uno psichiatra pubblico perché non voleva assumersi le responsabilità. Sono rimasta senza parole. Mi ha abbandonata. Sono tornata per un mese giù in Puglia dalla mia famiglia per dire di essere incinta del mio ex. La mia famiglia non è d accordo con questa gravidanza. Liti continue che mi hanno portato tanta ansia e stress. Mia madre mi ha portato da una psichiatra pubblica di sua conoscenza. Mi ha detto di togliere gli psicofarmaci perché pericolosi in gravidanza e in 10 giorni ho scalato tutto. Adesso sto male. Ansia, tachicardia e pressione alta. Sono arrivata anche a 157/87 e sono andata al pronto soccorso. La mia pressione massima è di 110. Mai avuto più alta. Mai. Non mi sento tanto bene. Volevo sapere se ho fatto bene a scalare tutto o se dovevo continuare? Se devo vedere un altro psichiatra? Sono davvero preoccupata. Grazie
Buongiorno Signorina, mi spiace per la situazione che si è venuta a creare, sicuramente non le è d'aiuto. I farmaci che assumeva non hanno un impatto significativo in gravidanza: fra gli antidepressivi il più sicuro è reputata la Sertralina, però è da tenere in conto il fatto che con il Citalopram avesse un discreto beneficio. In sintesi: non vi è una controindicazione assoluta a sospendere i farmaci che prendeva in gravidanza, alcuni sono assolutamente dannosi, nel suo caso non vi è questa urgenza, a mio avviso occorre tener sempre conto dei benefici e dei possibili rischi di ogni opzione. Anche portare avanti una gravidanza in uno stato di forte ansia non è un'opzione ideale: penso ssempre che occorra spiegare al paziente tutte le opzioni e prendere il più serenamente possibile decisioni condivise. A milano ci sono vari ambulatori in varie ASST che si occupano della sua problematica, oltre a vari specialisti privati, il mio consiglio rimane comunque farsi seguire e tenersi agganciata
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Gentilissima, gli psicofarmaci in generale non vengono consigliati soprattutto nel primo trimestre di gravidanza , periodo in cui c'è maggiore sensibilità per un danno . Ciò non vuol dire che possono essere assunti senza rischi dal 4° mese. Ad ogni modo, si valuta con lo specialista il rapporto costi/benefici dell'interruzione della farmacoterapia anche nel primo trimestre e se il pz firma un consenso informato , edotto e pienamente a conoscenza dei rischi, può anche continuare la farmacoterapia. Ciò vuol dire che in tandem con il ginecologo si faranno controlli più serrati e specifici con il nascituro.Altre possibilità sono terapie alternative non propriamente farmacologiche (nutraceutica che non sia dannosa ) , psicoterapia , tecniche corporee, al fine di mitigare il disagio psicoemotivo. Tutto ciò da considerare in uno spazio apposito con uno specialista non così spaventato. La saluto cordialmente e auguri per il suo bambino, Dr Andrea Polidoro
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