Buongiorno, sono un ragazzo di 20 anni che al momento è ancora alle prese con questi sintomi di dere

2 risposte
Buongiorno, sono un ragazzo di 20 anni che al momento è ancora alle prese con questi sintomi di derealizzazione, come se vedessi e sentissi tutto in maniera ovattata e non riuscissi davvero ad entrare in contatto con le esperienze che faccio, questo va avanti da metà delle scuole superiori, mi ero accorto di un calo della mia energia e di questa sensazione di distacco, ma ho comunque concluso la scuola senza problemi, avevo una relazione stabile con una ragazza e dei sogni un po’ irrealistici riguardo al diventare un imprenditore digitale, ero attratto da quello stile di vita millantato dai guru della finanza online.
Verso il termine della scuola mi iniziavo a rendere conto di quanto il mio piano fosse poco realistico e nello stesso periodo mi lascio con la ragazza in maniera pacifica.
Aumenta il mio livello di stress e vorrei dire anche ansia, nonostante rimanesse ovattata dalla derealizzazione, perciò il mio medico di base propone un colloquio psichiatrico. Espongo i miei sintomi meglio che posso ma mi dicono di essere solo impertimico e che avessi solo bisogno di nuovi stimoli, provo nuovamente la palestra ma non mi da niente come se fossi là con il corpo ma non con la mente e così inizio ad ossessionarmi sulla potenziale causa del mio malessere, mi autodiagnostico di tutto, ADHD, disturbo ciclotimico ecc. Un altro psichiatra con cui sto per più tempo mi prescrive litio (dal quale non traggo nessun vantaggio particolare) che secondo lui sarebbe servito a diminuire questa continua ruminazione, e, successivamente bupropione a dosaggio minimo e ho visto dei leggeri benefici soprattutto nella sfera motivazionale. (ho provato anche paroxetina ma senza nessun tipo di vantaggio, comprometteva anche la sfera sessuale).
Ora ho iniziato un percorso di psicoterapia che spero vada a buon fine e ho prenotato in altra visita psichiatrica nella speranza di trovare qualcuno che interpreti meglio i miei sintomi e sappia indirizzare nella giusta strada per la guarigione.

Scrivo questo messaggio per avere qualche parere a riguardo della mia esperienza in quanto mi sento molto solo in quello che provo, non sento mai di nessuno con quello che vivo io.
Ne parlo con gli amici e con la famiglia ma sembra che non capiscano a pieno.

Grazie in anticipo per l’attenzione
Dott. Alessandro Svettini
Psichiatra, Psicoterapeuta
Agrigento
Buongiorno , i sintomi di derealizzazione da Lei descritti potrebbero richiamare una sintomatologia inquadrabile nell'ambito dei disturbi d'ansia. Accanto a cio' , in relazione al riferito lieve beneficio con Bupropione potrebbe fare pensare anche a un disturbo da deficit dell'attenzione. Ritengo che Lei si gioverebbe di una valutazione psichiatrica strutturata in modo da definire in maniera precisa il quadro clinico con le molto probabili comorbilita'. Cordiali saluti

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Dr. Fabio M. P. Tortorelli
Psichiatra, Psicoterapeuta
Roma
Gentile utente,

La tua storia di derealizzazione, sensazione di distacco e calo di energia a 20 anni, iniziata a metà delle scuole superiori e aggravata da stress, fine di una relazione e sogni infranti di diventare imprenditore digitale, è profondamente comprensibile, così come il senso di solitudine nel non sentirti capito da amici e familiari.

La derealizzazione, descritta come un’esperienza ovattata che ti impedisce di connetterti alle esperienze, è un sintomo comune in disturbi ansiosi, depressivi o da stress, spesso legato a stress prolungato o traumi minori, come il fallimento percepito dei tuoi obiettivi o la rottura sentimentale.

La diagnosi di ipertimia del primo psichiatra sembrerebbe potenzilamente riduttiva, mentre il litio e il bupropione suggeriscono un tentativo di trattare ruminazioni e possibile depressione lieve; la paroxetina, senza benefici e con effetti collaterali sessuali, non era adatta.

La tua tendenza ad autodiagnosticarti ADHD o ciclotimia riflette l’ansia di capire il tuo malessere, un comportamento comune nel DOC o nell’ansia generalizzata.

Il bupropione a dose minima è una scelta valida per migliorare la motivazione, ma la derealizzazione persistente potrebbe richiedere un approccio mirato, come la psicoterapia cognitivo-comportamentale, che hai appena iniziato e che è generalmente efficace.

La nuova visita psichiatrica è un passo importante: discuti la possibilità di ottimizzare la terapia, in modo tale che sia personalizzata sui tuoi sintomi specifici.

La tua solitudine è reale, ma non sei solo: i sintomi dissociativi sono più comuni di quanto pensi, e condividere anche solo una parte del tuo vissuto con uno psicoterapeuta empatico può aiutarti.

Resto a disposizione per eventuali necessità, un caro saluto

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