Buongiorno, vorrei porre alla vostra attenzione un quesito su un problema che mi sta rendendo la vi

4 risposte
Buongiorno,
vorrei porre alla vostra attenzione un quesito su un problema che mi sta rendendo la vita particolarmente difficile.

E' iniziato tutto la scorsa estate: ho iniziato ad avvertire delle vertigini soprattutto mentre camminavo quindi una sensazione di sbandamento, instabilita' e testa leggera in posizione eretta e quasi niente da seduta, meno ancora da sdraiata. Dopo vari esami (Tac, esami del sangue, ECG, potenziali evocati, prove audiometriche) dove non e' stato riscontrato niente di anomalo, l'otorino si orienta verso un problema emotivo/da somatizzazione d'ansia, forse derivato da un periodo stressante e come conseguenza di un cambiamento nella mia vita che mi ha un po' destabilizzato.

La terapia prescritta e' stata Citalopram gocce, partendo da 2 fino ad arrivare e stabilizzarmi ad 8 gocce al giorno. Ho seguito la cura e sono stata bene, l'ultimo periodo stavo veramente bene, ma (non so perche') ho molto sottovalutato l'efficacia del farmaco e ho attribuito il mio benessere al fatto che le vertigini fossero sparite perche' era passato un po' di tempo e dovevano comunque sparire da sole e pensavo erroneamente che il Citalopram mi fosse servito solo per "stare piu' tranquilla" e non che quella fosse probabilmente proprio la ragione del mio ritrovato equilibrio. Ho fatto quindi un errore madornale e ho deciso autonomamente di smettere di assumere il farmaco dopo meno di 3 mesi dall'inizio della cura e in modo abbastanza veloce (in una settimana ho scalato tutto).

Ho quindi avuto i tipici sintomi da sospensione, soprattutto nausea e sensazione di scosse elettriche, passati regolarmente in 10 giorni circa. Successivamente un mese circa dopo l'ultima goccia assunta, e' ritornato tutto e peggio di prima. Capogiri ora anche da seduta, addirittura da sdraiata anche se sono sul divano a vedere la tv, una ripresa dell'instabilita' anche mentre cammino, insomma peggio di prima.

Ora vista la situazione, mi chiedo:

1) la sintomatologia che avverto e' una ricaduta del sintomo originale, curato evidentemente male perche' ho assunto il farmaco per un brevissimo periodo (3 mesi)?

2) ho gia' aspettato per vedere l'evolversi della situazione e sono gia' passati 3 mesi, senza alcun risultato, i sintomi non sono regrediti neanche un po', anzi a volte peggiorano ulteriormente. Non ho altra scelta se non quella di riprendere il farmaco e seguire l'assunzione nel modo corretto?

3) Potrei avere dei problemi nel riassumere il farmaco dopo una sospensione di quasi 5 mesi?

Spero proprio che mi potete dare un vostro consiglio e vi ringrazio in anticipo
"2) (omissis) Non ho altra scelta se non quella di riprendere il farmaco e seguire l'assunzione nel modo corretto?"
La risposta giusta è la n.2.
Il problema oggi ("Ho fatto quindi un errore madornale e ho deciso autonomamente di smettere di assumere il farmaco dopo meno di 3 mesi dall'inizio della cura") è sempre quello del fai da te!

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Buongiorno dovrebbe farsi seguire da uno psichiatra per la reintroduzione e per la gestione della cura.
A disposizione.
Dott Reffoli
Salve, a volte il sintomo "vertigini", se vengono escluse possibili cause organiche, può rientrare in quelle manifestazioni cliniche psicopatologiche definite "depresssioni mascherate", dove i sintomi somatici rappresentano l'aspetto clinico più evidente e problematico, e vanno a mascherare quadri depressivi di cui il paziente non è pienamente consapevole. Tale sintomatologia spesso risponde bene ai farmaci antidepressivi (come gli SSRI tra cui il citalopram). In questi casi però la terapia deve essere fatta sotto controllo specialistico e con modalità prescrittive e durata del trattamento adeguate (per un episodio depressivo la durata del trattamento dovrebbe essere di almeno 8/12 mesi). Quindi la gestione (auto?) della sua terapia è stata corretta come scelta del farmaco, inadeguata come modalità prescittive. Il consiglio è di riprovare un trattamento farmacologico ma sotto controllo specialistico. Non escluderei la possibilità di un percorso psicoterapico per cercare una maggiore comprensione del significato dell'attuale sintomatologia, della quale lei sembra cogliere soltanto gli aspetti medici/somatici. Cordialmente.
Risulta doverosa una nuova valutazione clinica per un esame obiettivo fisico e successivamente psichico per comprendere i motivi della sintomatologia. La prescrizione di ulteriori o meno esami verrà di conseguenza così la terapia che potrà anche essere diversa da quella già praticata.

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