Buongiorno, il 24 ottobre il mio compagno si è fratturato il piede (frattura esposta II MT). Al p.s.

Buongiorno, il 24 ottobre il mio compagno si è fratturato il piede (frattura esposta II MT). Al p.s. il medico gli dice che entro pochi giorni lo avrebbe operato. Nel frattempo gli ha ingessato il piede, dato la cura antibiotica per 7 giorni in quanto era presente una ferita sanguinante (gli è caduto un ripiano in legno).
Lo rivisita dopo 3 giorni dicendo che la ferita andava bene e che sarebbe stato chiamato entro un paio di giorni. Per farla breve, lo operano dopo 18 giorni dall'incidente e infatti durante l'operazione hanno riscontrato alcune difficoltà dovute proprio alla lunga attesa. Si giustificano dicendo che è stato meglio aspettare nel suo caso essendoci una ferita che non gli era piaciuta. A parte la contraddizione visto che durante la visita gli è stato invece detto il contrario, ma al di là di questo la mia domanda è, in questi casi è meglio intervenire nell'arco di pochi giorni altrimenti si rischia che l'osso inizia a calcificarsi e quindi si rischia un'operazione più complessa come è successo e magari di conseguenza anche una ripresa più lenta, oppure non è così rilevante?
grazie mille,
Silvia