Ciao! sono una ragazza di 24 anni. non fumo non bevo e le visite di un mese fa al cuore sono risulta
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Ciao! sono una ragazza di 24 anni. non fumo non bevo e le visite di un mese fa al cuore sono risultate perfette. Però io soffro di dolori al petto (zona centrale o sinistra) e al braccio sinistro contemporaneamente, da più di un anno, forti, che non mi danno tregua.. Non si tratta di fitte, ma di dolori continui che durano da poche ore a giorni interi. in famiglia mi dicono che mi lamento pure la notte a volte.
Si presentano principalmente dopo
sforzi, anche un semplice camminare o tossire e, spesso, anche dopo i pasti o a caso.
io ho la sindrome da tachicardia posturale ortostatica-POTS ma non sono correlati a tachicardia perché la tengo sotto controllo con i betabloccanti (anche se a volte gli sbalzi di +40 ci sono lo stesso) né a dolori neuropatici o fibromialgici, perché non ho dolori in altre parti del corpo. Quando i dolori sono sempre uguali, riesco a riconoscerli e li ignoro, ma quando cambiano o sono diversi dal solito mi spavento molto perché penso al cuore..
Ad esempio, stamattina ho avuto indolenzimento e formicolio al braccio sinistro (che si addormentava e tirava) insieme a dolore al petto e per me questa é una novità.
È da troppo che va avanti questa situazione (anche se ci sono brevi periodi in cui non si presenta), ma nessuno riesce ancora a trovare una spiegazione: né cardiologi, né gastroenterologi, né fisiatri. Solo un medico ha ipotizzato “angina microvascolare” basandosi sui miei sintomi, ma purtroppo per confermare la diagnosi servirebbe una risonanza magnetica, che non posso permettermi.
Non ho mai incontrato altre persone con sintomi simili, e questo mi fa sentire persa. È una sofferenza, perché i dolori sono davvero forti e persistenti.
grazie a chi mi aiuterá..
Si presentano principalmente dopo
sforzi, anche un semplice camminare o tossire e, spesso, anche dopo i pasti o a caso.
io ho la sindrome da tachicardia posturale ortostatica-POTS ma non sono correlati a tachicardia perché la tengo sotto controllo con i betabloccanti (anche se a volte gli sbalzi di +40 ci sono lo stesso) né a dolori neuropatici o fibromialgici, perché non ho dolori in altre parti del corpo. Quando i dolori sono sempre uguali, riesco a riconoscerli e li ignoro, ma quando cambiano o sono diversi dal solito mi spavento molto perché penso al cuore..
Ad esempio, stamattina ho avuto indolenzimento e formicolio al braccio sinistro (che si addormentava e tirava) insieme a dolore al petto e per me questa é una novità.
È da troppo che va avanti questa situazione (anche se ci sono brevi periodi in cui non si presenta), ma nessuno riesce ancora a trovare una spiegazione: né cardiologi, né gastroenterologi, né fisiatri. Solo un medico ha ipotizzato “angina microvascolare” basandosi sui miei sintomi, ma purtroppo per confermare la diagnosi servirebbe una risonanza magnetica, che non posso permettermi.
Non ho mai incontrato altre persone con sintomi simili, e questo mi fa sentire persa. È una sofferenza, perché i dolori sono davvero forti e persistenti.
grazie a chi mi aiuterá..
Buongiorno. Dal suo racconto emergono episodi stenocardici indagati con indagini cardiologiche e gastroenterologiche non altrimenti specificate. In presenza di una sintomatologia stenocardica presente anche a riposo, nel sospetto di una MRGE, le consiglio una indagine EGDS per fare innanzitutto chiarezza sullo status del suo tratto digerente superiore che spesso simula, in condizioni di flogosi, condizioni di affezione cardiaca. Il discorso certamente diverso nel sospetto di una angina microvascolare ( AVM ) sulla quale è opportuno fare chiarezza. Si tratta di una disfunzione che coinvolge i vasi intramiocardici denominati vasi coronarici di resistenza per distinguerli dai grandi vasi epicardici di conduttanza. Il sospetto della AVM nasce in presenza di alcuni parametrici clinico-strumentali : 1. Angina tipica 2. Alterazioni elettrocardiografiche significative durante il dolore toracico che puo’ essere presente a riposo o evocato da stress 2. Quadro angiografico coronarico normale alla CVG o alla TC coronarica. Le indagini che vengono gradualmente proposte al paziente sono rappresentate da : 1. Test ergometrico che puo’ evidenziare alterazioni ECG durante lo sforzo nel contesto di una sintomatologia anginosa. L’indagine tuttavia non consente di evidenziare il coinvolgimento dei vasi coronarici coinvolti ovvero di conduttanza o di resistenza 2. Ecocardiografia da stress che in forma piu’ specifica, nelle AVM, evidenzia normalità della cinetica globale e segmentaria cardiaca in presenza di sintomi stenocardici e/o di alterazioni elettrocardiografiche suggestive per ischemia. 3. Miocardioscintigrafia da stress che permette di evidenziare un difetto perfusionale senza pero’ distinguere se quest’ultimo è imputabile al coinvolgimento di vasi di conduttanza o resistenza. Alla luce di quanto esposto, pertanto, senza dover ricorrere ad una RMN cardiaca, le consiglio di praticare con approccio graduale queste indagini descritte, alla luce delle quali potrà ottenere dettagliate informazioni specialistiche che le permetteranno di confermare o escludere il sospetto di una AVM.
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