Insonnia recidiva. Malgrado sia in cura da agosto con sertralina (sono sceso da un mese di dosaggio
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Insonnia recidiva.
Malgrado sia in cura da agosto con sertralina (sono sceso da un mese di dosaggio dopo apparente miglioramento, per vedere se a livello sessuale recuperavo un minimo di libido per salvare il rapporto con la mia compagna), sto avendo difficoltà sempre più frequenti da una decina di notti a prendere sonno o a mantenerlo. La cosa mi avvilisce parecchio, tanto che ho anche ripreso a fumare. Non so se per effetto della nicotina (3/4 sigarette al giorno) o della variazione di dosaggio dello SSRI, ma nel momento di chiudere gli occhi entro in crisi: detta così sembra strana, ma mi pare di non sapere più come si fa ad addormentarsi! So che un 'metodo' non esiste, e che bisogna solo lasciarsi andare, ma è proprio questo lo scoglio.... Evito le benzodiazepine, per timore di diventarne dipendente. La mia terapeuta mi ha stampato un foglio con sopra le regole della cosiddetta igiene del sonno: tutte cose che avrei potuto trovare anche autonomamente su qualunque sito pseudo medico. Oppure mi ha consigliato il rilassamento tramite la visualizzazione mentale di un luogo piacevole, come un paesaggio bucolico o alpestre, tuttavia l'esercizio non mi fa effetto, perché fatico a mantenere la concentrazione e dopo pochi secondi i miei pensieri sembrano disperdersi in una nebbia insensata. Non so se aumentare o abbassare la sertralina; ma a questo punto il dubbio è un altro: se invece di doc e depressione, o insieme ad essi, fosse una forma di bipolarismo a manifestarsi con questo disturbo del sonno? Dovrei provare uno stabilizzatore, o addirittura un neurolettico? Chiarisco che non mi pare di aver attraversato fasi euforiche, visto che il mio umore è grigio, costantemente, come se mi mancassero la forza, la voglia, il perché per fare le cose (situazione aggravata da quando poche settimane fa ho fatto esperienza di impotenza sessuale). Ho però dei picchi di ansia, simili a una paura imprecisata, che non so se siano riconducibili a una diagnosi diversa da quella che mi è stata fatta finora. Cosa consigliate?
Malgrado sia in cura da agosto con sertralina (sono sceso da un mese di dosaggio dopo apparente miglioramento, per vedere se a livello sessuale recuperavo un minimo di libido per salvare il rapporto con la mia compagna), sto avendo difficoltà sempre più frequenti da una decina di notti a prendere sonno o a mantenerlo. La cosa mi avvilisce parecchio, tanto che ho anche ripreso a fumare. Non so se per effetto della nicotina (3/4 sigarette al giorno) o della variazione di dosaggio dello SSRI, ma nel momento di chiudere gli occhi entro in crisi: detta così sembra strana, ma mi pare di non sapere più come si fa ad addormentarsi! So che un 'metodo' non esiste, e che bisogna solo lasciarsi andare, ma è proprio questo lo scoglio.... Evito le benzodiazepine, per timore di diventarne dipendente. La mia terapeuta mi ha stampato un foglio con sopra le regole della cosiddetta igiene del sonno: tutte cose che avrei potuto trovare anche autonomamente su qualunque sito pseudo medico. Oppure mi ha consigliato il rilassamento tramite la visualizzazione mentale di un luogo piacevole, come un paesaggio bucolico o alpestre, tuttavia l'esercizio non mi fa effetto, perché fatico a mantenere la concentrazione e dopo pochi secondi i miei pensieri sembrano disperdersi in una nebbia insensata. Non so se aumentare o abbassare la sertralina; ma a questo punto il dubbio è un altro: se invece di doc e depressione, o insieme ad essi, fosse una forma di bipolarismo a manifestarsi con questo disturbo del sonno? Dovrei provare uno stabilizzatore, o addirittura un neurolettico? Chiarisco che non mi pare di aver attraversato fasi euforiche, visto che il mio umore è grigio, costantemente, come se mi mancassero la forza, la voglia, il perché per fare le cose (situazione aggravata da quando poche settimane fa ho fatto esperienza di impotenza sessuale). Ho però dei picchi di ansia, simili a una paura imprecisata, che non so se siano riconducibili a una diagnosi diversa da quella che mi è stata fatta finora. Cosa consigliate?
Salve, la sua situazione va inquadrata con un colloquio con uno psichiatra prima di poterle dare i consigli che richiede
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Buonasera dubito che si tratti di disturbo bipolare … sarebbe opportuna una rivalutazione della terapia farmacologica … se fosse interessato io sarei disponibile per un consulto
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