Buongiorno, sono una cantante professionista. A dicembre e inizio gennaio ho avuto due episodi di fe

5 risposte
Buongiorno, sono una cantante professionista. A dicembre e inizio gennaio ho avuto due episodi di febbricola notturna (di una sola notte). A gennaio, a seguito di questa febbricola notturna, mi è stato somministrato cortisone per affrontare un concerto, in quanto avevo tosse e un leggero abbassamento di voce. Purtroppo, dopo alcune settimane da quel concerto, ho iniziato ad avvertire fastidio alla gola. Ho consultato diversi foniatri che mi hanno diagnosticato un piccolo angiomino alla corda vocale sinistra, che non dovrebbe dare problemi nella fonazione, ma il vero problema è che è comparso un bolo faringeo subito dopo, che non mi permette una buona fonazione. In pratica, mi stanco subito, ho la sensazione di una stretta alla gola e la sensazione di avere qualcosa di ruvido e secco attaccato alla gola. Il bolo sparisce durante il pasto e subito dopo, ma poi puntualmente si ripresenta. Ho seguito diverse cure, dalla bromellina a cicli di cortisone (prima Bentelan e poi Deflan), ma questi in realtà mi abbassano la voce in modo drastico, anziché restituirmela come facevano in passato. Inoltre, da febbraio ormai prendo IPP e antiacidi, sempre prescritti dai vari foniatri/otorini. Non ho problemi di digestione o rigurgiti (se non rarissimi), anche se in passato mi avevano trovato un reflusso gastroesofageo che non mi ha mai dato grossi problemi. Ho effettuato fibrolaringoscopie, laringostroboscopie, eco al collo (negativo) tampone faringeo (negativo) pcr e ves (negativi).Tutte le mattine effettuo lavaggi nasali, ma dopo poco che mi sveglio, sono piena di tosse produttiva (in realtà la tosse è iniziata a fine dicembre in forma lieve), che diminuisce nella mattinata per poi sparire durante il giorno. Chiedo consiglio, in quanto se non mi libero del bolo faringeo, non posso riprendere a lavorare e inizio a essere preoccupata. Grazie.
Salve! Le consiglierei la consultazione di un logopedista esperto in voce artistica, in modo che le possa fare una valutazione approfondita e rispondere alle sue necessitá.
Ottimo che giá faccia i lavaggi nasali, e in quanto logopedista le consiglierei anche di tenersi molto idratata, sia a livello generale bevendo molta acqua durante tutto il giorno (circa 2 litri) che a livello delle corde vocali facendo aerosol con mascherina quotidianamente con soluzione fisiologica, inspirando dal naso ed emettendo una /u/ grave quando espira.

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Salve, ha mai fatto terapia logopedica? Sicuramente per l'aspetto del bolo deve consultare lo specialista.

Buongiorno, grazie per aver condiviso in modo così chiaro e dettagliato la tua situazione, comprensibilmente delicata anche dal punto di vista emotivo, vista la tua professione.
Da logopedista esperta in voce artistica, ti confermo che il quadro che descrivi è complesso, ma non insolito in soggetti vocalmente professionisti, specialmente dopo periodi di affaticamento vocale in concomitanza con episodi infiammatori o virali. Il bolo faringeo (o "globus pharyngeus") che riferisci, con le caratteristiche che descrivi — senso di corpo estraneo, gola secca/ruvida, miglioramento temporaneo durante i pasti — è spesso multifattoriale.
Alcune riflessioni e suggerimenti logopedici:

- Il piccolo angiomino alla corda sinistra, come confermato anche dai foniatri, potrebbe essere incidentalmente rilevato, ma non responsabile diretto della tua sintomatologia.
- La tosse cronica produttiva al mattino e la persistenza del bolo faringeo fanno invece pensare a una disfunzione a livello della gestione faringo-laringea: può essere l’esito di un'infiammazione protratta post-virale, una componente disfunzionale laringea (MTD: Muscle Tension Dysphonia), o una ipersensibilità laringea, frequentemente alimentata da un reflusso extraesofageo “silente” — anche in assenza di bruciore o rigurgito evidenti.

- Il fatto che oggi il cortisone ti “abbassi la voce” anziché restituirtela, come in passato, può indicare che la mucosa laringea è in uno stato di ipersensibilità o compenso muscolare alterato, con possibile coinvolgimento delle false corde o di un pattern fonatorio teso (tipo III o IV secondo Koufman).
-I cortisonici, in questo contesto, possono inibire il tono muscolare e ridurre il controllo fine della fonazione invece di migliorarlo, specialmente se non c'è un'infiammazione vera in atto.

Ti propongo un approccio integrato:
a) Valutazione e riabilitazione logopedica specifica
- È indicato avviare una terapia logopedica mirata alla regolazione del bilancio tensione–rilassamento a livello faringeo e laringeo, con tecniche di decongestione e defaticamento vocale.
- Potrebbe essere utile integrare tecniche di rieducazione della deglutizione e rilasciamento dei muscoli estrinseci della laringe.
- Se non lo hai già fatto, valutare la postura laringea e cervicale, in collaborazione con un osteopata esperto in voce o un fisioterapista specializzato.
b) Inquadramento del bolo faringeo
- Il bolo potrebbe essere parte di un disturbo da tensione laringea con sintomi faringei residui post-infettivi.
- In assenza di patologie organiche, è utile inquadrare il bolo come somatizzazione laringea da iperattivazione neurosensoriale (Laryngeal Hypersensitivity Syndrome), trattabile sia con logopedia sia, in alcuni casi, con supporto farmacologico neuromodulatore (da valutare con un otorino/foniatra aggiornato su queste terapie).
c) Rivalutazione farmacologica
- Ti consiglierei di sospendere gradualmente gli IPP se non hanno portato beneficio (da fare sotto supervisione medica), perché una loro assunzione prolungata e non necessaria può alterare il microbiota e peggiorare la sensazione di secchezza e bolo.
- Valutare con lo specialista l’uso di sostituti mucolitici naturali (tipo acido ialuronico inalatorio, fitoterapici per il comfort mucoso).

Non sei sola: è una condizione più frequente di quanto sembri nei cantanti dopo un'infezione virale + sovraccarico vocale + compensi errati. La buona notizia è che si risolve nella maggior parte dei casi con un approccio logopedico mirato e paziente, evitando l’uso reiterato di cortisonici che in questo momento sembrano aggravare il quadro.
Se vuoi, posso aiutarti a impostare un primo schema di lavoro logopedico personalizzato.
Vuoi indicarmi se attualmente stai cantando (anche solo per esercizio) o se hai del tutto interrotto?
Buonasera, mi dispiace per la sua condizione, immagino che sia molto spiacevole.
Il cortisone può essere utile nell'immediato contro edemi, disfunzioni, lesioni acute (riduce gonfiore e facilita la ripresa) ma può anche interferire con la riparazione del tessuto vocale, alterare l’epitelio o – se usato a lungo – favorire atrofia o infezioni (abbassa le nostre difese immunitarie). La sensazione di bolo faringeo può essere un segno di reflusso faringo-laringeo (non il più famoso reflusso gastroesofageo) che di per sé non si accompagnerebbe con sensazioni di bruciore o la sintomatologia da GERD che conosciamo (rigurgiti acidi, ad esempio).
Le consiglierei una consulenza con un logopedista, per valutare tutta la funzionalità muscolare: su un tessuto che è già infiammato, o è stato irritato e sostanzialmente ha subito modificazioni e stimoli piuttosto forti, spesso si instaura un'impalcatura di compensi muscolari che possono portare l'esacerbazione dei sintomi. Ricordo a tutte e tutti che l'esercizio fisico è medicina.
Spero di esserle stata utile!
Dott.ssa Log. Ilaria Orselli
Consiglio una videofluoroscopia per l'indagine deglutitoria.
Saluti.

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