Ciao a tutti, a seguito di una frattura al terzo metacarpo della mano trattata con gesso e dito stec
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Ciao a tutti, a seguito di una frattura al terzo metacarpo della mano trattata con gesso e dito steccato in trazione e flessione mi ritrovo il dito medio ancora gonfio a livello della prima falange e dell'articolazione tra prima e seconda falange, cosa che impedisce la completa flessione ma soprattutto l'estensione totale (anche passivamente, se non forzando tantissimo ma meglio di no) in quanto l'articolazione ad un certo punto risulta bloccata. Sto facendo fisioterapia da un paio di settimane con mobilizzazione passiva della mano e del dito in questione oltre che altre terapie come ultrasuoni in acqua, farmaci antinfiammatori etc. Se la mano post frattura è migliorata tanto adesso il problema sembrerebbe essere il dito, dove il processo di guarigione sembra essere più lento anche se intravedo qualche piccolo miglioramento. Tralasciando la decisione iniziale (discutibile?) dell'ortopedico nel procedere in quel determinato modo, secondo voi c'è qualcosa che posso fare? Pensavo ad un possibile utilizzo notturno di un estensore del dito che possa in qualche modo accelerare lo sbloccamento e favorire un'azione passiva costante. Potrebbe essere utile? Qualsiasi suggerimento è ben accetto. Grazie
Buongiorno, il processo di recupero in quelle fratture è più lungo di quanto una persona si possa aspettare. Sicuramente il tutore notturno potrebbe essere una buona idea per evitare l'accorciamento del tendine.
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Potrebbe anche valutare di eseguire una ecografia per valutare i tendini estensori delle dita della mano, nella fattispecie il terzo. Saluti
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