Salve cari dottori. Ho 25 anni, e ho un quesito da chiedere e non riesco a capire. Sono da un po’

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Salve cari dottori.
Ho 25 anni, e ho un quesito da chiedere e non riesco a capire.
Sono da un po’ di tempo che riscontro una problematica alquanto preoccupante.
Spiego subito:
Ho problemi a dormire.
A prendere sonno.

Capita che dormo 1h tutta la notte.
Il mio corpo è come se avesse riposato 10-12h.
Così mi sento.
Il fisico è stanco, ma il cervello no.
Capita che rimango 24h di fila sveglio.
Il mio corpo è stanco il mio cervello no.
Nonostante io nella giornata intera lavoro, vado al mare, quindi comunque il corpo lo stanco.
Succede anche che dormo 3h una notte e la notte successiva vado a dormire che dovrei collassare (avendo 3h di sonno) e invece ci metto comunque tempo a prendere sonno girandomi e rigirandomi nel letto, e mi chiedo: come è possibile che mi sto girando e rigirando nel letto se ho solo 3h di sonno?

Ho fatto visita neurologica e la neurologa non ha riscontrato problemi neurologici.

Ho fatto esame del sangue per la tiroide e i valori sono risultati sospettabili a un ipertiroidismo, ma, c’è da dire che avendo fatto ecografia non sono riscontrati noduli e anche dalla visita endrocrinologica il dottore mi ha detto che non è detto che ne soffra di ipertiroidismo, perciò dovrò ripetere esami del sangue fra 1 mese.
Io così mi sto esaurendo anche psicologicamente troppo stress.
Cosa potrebbe essere?
Qualcuno ha qualche idea?
Sto riuscendo a dormire solo da quando la Neurologa mi ha dato un farmaco melatonina (ne prendo 2 pastiglie più quella che mi metto io nella camomilla) e vi assicuro che se non fosse per queste pastiglie rimarrei comunque tanto tanto tempo a rigirarmi.
Vi prego di darmi un parere o se conoscete qualche altra visita possibile.
Grazie per aver raccontato con precisione la tua esperienza: quello che descrivi è molto simile a un quadro di insonnia da iperattivazione del sistema nervoso. In pratica, anche se il corpo è stanco, il cervello resta in uno stato di “allerta” che rende difficile addormentarsi e mantenere il sonno. È il motivo per cui, nonostante poche ore di riposo, puoi passare la notte successiva a girarti nel letto senza riuscire a collassare.

Il fatto che la visita neurologica sia risultata negativa è rassicurante: non ci sono segni di malattie del sistema nervoso. Anche l’ipertiroidismo, che può effettivamente disturbare il sonno, non è ancora confermato: è giusto ripetere gli esami per chiarire questo punto.

Dal punto di vista funzionale, il tuo quadro può dipendere da più fattori:

Sistema nervoso autonomo in stato di iperattivazione: stress emotivo e tensione prolungata mantengono attivo il “cervello vigile”.

Ritmo circadiano alterato: esposizione alla luce artificiale la sera, sonno irregolare, uso eccessivo di schermi possono ridurre la produzione naturale di melatonina.

Aspetto metabolico e ormonale: eventuali squilibri tiroidei, variazioni di cortisolo o insulina possono influenzare la qualità del sonno.

Aspetto psicologico: l’ansia di “non riuscire a dormire” alimenta un circolo vizioso che peggiora l’insonnia.

Cosa fare concretamente:

Proseguire con il follow-up endocrinologico per chiarire il sospetto ipertiroidismo.

Valutare un consulto in un centro del sonno, dove possono eseguire un monitoraggio polisonnografico e capire meglio le dinamiche del tuo sonno.

Lavorare sulla regolazione funzionale:

igiene del sonno (orari regolari, luce naturale al mattino, buio completo la sera);

riduzione stimolanti (caffeina, energy drink, schermi nelle ore serali);

tecniche di rilassamento e mindfulness prima di dormire, per “spegnere” l’iperattivazione cerebrale;

attenzione al ritmo glicemico (evitare pasti pesanti o troppo zuccherini a cena).

In sintesi:

Non ci sono elementi che facciano pensare a una malattia neurologica grave.

La causa più probabile è una combinazione di iperattivazione del sistema nervoso, possibili fattori tiroidei e ansia da insonnia.

Proseguire con gli esami e considerare un approccio integrato (clinico e funzionale) può aiutarti a ritrovare un sonno più stabile.

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