Gent. mi dottori buonasera, Da circa una settimana a questa parte sto combattendo con degli attacc
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Gent.
mi dottori buonasera,
Da circa una settimana a questa parte sto combattendo con degli attacchi di panico fortissimi, spesso immotivati, ma che mi stanno debilitando.
Premetto un paio di cose: sono sempre stata ansiosa e ipocondriaca, è un periodo di fortissimo stress e ansia, avendo perso il lavoro.
Da quando l’ho perso, mi sento frustrata ed inutile, avendo anche un compagno e un mutuo.
Io sono una persona molto orgogliosa e, avendo perso il lavoro non a causa mia (non mi è stato rinnovato il contratto a causa di una lunga assenza post intervento chirurgico + ricovero che ho effettuato ad Aprile, ma che dovevo urgentemente effettuare, valutato come emergenza ginecologica), non riesco a darmi pace.
Ho inoltre molte preoccupazioni e pensieri, sia sulla mia salute che non (ad esempio i miei cani).
Non posso dire sia un periodo facile.
La scorsa settimana sono cominciati gli attacchi di panico che sono sempre uguali: senso di oppressione al petto, dolore che dalla spalla va a volte alla mandibola, a volte ai denti, spesso alla schiena.
Mani sudatissime, a volte anche i piedi.
Vertigini, senso di svenimento, senso di star per morire da un momento all’altro, fortissimi tremori (proprio quelli di quando si ha paura) e brividi.
Tanta fame d’aria, senso di soffocamento.
A volte nausea.
Quando tutto passa, quasi sempre scoppio in un pianto di mezz’ora.
Sto piangendo moltissimo, ultimamente.
Questi attacchi mi terrorizzano perché sono sempre convinta di avere un infarto.
Questa sera, per la prima volta ho avuto problemi a testa e occhi.
Testa calda sulle cervicali, vertigini, fatica a tenere gli occhi aperti e mi bruciavano, mi sentivo svenire e ho seriamente pensato di non riuscire a stare in piedi.
Inoltre i sintomi si protraggono per circa 1 ora e mezza.
I momenti di vero panico invece circa 20 min. Poi rimangono i sintomi..
Peraltro soffro di cervicale (che sto curando da un fisioterapista) e dí forte sindrome premestruale (mi mancano infatti 3gg al ciclo, la settimana scorsa che sono iniziati gli attacchi ne mancavano 10), che non so quanto possa infierire su tutta la mia situazione.
Attualmente ho il terrore di stare da sola per paura mi capitino, ma ho notato che avvengono quasi sempre tra le 7 di sera e le 23.
Sono già seguita da una psicologa che mi sta aiutando a superare il lutto della mia mamma avvenuto tempo fa, cosa con cui combatto quotidianamente perché mi manca molto.
Inoltre, questa settimana era l’anniversario della sua morte e non so quanto, questo indirettamente abbia inficiato sulla mia psiche.
Ho anche già contattato anche il cardiologo, ho la visita domani, per escludere il mio terrore di avere sempre un infarto, avendo letto in internet che può dare avvisaglie tempo prima, quindi il mio terrore è ai massimi storici perché mi sono messa in testa siano avvisaglie (purtroppo le letture in internet per me sono deleterie e mi fisso sulle cose).
Non so più da che parte girarmi, mi alzo già piena di angoscia la mattina sapendo di averne nella giornata.
Come posso, aiutare a tranquillizzarmi in quei momenti?
Devo fare altre visite in piu? Magari qualche esame ormonale, che non ho mai fatto?
Voglio tornare a fare una vita normale...
Grazie mille
mi dottori buonasera,
Da circa una settimana a questa parte sto combattendo con degli attacchi di panico fortissimi, spesso immotivati, ma che mi stanno debilitando.
Premetto un paio di cose: sono sempre stata ansiosa e ipocondriaca, è un periodo di fortissimo stress e ansia, avendo perso il lavoro.
Da quando l’ho perso, mi sento frustrata ed inutile, avendo anche un compagno e un mutuo.
Io sono una persona molto orgogliosa e, avendo perso il lavoro non a causa mia (non mi è stato rinnovato il contratto a causa di una lunga assenza post intervento chirurgico + ricovero che ho effettuato ad Aprile, ma che dovevo urgentemente effettuare, valutato come emergenza ginecologica), non riesco a darmi pace.
Ho inoltre molte preoccupazioni e pensieri, sia sulla mia salute che non (ad esempio i miei cani).
Non posso dire sia un periodo facile.
La scorsa settimana sono cominciati gli attacchi di panico che sono sempre uguali: senso di oppressione al petto, dolore che dalla spalla va a volte alla mandibola, a volte ai denti, spesso alla schiena.
Mani sudatissime, a volte anche i piedi.
Vertigini, senso di svenimento, senso di star per morire da un momento all’altro, fortissimi tremori (proprio quelli di quando si ha paura) e brividi.
Tanta fame d’aria, senso di soffocamento.
A volte nausea.
Quando tutto passa, quasi sempre scoppio in un pianto di mezz’ora.
Sto piangendo moltissimo, ultimamente.
Questi attacchi mi terrorizzano perché sono sempre convinta di avere un infarto.
Questa sera, per la prima volta ho avuto problemi a testa e occhi.
Testa calda sulle cervicali, vertigini, fatica a tenere gli occhi aperti e mi bruciavano, mi sentivo svenire e ho seriamente pensato di non riuscire a stare in piedi.
Inoltre i sintomi si protraggono per circa 1 ora e mezza.
I momenti di vero panico invece circa 20 min. Poi rimangono i sintomi..
Peraltro soffro di cervicale (che sto curando da un fisioterapista) e dí forte sindrome premestruale (mi mancano infatti 3gg al ciclo, la settimana scorsa che sono iniziati gli attacchi ne mancavano 10), che non so quanto possa infierire su tutta la mia situazione.
Attualmente ho il terrore di stare da sola per paura mi capitino, ma ho notato che avvengono quasi sempre tra le 7 di sera e le 23.
Sono già seguita da una psicologa che mi sta aiutando a superare il lutto della mia mamma avvenuto tempo fa, cosa con cui combatto quotidianamente perché mi manca molto.
Inoltre, questa settimana era l’anniversario della sua morte e non so quanto, questo indirettamente abbia inficiato sulla mia psiche.
Ho anche già contattato anche il cardiologo, ho la visita domani, per escludere il mio terrore di avere sempre un infarto, avendo letto in internet che può dare avvisaglie tempo prima, quindi il mio terrore è ai massimi storici perché mi sono messa in testa siano avvisaglie (purtroppo le letture in internet per me sono deleterie e mi fisso sulle cose).
Non so più da che parte girarmi, mi alzo già piena di angoscia la mattina sapendo di averne nella giornata.
Come posso, aiutare a tranquillizzarmi in quei momenti?
Devo fare altre visite in piu? Magari qualche esame ormonale, che non ho mai fatto?
Voglio tornare a fare una vita normale...
Grazie mille
Gentilissima,
I sintomi che riporti sono tipici degli attacchi di panico, potenzialmente amplificati dal tuo stato di stress elevato, dall’anniversario del lutto e dalla sindrome premestruale, che può esacerbare l’ansia.
La cervicalgia e l’ipocondria, con il timore ricorrente di un infarto, aggravano ulteriormente la percezione dei sintomi.
La visita cardiologica di domani è un passo fondamentale per escludere cause cardiologiche, ma i sintomi descritti non suggeriscono un potenziale problema cardiaco, soprattutto considerando la tua età e senza fattori di rischio evidenti.
La psicoterapia per il lutto è importante, ma il peggioramento richiede interventi mirati.
Cerca di evitare ricerche online, che alimentano l’ipocondria.
Il consiglio è di contattare il prima possibile uno specialista psichiatra per effettuare una visita accurata che possa permettere di inquadrare il quadro clinico ed, eventualmente, aiutarti in modo mirato e personalizzato, sulla base delle tue esigenze personali.
Resto a disposizione per ogni necessità, cari saluti.
I sintomi che riporti sono tipici degli attacchi di panico, potenzialmente amplificati dal tuo stato di stress elevato, dall’anniversario del lutto e dalla sindrome premestruale, che può esacerbare l’ansia.
La cervicalgia e l’ipocondria, con il timore ricorrente di un infarto, aggravano ulteriormente la percezione dei sintomi.
La visita cardiologica di domani è un passo fondamentale per escludere cause cardiologiche, ma i sintomi descritti non suggeriscono un potenziale problema cardiaco, soprattutto considerando la tua età e senza fattori di rischio evidenti.
La psicoterapia per il lutto è importante, ma il peggioramento richiede interventi mirati.
Cerca di evitare ricerche online, che alimentano l’ipocondria.
Il consiglio è di contattare il prima possibile uno specialista psichiatra per effettuare una visita accurata che possa permettere di inquadrare il quadro clinico ed, eventualmente, aiutarti in modo mirato e personalizzato, sulla base delle tue esigenze personali.
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Grazie per aver condiviso con tanta chiarezza quello che sta vivendo. I sintomi che descrive sono molto compatibili con attacchi di panico. In un periodo segnato da lutto riacutizzato, perdita del lavoro, preoccupazioni familiari e possibile sensibilità premestruale, il sistema di allarme dell’organismo può diventare iper-reattivo anche in assenza di un pericolo reale.
Ha fatto bene a programmare la valutazione cardiologica: è importante escludere cause organiche del dolore toracico e darle rassicurazione. Nell’attesa, cerchi di sospendere le ricerche in internet sui sintomi, perché aumentano l’ansia e mantengono il circolo della paura.
Per affrontare in modo efficace e sicuro quanto sta accadendo è indicata una visita psichiatrica. In quella sede potremo costruire insieme un piano personalizzato: interventi psicologici specifici per il panico (che insegnano a gestire i sintomi corporei e i pensieri catastrofici) e, se necessario, un supporto farmacologico graduale; nelle fasi iniziali si può valutare anche un aiuto “al bisogno” per le crisi più intense. L’obiettivo è restituirle in tempi brevi una sensazione di controllo e la possibilità di tornare alle sue attività con serenità.
Ha fatto bene a programmare la valutazione cardiologica: è importante escludere cause organiche del dolore toracico e darle rassicurazione. Nell’attesa, cerchi di sospendere le ricerche in internet sui sintomi, perché aumentano l’ansia e mantengono il circolo della paura.
Per affrontare in modo efficace e sicuro quanto sta accadendo è indicata una visita psichiatrica. In quella sede potremo costruire insieme un piano personalizzato: interventi psicologici specifici per il panico (che insegnano a gestire i sintomi corporei e i pensieri catastrofici) e, se necessario, un supporto farmacologico graduale; nelle fasi iniziali si può valutare anche un aiuto “al bisogno” per le crisi più intense. L’obiettivo è restituirle in tempi brevi una sensazione di controllo e la possibilità di tornare alle sue attività con serenità.
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