Buongiorno dopo 33 giorni post operatorio frattura distale femore con viti e placca. Ho tolto il ges

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Buongiorno dopo 33 giorni post operatorio frattura distale femore con viti e placca. Ho tolto il gesso ho tolto i punti. Visto che la frattura è in consolidazione non ho più tutore di notte neanche a riposo. Sto cominciando ad usare le stampelle con carico a tolleranza con poco successo purtroppo. Ho paura. Sono alla seconda fisioterapia e il piede dopo mi fa un po' male. Il punto è mi ferma più la paura di poggiare che il dolore. Possibile? Capisco che è infantile e mi scuso. Ma come vincere questa paura? Il piede è ancora gonfio e la parte della ferita se sollecitata in terapia fa male. Mi sento un piede che ancora è lontano dalla sua forma originale. Ho voglia di camminare come prima mi sento bloccata. La ringrazio per la sua attenzione. Roberta
Cara Roberta, non è affatto “infantile” quello che descrive: la paura di caricare dopo una frattura importante come quella del femore distale è molto frequente, ed è assolutamente comprensibile.

Le spiego alcuni punti che possono aiutarla:

1. Paura vs dolore reale

Dopo un intervento con placca e viti, il chirurgo stabilisce quando è possibile cominciare il carico. Se le hanno detto “carico a tolleranza”, significa che l’osso e il mezzo di sintesi sono abbastanza stabili da sopportare progressivamente il peso.

Spesso, all’inizio, è più la paura di “rompere di nuovo” che un vero rischio. Il dolore leggero o il gonfiore dopo fisioterapia sono normali reazioni, non segnali di pericolo.

2. Gonfiore e dolore residuo

Il gonfiore può persistere per settimane o mesi, perché la circolazione locale e i tessuti molli sono stati traumatizzati.

La ferita chirurgica può essere dolente alla pressione o con certi movimenti per diverso tempo.

Tutto questo non significa che non stia guarendo, ma che i tessuti stanno ancora recuperando.

3. Strategie per vincere la paura

Fidarsi del chirurgo e del fisioterapista: se hanno dato il via libera al carico, vuol dire che la struttura regge.

Procedere a piccoli passi: appoggiare inizialmente solo una parte del peso, anche solo “sfiorando” il pavimento col piede. Aumentare gradualmente.

Guardare i progressi: tenere un piccolo diario dei miglioramenti (oggi ho appoggiato più a lungo, oggi ho fatto due passi in più).

Respirazione e rilassamento: prima di poggiare, fare un respiro profondo, rilassare la spalla e la gamba, e dire a sé stessa “il mio osso è stabile, posso appoggiare”.

4. Aspettative realistiche

Dopo una frattura del femore, il ritorno a una camminata “normale” richiede mesi, non settimane. Non è un fallimento, è il percorso naturale.

La fisioterapia serve proprio a recuperare gradualmente mobilità, forza e sicurezza.

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