Buongiorno. Sono una ragazza di 33 anni. Ho appena lasciato un ragazzo, conosciuto 2 anni fa tramite

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Buongiorno. Sono una ragazza di 33 anni. Ho appena lasciato un ragazzo, conosciuto 2 anni fa tramite un social, e con il quale convivevo da gennaio scorso. Essendo innamorata e molto empatica, nel corso di questi 2 anni ho accettato dei comportamenti “strani” da parte sua, che ho sempre tentato di giustificare con
il fatto che fosse stressato, che avesse tanti problemi economici. Il padre l’ha abbandonato a 4 anni e il patrigno a 8. Ha dovuto contare sempre su stesso, a 18 anni è andato via di casa e lavorando si è pagato gli studi. Si è indebitato aprendo la p. iva. Ora lavora tutto il giorno e non arriva a fine mese.
E’ un ragazzo molto in gamba e ho sempre pensato che non meritasse tutto questo. Così gli sono stata vicina, cercando di dargli tutto l’amore e quello che non aveva mai avuto in vita sua.
Io stessa non ho avuto un’infanzia felice ( padre con disturbi della personalità e forte depressione) e credo che il dolore che ho vissuto mi ha portato a essere molto sensibile e empatica.
Ho accettato svilimenti da parte sua nei miei confronti, umiliazioni, tradimenti. Per fortuna mai fisici. Sapevo che era sbagliato ma lui mi faceva violenza psicologica, dicendo che non lo capivo, che in realtà mi amava e non si capacitava del perché si comportasse così.
Alla fine, all’ennesima mancanza di rispetto da parte sua, venerdì scorso l’ho lasciato.
Inutile dire che mi sento distrutta per questo triste epilogo, che so che dovrei vedere come un atto di forza da parte mia, ma che mi lascia dentro tanta tristezza.
Alla fine il resoconto è che io ho buttato 2 anni di vita, che sarò sempre più diffidente e cinica nei confronti degli uomini e che probabilmente non avrò mai la famiglia che ho sempre desiderato. Proverò a ricominciare da me stessa, ma per ora sono sconfortata e senza stimoli.
Ma il motivo per cui l’ho scritta è lui. Sono seriamente preoccupata per lui. Le chiedo se si può guarire da un disturbo simile. Fino al mese scorso andava dalla psicologa una volta al mese. Aveva smesso di andarci per problemi economici e perché si sentiva felice con me. Ma una decina di giorni fa dopo l’ennesimo litigio, mi ha sputata e strattonata. Mi ha detto che la terapia non gli era servita. Io ero sempre stata contraria a quelle sedute. Lui andava lì per sfogarsi, ma io non vedevo miglioramenti concreti. Comunque si è scusato per il gesto e ha pianto come ogni volta. Non si capacita delle sue reazioni. Io l’ho perdonato. Ma qualche giorno dopo ho visto che continuava a sentirsi con la ex che gli chiedeva di vedersi per un caffè e i messaggi che ho letto mi hanno portato a perdere tutta la fiducia e a lasciarlo. Lui ha detto di pensarci, che in realtà ama solo me e mai mi avrebbe tradita o lasciata. Che flirtare a caso lo diverte evidentemente, ma che non andrebbe mai oltre. Ha detto che il caffè sarebbe servito solo a lui per saldare il rapporto e che non avrei mai dovuto leggerli quei messaggi ecc.
Io gli ho detto che non ho intenzione di stare con una persona che non mi rispetta e che non dimostra di amarmi e che tutte queste distrazioni che ha non lo porteranno a nulla se non a essere perennemente infelice e solo.
Ho letto diversi articoli e avuto la conferma che è un narcisista patologico e che io essendo troppo empatica sono la vittima ideale per una persona così. Gli starò lontano.
Ma nonostante tutto ci tengo a lui. Penso che sia una persona malata per ciò che ha vissuto (abbandoni) e che non ha colpe. E vorrei tanto che potesse guarire.
Può guarire davvero un narcisista e come? Può essergli utile lo yoga?
Buongiorno: mi sembra che lei cerchi di salvare questo ragazzo dimenticandosi però di sè stessa, dei suoi sogni, dei suoi progetti esistenziali: il problema è dentro di lei allora.
La sindrome dell’ ”io ti salverò” in genere porta a pessimi risultati.
Anziché occuparsi del suo personale dolore continua a (preferisce) cercare di comprendere cosa lei può ancora fare per lui. Lavori su sè stessa allora. Quale investimento migliore può fare? Perché questo sembra farle paura? Si interroghi su tutto questo, magari con l’aiuto di un professionista esperto.
Cordialmente

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Gentile signora,
il suggerimento che mi sento di darle è quello di fermarsi un attimo a pensare di cosa ha veramente bisogno. Immagino che l’affetto che nutre per il suo ex ragazzo la induca a sentirsi ancora molto preoccupata per lui, ma rispetto quello che scrive verrebbe da pensare che è molto stanca, forse è arrivato il momento che si preoccupi più per se stessa, andando in cerca di ciò che la fa stare bene veramente. Valuti la possibilità di una psicoanalisi che possa aiutarla a trovare alcune risposte.
Auguri e buona fortuna.
Cordialmente

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