Salve a tutti. Sono una ragazza di 30 anni.Un anno e 3 mesi fa subii un incidente stradale al piede
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Salve a tutti. Sono una ragazza di 30 anni.Un anno e 3 mesi fa subii un incidente stradale al piede e caviglia. La risonanza evidenziava lesioni ai legamenti ed edema osseo.Da allora ho fatto un giro di ortopedici e fisiatri e ho seguito diverse terapie tra cui onde d'urto ,ultrasuoni,laser,magnetoterapia accompagnate da cure di cortisone e bifosfonati che per effetti collaterali ho sospeso dopo qualche giorno. Tutto questo senza vedere i risultati sperati,ammetto però che non ho fatto molti giorni di riposo,dopo 5 giorni sono tornata a lavoro,riconosco che avrei dovuto fare un riposo più prolungato per un recupero veloce e ottimale.Ad oggi per la persistenza del dolore ho ripetuto la RM che ha evidenziato una riduzione dell'edema osseo allo scafoide e malleolo,disomogeneità dei tessuti molli al versante plantare di retropiede,reazione sinoviale alla metatarso falangea del primo raggio. Sono ritornata dall'ortopedico e mi ha detto che attualmente il dolore è dovuto ai tendini,non più alla spongiosa. Mi dice che risolverò con una nuova cura :integratore per tendini e un nuovo ciclo di terapie(ultrasuoni e laser) e mi ha dato 60 gg di stop in palestra consigliandomi di fare nuoto o un corso d'acqua nel frattempo. Ora io sono molto scettica e confusa,in quanto sono terapie che ho già effettuato e sto perdendo la fiducia in tutti i medici che ho consultato vedendomi ancora così,ci sono giorni in cui non riesco a camminare,lo faccio a fatica e talvolta mi brucia nella zona interna della caviglia. Scrivo qui perché mi sento quasi disperata dopo un anno,spendo soldi tra medici e terapie senza vedere la guarigione. Prima di iniziare quest'altro ciclo vorrei sapere un vostro parere,temo di fare altre terapie e di stare sempre così. Cosa mi consigliate di fare ? Di quanto tempo ho bisogno ancora per il recupero,ma soprattutto guariro' completamente? Devo tornare a ballare ad allenarmi in palestra,da un anno faccio allenamenti superficiali per non caricare sull'articolazione. Siete d'accordo col mio ortopedico di aiutarmi col nuoto o un corso d'acqua ? Grazie per l'attenzione.
Buonasera, le terapie usuali per il trattamento dell’edema osseo si basano sulla riabilitazione attraverso fisioterapia, sul riposo e sull’applicazione di ghiaccio locale.
Le cure fisioterapiche per edema osseo sono principalmente:
• magnetoterapia che consente di ripolarizzare le cellule e stabilire nuovamente l’equilibrio biologico nella parte interessata, velocizzando il percorso di guarigione. In altre parole accelera il processo di rimaneggiamento osseo positivo e agevola lo smaltimento dei liquidi;
• tecarterapia permette di ridurre in maniera significativa le tempistiche di riabilitazione e recupero. Questo strumento interviene sui meccanismi cellulari e rafforza l’attivazione dei naturali processi riparativi e antinfiammatori, lavorando anche sugli strati più profondi;
• idrokinesiterapia in piscina, lavoro in scarico su cyclette, rinforzo muscolare isometrico ed elettrostimolazione consentono di mantenere il tono-trofismo del muscolo.
L’assunzione di farmaci si basa, invece, su una terapia fondata sull’utilizzo di corticosteroidi o di farmaci usati per l’osteoporosi, come i bifosfonati, per i quali ha riferito di avere intolleranza.
Detto questo, non è possibile prevedere se risponderà o meno positivamente al trattamento, sicuramente caricare eccessivamente sull’articolazione potrebbe andare a peggiorare l’edema osseo.
Le cure fisioterapiche per edema osseo sono principalmente:
• magnetoterapia che consente di ripolarizzare le cellule e stabilire nuovamente l’equilibrio biologico nella parte interessata, velocizzando il percorso di guarigione. In altre parole accelera il processo di rimaneggiamento osseo positivo e agevola lo smaltimento dei liquidi;
• tecarterapia permette di ridurre in maniera significativa le tempistiche di riabilitazione e recupero. Questo strumento interviene sui meccanismi cellulari e rafforza l’attivazione dei naturali processi riparativi e antinfiammatori, lavorando anche sugli strati più profondi;
• idrokinesiterapia in piscina, lavoro in scarico su cyclette, rinforzo muscolare isometrico ed elettrostimolazione consentono di mantenere il tono-trofismo del muscolo.
L’assunzione di farmaci si basa, invece, su una terapia fondata sull’utilizzo di corticosteroidi o di farmaci usati per l’osteoporosi, come i bifosfonati, per i quali ha riferito di avere intolleranza.
Detto questo, non è possibile prevedere se risponderà o meno positivamente al trattamento, sicuramente caricare eccessivamente sull’articolazione potrebbe andare a peggiorare l’edema osseo.
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Buongiorno. Sono d'accordo con l'Ortopedico, che l'ha visitata, nel pensare che il problema dopo un anno sia principalmente tendineo e dovuto alla prolungata alterazione del carico per il dolore successivo al trauma. Vanno bene anche ultrasuoni e laser, ma aggiungerei Rieducazione Funzionale della sua caviglia e dello schema del passo con un bravo Fisioterapista, consigliato in sede di visita Fisiatrica.
Nel frattempo bene il nuoto.
Cordialmente.
Nel frattempo bene il nuoto.
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