Buongiorno dottori. Sono un ragazzo di 22 anni che sta passando l’estate più brutta della sua vita.
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Buongiorno dottori. Sono un ragazzo di 22 anni che sta passando l’estate più brutta della sua vita. Premetto di essere anche io molto ansioso ed ossessivo compulsivo.Tutto ha inizio a fine aprile, con mio padre ( medico ma molto ansioso) che comincia ad avere dei fastidi fisici. All’inizio non ci faccio tanto caso perchè convinto che tutto era collegato alla sua postura sbagliata che spesso ha sia a casa che al lavoro, e sia all’elevato consumo di alcool ( vino e liquori) e quindi sono stato tranquillo fino a fine maggio. Ad un certo punto decide di fare una visita urologica e tutto risulta negativo. Io ovviamente sono stato per circa 7/10 giorni in ansia totale con pensieri ossessivi e catastrofici, ma poi con l’esito della visita tutto è sembrato tornare alla normalità, con io che tiro un grande sospiro di sollievo insieme a lui. Dopo circa 5 giorni invece decide di andare da un proctologo perché convinto di avere un tumore al colon ma anche li fortunatamente risulta tutto normale, con il medico che gli ha detto di fare una colonscopia tra 3-4 mesi ,ma già cominciavo a notare dei cambiamenti nel suo comportamento, in particolare ripetizione di frasi pessimistiche del tipo “io a Natale non ci arrivo” con pianti di disperazione, perchè continuava ad avere questi fastidi al pube e basso ventre . Nei giorni successivi sono venuti a casa alcuni suoi colleghi che gli hanno detto che era depresso e di iniziare una terapia farmacologica. Primadi partire per il mare, ha fatto 4/5 tac ed analisi del sangue risultate tutte normali, ma lui continuava ad essere preoccupato perché diceva che senza il mezzo di contrasto, delle piccole masse tumorali non si riescono a vedere. Nonostante tutto questo decidiamo di andare comunque al mare. Dopo 2 giorni ,in spiaggia ha cominciato a fare caso ad un mio nevo dietro la schiena e lì ha cominciato ad impanicarsi chiamando un suo amico dermatologo e mandandogli una foto del mio nevo. Lui lo rassicura dicendo di stare tranquillo e che per lui non era un melanoma ma al massimo un nevo displastico ( cosa che effettivamente era) . Ma anche qui le rassicurazioni sono servite a poco , perchè in albergo ha cominciato ad avere pianti disperati dicendo che stava impazzendo e che non ce la faceva più. Decidiamo allora di tornare a casa e di rimuovere questo mio nevo, ma ovviamente questa cosa mi ha fatto stare male creandomi migliaia di paranoie. Per concludere, dieci giorni fa è stato ricoverato al reparto di psichiatria perchè ha cominciato a mandare messaggi strani sul gruppo dei suo colleghi, che si sono recati a casa con l’ambulanza e dicendo a mia madre che la loro intenzione era quella di una consulenza psichiatrica. Lui adesso pare che stia migliorando, io invece ho cominciato a notare quest’altro nevo che ho sulla costola ( 3-4 mm ovale) e mandando un messaggio al dermatologo, mi ha risposto dicendo che a lui sembra normale e di controllarlo a settembre. Adesso sto prendendo 10 gocce di bromazepam prima di dormire e da circa 2 anni vado da una psicologa. Tutto questo però non me lo sarei mai aspettato . Scusate il lungo messaggio ma mi dovevo sfogare. Cordiali saluti
Buongiorno, potrebbe beneficiare, in considerazione del quadro descritto, di un consulto con specialista psichiatra per approfondimento, in affiancamento chiaramente al percorso psicoterapico intrapreso.
In linea di principio, anche l'utilizzo di farmaci come il Bromazepam andrebbe limitato per possibili fenomeni di tolleranza e/o dipendenza, e trattandosi di terapie non risolutive per la sintomatologia per cui vengono assunte. Da qui l'importanza di discutere con uno psichiatra la sua situazione e valutare eventuali percorsi farmacologici più benefici.
Cordiali saluti
In linea di principio, anche l'utilizzo di farmaci come il Bromazepam andrebbe limitato per possibili fenomeni di tolleranza e/o dipendenza, e trattandosi di terapie non risolutive per la sintomatologia per cui vengono assunte. Da qui l'importanza di discutere con uno psichiatra la sua situazione e valutare eventuali percorsi farmacologici più benefici.
Cordiali saluti
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Gentilissimo, la ringrazio per aver condiviso la sua situazione in modo così dettagliato e preciso. Non ho dubbi sulle fatiche emotive che sta facendo per sostenere delle circostanze famigliari così complesse.
Occuparsi della propria salute fisica è molto importante ma non bisogna trascurare l'impatto psicologico che tali preoccupazioni hanno sulla quotidianità.
La psicoterapia in tal senso può essere di grande aiuto, per imparare a gestire meglio le proprie ansie e paure. In alcune circostanze, può essere di supporto anche una terapia farmacologica che permetta di ridurre i livelli di ansia e allerta, rendendo più tollerabile il lavoro psicologico parallelo. L'uso di benzodiazepine (come il bromazepam) hanno un significato sintomatico momentaneo e forse può essere utile valutare, con una visita psichiatrica, una strategia psicofarmacologica che la aiuti a più lungo termine.
Le auguro di stare meglio presto. Un caro saluto
Occuparsi della propria salute fisica è molto importante ma non bisogna trascurare l'impatto psicologico che tali preoccupazioni hanno sulla quotidianità.
La psicoterapia in tal senso può essere di grande aiuto, per imparare a gestire meglio le proprie ansie e paure. In alcune circostanze, può essere di supporto anche una terapia farmacologica che permetta di ridurre i livelli di ansia e allerta, rendendo più tollerabile il lavoro psicologico parallelo. L'uso di benzodiazepine (come il bromazepam) hanno un significato sintomatico momentaneo e forse può essere utile valutare, con una visita psichiatrica, una strategia psicofarmacologica che la aiuti a più lungo termine.
Le auguro di stare meglio presto. Un caro saluto
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