È vero che per trattare le rughe della marionetta è preferibile non tanto intervenire con un filler

3 risposte
È vero che per trattare le rughe della marionetta è preferibile non tanto intervenire con un filler sulle rughe stesse (pena un rigonfiamento che ci fa apparire simili a un gatto), quanto piuttosto su altri distretti del viso i quali, aumentando di volume, "stirano" le rughe attorno alla bocca?
Dott.ssa Francesca De Razza
Medico estetico, Chirurgo estetico, Nutrizionista
Roma
Buonasera!!certamente la nuova tendenza della Med.estetica e’ristabilire i volumi laddove si sono persi piuttosto che andare a riempire le singole rughe ciò non toglie che bisogna sempre fare un’analisi del viso per capire cosa è meglio per la persona

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Dr. Antoine Assaf
Chirurgo plastico, Chirurgo estetico, Medico estetico
Ravenna
Come è vero anche che esistono varie fillers con concentrazione di ac Ialuronico differente
Sta allo specialista di scegliere quale usare per ogni singolo rughi
Dr. Federico Coppola
Chirurgo plastico, Chirurgo estetico, Medico estetico
Palermo
Buongiorno, la sua osservazione è corretta. Il trattamento delle rughe della marionetta richiede un approccio globale e personalizzato, considerando la morfologia del viso e i processi di invecchiamento. Agire direttamente sulle rughe della marionetta con filler può effettivamente riempire i solchi, ma se si esagera o si utilizza una tecnica non adeguata, c’è il rischio di un risultato innaturale, con un eccesso di volume localizzato.

Un approccio più efficace e naturale spesso prevede la correzione di altre aree del viso, che possono contribuire alla formazione di queste rughe. Ad esempio:
• Zigomi e guance: con l’invecchiamento si perde volume in queste zone, causando una discesa dei tessuti verso il basso. Ripristinare il volume degli zigomi può avere un effetto lifting che aiuta a ridurre la visibilità delle rughe della marionetta.
• Linea mandibolare: definire meglio il contorno mandibolare può “tirare” i tessuti inferiori e attenuare i solchi.
• Angoli della bocca: un leggero supporto in quest’area può sollevare gli angoli cadenti, migliorando l’espressione generale.

Un altro approccio combinato può includere l’uso di filler meno volumizzanti e più liftanti, come l’acido ialuronico a bassa densità, e trattamenti complementari, come biostimolazione o tossina botulinica per rilassare i muscoli depressori.

È essenziale affidarsi a un medico esperto, che valuti l’armonia del viso e scelga una strategia su misura, evitando risultati innaturali o sproporzionati. Questo approccio globale consente di ottenere miglioramenti visibili ma eleganti e rispettosi della fisionomia naturale.

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