Ho 43 anni. Dalla tac eseguita si evidenzia displasia solco rotuleo per ipoplasia del condilo femora
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Ho 43 anni. Dalla tac eseguita si evidenzia displasia solco rotuleo per ipoplasia del condilo femorale Mediale, patella alta, sublussazione esterna rotulea.
Dalla rmn si evidenzia condropatia rotulea di alto grado con focolai di sofferenza osso sottocondrale. Dalla ex si evidenzia si osserva condropatia femoropatellare con shift e lift di entrambe le rotule.
Posso risolvere il problema semplicemente con un rinforzo del quadricipite o è necessario un intervento (e che tipo di intervento dovrei eseguire)? Grazie
Dalla rmn si evidenzia condropatia rotulea di alto grado con focolai di sofferenza osso sottocondrale. Dalla ex si evidenzia si osserva condropatia femoropatellare con shift e lift di entrambe le rotule.
Posso risolvere il problema semplicemente con un rinforzo del quadricipite o è necessario un intervento (e che tipo di intervento dovrei eseguire)? Grazie
Salve,
il referto dei vari esami è indicativo per una instabilità rotulea severa legata a fattori anatomici (displasia trocleare ed altezza rotulea) ed a fattori funzionali (verosimile lassità legamentosa su base costituzionale). Vanno valutate le immagini di TC, RMN ed RX (giustamente prescritte) per il calcolo dei vari indici (appunto l'angolo trocleare, l'indice di Caton-Deschamps, il tilt e lo shift rotuleo). Va esaminato inoltre clinicamente e radiograficamente l'allineamento degli arti inferiori e la lassità legamentosa.
Se sintomatica, è difficile che questa condizione possa risolversi esclusivamente con la fisioterapia, ma verosimilmente andranno corretti tutti gli indici alterati che concorrono alla instabilità rotulea stessa, sia per quanto riguarda i fattori ossei (es. trocleoplastica, osteotomia della tuberosità tibiale) che legamentosi (es. ricostruzione del legamento femore-patellare mediale), che biologici (eventuale impianto intraoperatorio di cellule mesenchimali autologhe); la successiva riabilitazione sarebbe comunque fondamentale per consolidare ed ottimizzare i risultati di un eventuale intervento.
Il quadro è complesso e vanno discussi con il paziente la strategia chirurgica, riabilitativa, i pro ed i contro di ogni indicazione in base al quadro clinico e strumentale ed alla possibilità di eseguire correttamente la riabilitazione postoperatoria.
Saluti
Federico Polidoro
il referto dei vari esami è indicativo per una instabilità rotulea severa legata a fattori anatomici (displasia trocleare ed altezza rotulea) ed a fattori funzionali (verosimile lassità legamentosa su base costituzionale). Vanno valutate le immagini di TC, RMN ed RX (giustamente prescritte) per il calcolo dei vari indici (appunto l'angolo trocleare, l'indice di Caton-Deschamps, il tilt e lo shift rotuleo). Va esaminato inoltre clinicamente e radiograficamente l'allineamento degli arti inferiori e la lassità legamentosa.
Se sintomatica, è difficile che questa condizione possa risolversi esclusivamente con la fisioterapia, ma verosimilmente andranno corretti tutti gli indici alterati che concorrono alla instabilità rotulea stessa, sia per quanto riguarda i fattori ossei (es. trocleoplastica, osteotomia della tuberosità tibiale) che legamentosi (es. ricostruzione del legamento femore-patellare mediale), che biologici (eventuale impianto intraoperatorio di cellule mesenchimali autologhe); la successiva riabilitazione sarebbe comunque fondamentale per consolidare ed ottimizzare i risultati di un eventuale intervento.
Il quadro è complesso e vanno discussi con il paziente la strategia chirurgica, riabilitativa, i pro ed i contro di ogni indicazione in base al quadro clinico e strumentale ed alla possibilità di eseguire correttamente la riabilitazione postoperatoria.
Saluti
Federico Polidoro
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