Buongiorno,sono un uomo di 50 anni e da parecchi anni assumo con beneficio Paroxetina
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Buongiorno,
sono un uomo di 50 anni e da parecchi anni assumo con beneficio Paroxetina e EN, per il trattamento di un disturbo d’ansia generalizzata, episodi di panico con tendenza al DOC e pensiero ruminativo.
Recentemente, a seguito di un periodo di forte stress legato a impegni personali importanti, ho sperimentato insonnia significativa e un marcato abbassamento del tono dell’umore: sintomi che, con la fine di questa fase stressante e critica, si stanno progressivamente risolvendo, seppure con difficoltà e necessità di tempo, e sto tornando gradualmente alla mia condizione abituale.
Mi è stato consigliato di effettuare una transizione alla sertralina al posto della paroxetina, ma — in considerazione del lungo periodo di assunzione e adattamento alla paroxetina, e dopo aver letto numerose esperienze negative sia relative alla sospensione che al passaggio ad altri SSRI — nutro alcune perplessità.
È possibile affrontare questo tipo di transizione con serenità, oppure sarebbe preferibile procedere con maggiore cautela?
Esistono evidenze scientifiche a supporto di questo passaggio?
sono un uomo di 50 anni e da parecchi anni assumo con beneficio Paroxetina e EN, per il trattamento di un disturbo d’ansia generalizzata, episodi di panico con tendenza al DOC e pensiero ruminativo.
Recentemente, a seguito di un periodo di forte stress legato a impegni personali importanti, ho sperimentato insonnia significativa e un marcato abbassamento del tono dell’umore: sintomi che, con la fine di questa fase stressante e critica, si stanno progressivamente risolvendo, seppure con difficoltà e necessità di tempo, e sto tornando gradualmente alla mia condizione abituale.
Mi è stato consigliato di effettuare una transizione alla sertralina al posto della paroxetina, ma — in considerazione del lungo periodo di assunzione e adattamento alla paroxetina, e dopo aver letto numerose esperienze negative sia relative alla sospensione che al passaggio ad altri SSRI — nutro alcune perplessità.
È possibile affrontare questo tipo di transizione con serenità, oppure sarebbe preferibile procedere con maggiore cautela?
Esistono evidenze scientifiche a supporto di questo passaggio?
Gentile utente,
Per mia esperienza clinica, dopo anni di beneficio con paroxetina per ansia, panico e DOC, un cambio può essere considerato, specie se lo stress ha evidenziato nuove vulnerabilità.
La transizione è possibile: la sertralina ha un profilo simile, ma con meno sedazione e generalmente minori effetti collaterali sull'aumento di peso e sulla sfera sessuale.
Le linee guida di riferimento (NICE) supportano il passaggio, preferibilmente graduale, pianificando lo scalaggio con uno psichiatra esperto in psicofarmacologia, monitorando sintomi e adattando i tempi sulla base delle tue necessità.
Resto a disposizione per eventuali necessità, un caro saluto
Per mia esperienza clinica, dopo anni di beneficio con paroxetina per ansia, panico e DOC, un cambio può essere considerato, specie se lo stress ha evidenziato nuove vulnerabilità.
La transizione è possibile: la sertralina ha un profilo simile, ma con meno sedazione e generalmente minori effetti collaterali sull'aumento di peso e sulla sfera sessuale.
Le linee guida di riferimento (NICE) supportano il passaggio, preferibilmente graduale, pianificando lo scalaggio con uno psichiatra esperto in psicofarmacologia, monitorando sintomi e adattando i tempi sulla base delle tue necessità.
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Buonasera, frequentemente nella pratica clinica avviene un cambio di antidepressivo, sia all'interno della classe degli SSRI, sia a una classe diversa. Il motivo è che non tutti gli antidepressivi sono uguali e anche se per tanti anni si è trovato bene con un farmaco è possibile che ci sia una ricaduta depressiva con sintomi diversi da quelli iniziali - questo accade spesso dopo un periodo stressante - e si debba modificare il dosaggio del farmaco assunto o cambiare principio attivo. L'importante è che il passaggio avvenga in maniera graduale per evitare effetti collaterali o di sospensione e che il collega sia al corrente sia delle sue perplessità sul cambio di terapia, in modo da confrontarsi direttamente con lei, sia che siano programmate altre visite per valutare l'effetto del cambio di terapia. Un saluto.
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