RM uomo 67 anni COLONNA CERVICALE Abolizione della fisiologica lordosi cervicale. Non evidenza d

1 risposte
RM uomo 67 anni
COLONNA CERVICALE
Abolizione della fisiologica lordosi cervicale.
Non evidenza di lesioni ossee di tipo focale evolutivo o fratturativo di rilevabilità RM.
Discopatia degenerativa diffusa con riduzione in altezza dei dischi intersomatici che risultano
ipointensi nelle sequenze T2-dipendenti per fenomeni disidratativi.
Severe manifestazioni spondilouncoartrosiche diffuse con irregolarità delle limitanti somatiche
e grossolane formazioni osteofitarie marginali anteriori.
Ai livelli C3-C4, C4-C5, C5-C6 e C6-C7, sono presenti quattro protrusioni discali mediane ad
ampio raggio che improntano il sacco durale e giungono a contatto con le radici nervose
ventral di entrambi lati, eta nei lini e
Canale vertebrale di ampiezza nei limiti.
Assenza di processi espansivi endorachidei.
Midollo cervicale regolare per morfologia ed intensità di segnale.
RM COLONNA DORSALE e LOMBO-SACRALE
Accentuazione delle fisiologiche cifosi dorsale e lordosi lombare.
Lieve anterolistesi di L4 su L5 e di L5 su S1.
Lieve riduzione d'altezza delle mura anteriori di D6, D7 e D8 (Genant 1, di epoca non recente).
Discopatia degenerativa diffusa con riduzione in altezza dei dischi intersomatici che risultano
Severe manifestazioni spondiloartrosiche diffuse con irregolarita delle limitanti somatiche e
grossolane formazioni osteofitarie marginali anteriori e posteriori.
A livello D7-D8, è osservabile un'ernia discale mediana-paramediana bilaterale che determina
effetti compressivi sulla faccia anteriore del sacco durale e sulle radici nervose emergenti
d e s t r a e sinistra.
A livello L4-L5, coesiste un'ernia discale mediana-paramediana sinistra che determina effetti
compressivi sulla faccia anteriore del sacco durale e sulla radice nervosa emergente
omolaterale.
A livello L5-S1, è infine rilevabile una protrusione discale mediana che determina effetti
compressivi sulla faccia anteriore del sacco durale.
Canale vertebrale di ampiezza nei limiti.
Assenza di processi espansivi endorachidei.
Cono midollare in posizione fisiologica, d'intensità del segnale regolare. Che ne pensate?
Dott. Stefano Marasco
Neurochirurgo, Chirurgo vertebrale
Aosta
Buongiorno. I referti di Risonanza Magnetica riportati descrivono diverse discopatie denegerative (termine ampio) che coinvolgono sia il rachide cervicale che lombosacrale. Sono reperti molto comuni in pazienti di età un pò più avanzata (la discopatia degenerativa o più precisamente la spondilodiscoartrosi colpisce tutti noi, con quadri clinico-radiologici molto variabili in termini di gravità e che in genere progredisce con l'avanzare dell'età stessa). Per intenderci, esistono quadri di risonanza apparentemente gravi ma in pazienti che manifestano pochi sintomi e, di contro, quadri di risonanza non così gravi in pazienti che però stanno molto male. Dunque, nonostante vengano descritti numerosi segni di degenerazione (dato che, giustamente, i colleghi radiologi eseguono una descrizione delle immagini), occorre eseguire una visita specialistica Neurochirurgica (o Ch. Vertebrale) per accertare l'eventuale correlazione tra segni radiologici e sintomi clinici e da lì impostare il giusto trattamento (che sia conservativo o chirurgico). Spero di esserle stato d'aiuto. Le auguro una buona giornata.

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