Ho fatto circa venti anni fa la mastoplastica additiva ora ho fatto la risonanza magnetica con contr
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Ho fatto circa venti anni fa la mastoplastica additiva ora ho fatto la risonanza magnetica con contrasto in cui si evince un'esteso ed irregolare scollamento dell'involucro capsulare a destra con segni di collassato centrale con note disidratative.....ciò comporta la sostituzione delle protesi o è una situazione cmq non preoccupante? Grazie.
Gentile signora,
dalla descrizione del referto sembrerebbe che la protesi mammaria destra presenti segni di possibile alterazione o rottura dell’involucro, con un certo grado di collasso e modifiche strutturali. Dopo circa vent’anni dall’intervento, questi fenomeni non sono infrequenti: le protesi non sono dispositivi permanenti e con il tempo possono andare incontro a usura o degenerazione.
La presenza di uno scollamento dell’involucro capsulare e di note disidratative fa pensare a un processo di deterioramento, ma sarà la valutazione clinica diretta, insieme alle immagini della risonanza, a stabilire se la rottura è intracapsulare (contenuta) o extracapsulare.
In linea generale, la sostituzione della protesi è indicata in presenza di:
- dolore o fastidio persistente
- contrattura capsulare o rigidità della mammella
- fuoriuscita di silicone (intra o extracapsulare)
- presenza di siliconomi o reazioni infiammatorie
- versamento periprotesico o modifiche del profilo e della consistenza della mammella.
Se invece la rottura è contenuta e non dà sintomi, si può anche optare per un monitoraggio periodico, valutando con serenità tempi e modalità di un eventuale rinnovo protesico.
Non si tratta dunque di una situazione urgente, ma è consigliabile una visita di controllo per correlare il referto con l’esame obiettivo e definire la strategia più adatta.
Un cordiale saluto
dalla descrizione del referto sembrerebbe che la protesi mammaria destra presenti segni di possibile alterazione o rottura dell’involucro, con un certo grado di collasso e modifiche strutturali. Dopo circa vent’anni dall’intervento, questi fenomeni non sono infrequenti: le protesi non sono dispositivi permanenti e con il tempo possono andare incontro a usura o degenerazione.
La presenza di uno scollamento dell’involucro capsulare e di note disidratative fa pensare a un processo di deterioramento, ma sarà la valutazione clinica diretta, insieme alle immagini della risonanza, a stabilire se la rottura è intracapsulare (contenuta) o extracapsulare.
In linea generale, la sostituzione della protesi è indicata in presenza di:
- dolore o fastidio persistente
- contrattura capsulare o rigidità della mammella
- fuoriuscita di silicone (intra o extracapsulare)
- presenza di siliconomi o reazioni infiammatorie
- versamento periprotesico o modifiche del profilo e della consistenza della mammella.
Se invece la rottura è contenuta e non dà sintomi, si può anche optare per un monitoraggio periodico, valutando con serenità tempi e modalità di un eventuale rinnovo protesico.
Non si tratta dunque di una situazione urgente, ma è consigliabile una visita di controllo per correlare il referto con l’esame obiettivo e definire la strategia più adatta.
Un cordiale saluto
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