Le feci ben formate possono essere a pezzi che non sporcano nemmeno il sedere? Può l'ansia influire
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risposte
Le feci ben formate possono essere a pezzi che non sporcano nemmeno il sedere? Può l'ansia influire sull'evacuazione? Sono in cura da uno psichiatra e prendo il Cipralex 15 gocce al mattino e il Rivotril 3 gocce il pomeriggio e 7 alla sera . A volte mi sembra di essere completamente svuotata perché mi viene ansia a stare sul water ma poi vado ancora un paio di volte al giorno ma pochi pezzi . Premetto che ho cambiato alimentazione e mangio tanto integrale , vegetale (soia, avena e abbastanza frutta) , cammino tutti i giorni facendo in media 7/8 mila passi . Grazie mille della cortesia Ho fatto a gennaio esami feci tutto ok
Attenzione alla soia: è un legume, e come tale fermenta nell'intestino (e anche tanto).
L'ansia ha diretti effetti sul colon, in quanto cervello ed intestino sono due organi intrinsecamente collegati: alti livelli di cortisolo, prodotto dal cervello come calmante nelle situazioni di ansia e stress, hanno inevitabili e gravi effetti sul microbiota intestinale.
Saluti
L'ansia ha diretti effetti sul colon, in quanto cervello ed intestino sono due organi intrinsecamente collegati: alti livelli di cortisolo, prodotto dal cervello come calmante nelle situazioni di ansia e stress, hanno inevitabili e gravi effetti sul microbiota intestinale.
Saluti
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Gentile utente,
grazie per aver condiviso con attenzione il suo vissuto e i suoi dubbi, che sono assolutamente legittimi. Le fornisco una risposta professionale dal punto di vista del biologo nutrizionista, con una visione anche integrata alla luce del suo percorso psichiatrico.
Feci ben formate a pezzi: è normale?
Sì, le feci ben formate possono essere espulse in frammenti o "pezzi separati", soprattutto quando:
la consistenza è più compatta (Bristol tipo 3 o tipo 4 in frammenti)
non c'è muco o eccesso di liquido
l’evacuazione avviene in tempi brevi o con leggero sforzo
Il fatto che non ci siano residui rilevanti né sensazione di sporcamento non è patologico, anzi può essere un segno di buona consistenza fecale. Ciò che conta è:
assenza di dolore o sforzo
assenza di urgenza continua o sensazione di incompleto svuotamento costante
assenza di sangue, muco o dolore perianale
Ansia e funzione intestinale: esiste una connessione forte
L'intestino e il cervello sono profondamente interconnessi, attraverso l’asse intestino–cervello (gut–brain axis). L’ansia può influire su:
motilità intestinale (accelerata o rallentata)
percezione viscerale (maggiore sensibilità o dolore per stimoli normalmente lievi)
riflessi evacuativi (blocchi paradossali, spasmi del pavimento pelvico)
La sua sensazione di dover evacuare ancora, seguita da piccole evacuazioni, può essere spiegata da un ipercontrollo volontario del riflesso evacuativo, tipico nei soggetti ansiosi o molto sensibili a stimoli viscerali.
Farmaci e intestino: possibile contributo?
I farmaci che assume — Cipralex (escitalopram) e Rivotril (clonazepam) — possono influenzare la motilità intestinale:
Escitalopram può aumentare la peristalsi (in alcuni soggetti) o ridurla lievemente in altri. Di solito migliora la regolarità intestinale nel tempo.
Clonazepam (benzodiazepina) può, in alcuni casi, rallentare la motilità o ridurre il tono muscolare pelvico.
Il suo stile alimentare e motorio è positivo
Sta facendo ottime scelte sul piano nutrizionale e comportamentale:
alimentazione ricca di fibre integrali e vegetali
cammino quotidiano regolare
controllo dell’ansia con percorso farmacologico e, si spera, anche psicoterapico
Attenzione però a non eccedere con:
fibre dure o crusca eccessiva → può peggiorare la frammentazione delle feci o dare meteorismo
soia e avena in grandi quantità → possono dare gonfiore o alterare la consistenza delle feci in soggetti sensibili
Consigli pratici per migliorare la sensazione di svuotamento
Evacuare senza fretta, mai “spingere” troppo (può inibire il riflesso naturale)
Sedersi con piedi leggermente sollevati (es. sgabellino sotto i piedi per simulare posizione accovacciata, utile per il retto)
Evitare l’eccesso di fibre insolubili (aggiungere avena, frutta cotta, semi di lino ammollati se necessario)
Rinforzo psicologico o biofeedback se il controllo sfinterico è troppo rigido (può essere utile in alcune forme di dissinergia evacuativa)
Conclusione
I suoi sintomi non indicano nulla di allarmante alla luce degli esami normali e della buona igiene di vita. Tuttavia, se la sensazione di incompleto svuotamento o il disagio psicologico associato persistono, può essere utile un inquadramento da parte di uno specialista in fisiopatologia del pavimento pelvico (gastroenterologo o proctologo funzionale), con eventuale manometria o valutazione del tono.
Se desidera, posso aiutarla anche a bilanciare meglio l'introito di fibre e liquidi per ottimizzare la consistenza delle feci.
Un caro saluto e complimenti per l’attenzione che sta dedicando al suo benessere.
grazie per aver condiviso con attenzione il suo vissuto e i suoi dubbi, che sono assolutamente legittimi. Le fornisco una risposta professionale dal punto di vista del biologo nutrizionista, con una visione anche integrata alla luce del suo percorso psichiatrico.
Feci ben formate a pezzi: è normale?
Sì, le feci ben formate possono essere espulse in frammenti o "pezzi separati", soprattutto quando:
la consistenza è più compatta (Bristol tipo 3 o tipo 4 in frammenti)
non c'è muco o eccesso di liquido
l’evacuazione avviene in tempi brevi o con leggero sforzo
Il fatto che non ci siano residui rilevanti né sensazione di sporcamento non è patologico, anzi può essere un segno di buona consistenza fecale. Ciò che conta è:
assenza di dolore o sforzo
assenza di urgenza continua o sensazione di incompleto svuotamento costante
assenza di sangue, muco o dolore perianale
Ansia e funzione intestinale: esiste una connessione forte
L'intestino e il cervello sono profondamente interconnessi, attraverso l’asse intestino–cervello (gut–brain axis). L’ansia può influire su:
motilità intestinale (accelerata o rallentata)
percezione viscerale (maggiore sensibilità o dolore per stimoli normalmente lievi)
riflessi evacuativi (blocchi paradossali, spasmi del pavimento pelvico)
La sua sensazione di dover evacuare ancora, seguita da piccole evacuazioni, può essere spiegata da un ipercontrollo volontario del riflesso evacuativo, tipico nei soggetti ansiosi o molto sensibili a stimoli viscerali.
Farmaci e intestino: possibile contributo?
I farmaci che assume — Cipralex (escitalopram) e Rivotril (clonazepam) — possono influenzare la motilità intestinale:
Escitalopram può aumentare la peristalsi (in alcuni soggetti) o ridurla lievemente in altri. Di solito migliora la regolarità intestinale nel tempo.
Clonazepam (benzodiazepina) può, in alcuni casi, rallentare la motilità o ridurre il tono muscolare pelvico.
Il suo stile alimentare e motorio è positivo
Sta facendo ottime scelte sul piano nutrizionale e comportamentale:
alimentazione ricca di fibre integrali e vegetali
cammino quotidiano regolare
controllo dell’ansia con percorso farmacologico e, si spera, anche psicoterapico
Attenzione però a non eccedere con:
fibre dure o crusca eccessiva → può peggiorare la frammentazione delle feci o dare meteorismo
soia e avena in grandi quantità → possono dare gonfiore o alterare la consistenza delle feci in soggetti sensibili
Consigli pratici per migliorare la sensazione di svuotamento
Evacuare senza fretta, mai “spingere” troppo (può inibire il riflesso naturale)
Sedersi con piedi leggermente sollevati (es. sgabellino sotto i piedi per simulare posizione accovacciata, utile per il retto)
Evitare l’eccesso di fibre insolubili (aggiungere avena, frutta cotta, semi di lino ammollati se necessario)
Rinforzo psicologico o biofeedback se il controllo sfinterico è troppo rigido (può essere utile in alcune forme di dissinergia evacuativa)
Conclusione
I suoi sintomi non indicano nulla di allarmante alla luce degli esami normali e della buona igiene di vita. Tuttavia, se la sensazione di incompleto svuotamento o il disagio psicologico associato persistono, può essere utile un inquadramento da parte di uno specialista in fisiopatologia del pavimento pelvico (gastroenterologo o proctologo funzionale), con eventuale manometria o valutazione del tono.
Se desidera, posso aiutarla anche a bilanciare meglio l'introito di fibre e liquidi per ottimizzare la consistenza delle feci.
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