Buongiorno, Il 28 novembre ho iniziato ad avere un fortissimo mal di testa, che ho attribuito al
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Buongiorno,
Il 28 novembre ho iniziato ad avere un fortissimo mal di testa, che ho attribuito al fatto di essere uscito con i capelli umidi al freddo, avendoli io lunghi, e di aver preso freddo quella sera.
Il giorno dopo questo mal di testa continua, inizia anche la febbre, quindi mi metto in isolamento. Per etica personale non prendo farmaci, ma inizio a digiunare dal 29/11 fino al 03/12, giorni in cui ho febbre tra i 37.5 ed i 38.5.
Nel frattempo perdo anche gusto ed olfatto pur non avendo naso chiuso. Mi rassegno al fatto che sia COVID, quindi decido di isolarmi per due settimane, nonostante dal giorno 03/12 i sintomi scompaiono, rimanendo un leggero fastidio ai polmoni durante la respirazione.
Ad oggi non ho più sintomi da qualche giorno, ma non voglio fare il tampone. Ho letto che dopo 21 giorni, anche se il tampone risultasse positivo, sarebbe una carica virale bassissima non contagiosa che l'organismo fatica a rimuovere. Perciò vi chiedo: se rimanessi in isolamento per 21 giorni consecutivi, di cui almeno 7 senza sintomi come si evince dal sito del Ministero della Salute, potrei evitare di fare il tampone?
Il 28 novembre ho iniziato ad avere un fortissimo mal di testa, che ho attribuito al fatto di essere uscito con i capelli umidi al freddo, avendoli io lunghi, e di aver preso freddo quella sera.
Il giorno dopo questo mal di testa continua, inizia anche la febbre, quindi mi metto in isolamento. Per etica personale non prendo farmaci, ma inizio a digiunare dal 29/11 fino al 03/12, giorni in cui ho febbre tra i 37.5 ed i 38.5.
Nel frattempo perdo anche gusto ed olfatto pur non avendo naso chiuso. Mi rassegno al fatto che sia COVID, quindi decido di isolarmi per due settimane, nonostante dal giorno 03/12 i sintomi scompaiono, rimanendo un leggero fastidio ai polmoni durante la respirazione.
Ad oggi non ho più sintomi da qualche giorno, ma non voglio fare il tampone. Ho letto che dopo 21 giorni, anche se il tampone risultasse positivo, sarebbe una carica virale bassissima non contagiosa che l'organismo fatica a rimuovere. Perciò vi chiedo: se rimanessi in isolamento per 21 giorni consecutivi, di cui almeno 7 senza sintomi come si evince dal sito del Ministero della Salute, potrei evitare di fare il tampone?
Buona sera,
I protocolli che la maggior parte delle ASL italiane utilizzano nel denunciare e quindi, trattare a domicilio i pazienti affetti da COVID-19, è di effettuare un tampone molecolare iniziale,in caso di sospetta infezione e ,SOLO SE' viene confermata la positività, il paziente deve osservare un periodo di quarantena fiduciaria presso il proprio domicilio.
Al termine (o comunque in prossimità del termine del periodo di quarantena), il paziente deve sottoporsi di nuovo, ad un tampone molecolare, al fine di confermare la NEGATIVITA' e quindi l'uscita dalla quarantena oppure, con risultato positivo, prolungare di altri dieci giorni la quarantena, fino alla negatività del tampone molecolare.
Per cui, credo che debba sottoporsi ad un tampone.
Cordiali saluti.
Dr Pignoli Alessandro.
I protocolli che la maggior parte delle ASL italiane utilizzano nel denunciare e quindi, trattare a domicilio i pazienti affetti da COVID-19, è di effettuare un tampone molecolare iniziale,in caso di sospetta infezione e ,SOLO SE' viene confermata la positività, il paziente deve osservare un periodo di quarantena fiduciaria presso il proprio domicilio.
Al termine (o comunque in prossimità del termine del periodo di quarantena), il paziente deve sottoporsi di nuovo, ad un tampone molecolare, al fine di confermare la NEGATIVITA' e quindi l'uscita dalla quarantena oppure, con risultato positivo, prolungare di altri dieci giorni la quarantena, fino alla negatività del tampone molecolare.
Per cui, credo che debba sottoporsi ad un tampone.
Cordiali saluti.
Dr Pignoli Alessandro.
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