Buongiorno gentili Dottori, dopo un grave trauma distorsivo con rottura al menisco ed estrusione, s
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Buongiorno gentili Dottori,
dopo un grave trauma distorsivo con rottura al menisco ed estrusione, sono stata operata nel mese di luglio di menisectoctomia e pulizia della cartilagine.
Dopo un considerevole margine di tempo che mi sono imposta per recupero post intervento, notando che i dolori si sono via via sempre più intensificati, dealbulando cnta tanto dolore e trovando sollievo solo da seduta, sono giunta a sottopormi di mia iniziativa alla RM ad alta definizione.
Vi risparmio il lunghissimo referto portanto alla luce i punti più salienti (molto preoccupanti) ovverosia: marcata artrosi e gonartrosi, condropatia III grado.
Imbibiti i tessuti molli e imbibiti modicamente i piani adiposi, imbibito il corpo di Hoffa.
Il menisco mediale appare sublussato anteriormente e marginalmente, menisco laterale tendente alla sublussazione, degenerato ai corni anteriore e posteriore.
Poi c'è tanto altro... tra cui: edema dell'osso subcondrale sottostante, esteso ai settori limitrofi dell'emipiatto tibiale e del condilo femorale mediali.
Mancanza al 50% di spessore cartilagineo residuo... Ma oltre a questo disastro, mi spaventa parecchio e non me lo sarei MAI aspettato è: EVIDENTE PICCOLO ARTEFATTO DA SUSCETTIBILITÀ MAGNETICA IN ESITI DI PREGRESSO INTERVENTO CHIRURGICO, NEI SETTORI ANTERO-MEDIALI DELLO SPAZIO ARTICOLARE FEMORO-TIBIALE LATERALE.
Ho pure una cisti di Baker di cui il chirurgo sostiene che dovrebbe assorbirsi nel momento in cui tornerò a deambulare bene. Ma quando mai si verificherà?! ! È da marzo (subito dopo il trauma) che cammino male.
Ora, l'ortopedico che mi ha operata dice che la scheggià è minima e ininfluente che non va tolta anche se ha ammesso che è di metallo. A me questo sembra un gran bel errore di percorso durante l'intervento che lui tende a minimizzare.Ma ciò che mi preme è capire se fosse anch'essa una causa aggiunta di DOLORE ai miei già molteplici problemi di artrosi e gonartrosi ecc.. ecc... e se tenendola dentro possa causarmi problemi tipo migrazione, infezione o altro visto che si tratta cmq di un corpo estraneo.
Mi dicono che vi sono operazione le cui viti e placche metalliche vengono appositamente lasciate all'interno definitivamente per correzioni ossee varie e non creano problemi. a me sinceramente non sembra proprio il paragone appropriato. In definitiva gentili dottori cosa ne pensate?
Siccome mi sono state effettuate 3 infiltrazioni di cortisone dopo prelievo del liquido, che però non hanno sortito alcun sollievo, attualmente siamo passati a 3 infiltrazioni di Ialuronico (da ripetersi) e ciclo di magnetoterapia già in atto per 40 giorni 1 ora per 3 volte al dì'.
Vi prego PER FAVORE non fatemi mancare il Vs gentile professionale parere.
Vi ringrazio tanto, scusandomi per la prolissità.
Cordialmente saluto.
dopo un grave trauma distorsivo con rottura al menisco ed estrusione, sono stata operata nel mese di luglio di menisectoctomia e pulizia della cartilagine.
Dopo un considerevole margine di tempo che mi sono imposta per recupero post intervento, notando che i dolori si sono via via sempre più intensificati, dealbulando cnta tanto dolore e trovando sollievo solo da seduta, sono giunta a sottopormi di mia iniziativa alla RM ad alta definizione.
Vi risparmio il lunghissimo referto portanto alla luce i punti più salienti (molto preoccupanti) ovverosia: marcata artrosi e gonartrosi, condropatia III grado.
Imbibiti i tessuti molli e imbibiti modicamente i piani adiposi, imbibito il corpo di Hoffa.
Il menisco mediale appare sublussato anteriormente e marginalmente, menisco laterale tendente alla sublussazione, degenerato ai corni anteriore e posteriore.
Poi c'è tanto altro... tra cui: edema dell'osso subcondrale sottostante, esteso ai settori limitrofi dell'emipiatto tibiale e del condilo femorale mediali.
Mancanza al 50% di spessore cartilagineo residuo... Ma oltre a questo disastro, mi spaventa parecchio e non me lo sarei MAI aspettato è: EVIDENTE PICCOLO ARTEFATTO DA SUSCETTIBILITÀ MAGNETICA IN ESITI DI PREGRESSO INTERVENTO CHIRURGICO, NEI SETTORI ANTERO-MEDIALI DELLO SPAZIO ARTICOLARE FEMORO-TIBIALE LATERALE.
Ho pure una cisti di Baker di cui il chirurgo sostiene che dovrebbe assorbirsi nel momento in cui tornerò a deambulare bene. Ma quando mai si verificherà?! ! È da marzo (subito dopo il trauma) che cammino male.
Ora, l'ortopedico che mi ha operata dice che la scheggià è minima e ininfluente che non va tolta anche se ha ammesso che è di metallo. A me questo sembra un gran bel errore di percorso durante l'intervento che lui tende a minimizzare.Ma ciò che mi preme è capire se fosse anch'essa una causa aggiunta di DOLORE ai miei già molteplici problemi di artrosi e gonartrosi ecc.. ecc... e se tenendola dentro possa causarmi problemi tipo migrazione, infezione o altro visto che si tratta cmq di un corpo estraneo.
Mi dicono che vi sono operazione le cui viti e placche metalliche vengono appositamente lasciate all'interno definitivamente per correzioni ossee varie e non creano problemi. a me sinceramente non sembra proprio il paragone appropriato. In definitiva gentili dottori cosa ne pensate?
Siccome mi sono state effettuate 3 infiltrazioni di cortisone dopo prelievo del liquido, che però non hanno sortito alcun sollievo, attualmente siamo passati a 3 infiltrazioni di Ialuronico (da ripetersi) e ciclo di magnetoterapia già in atto per 40 giorni 1 ora per 3 volte al dì'.
Vi prego PER FAVORE non fatemi mancare il Vs gentile professionale parere.
Vi ringrazio tanto, scusandomi per la prolissità.
Cordialmente saluto.
Senza visualizzare questa risonanza è difficile poter esprimere un opinione. Bisogna capire innanzi tutto se il frammento metallico sia intra articolare o extra. A parte questo (comunque non insignificante) lei soffre di una grave artrosi sembrerebbe tricompartimentale. Si potrebbe provare con i bifosfonati per ridurre l'edema osseo, anche la fisioterapia non è da sottovalutare.
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