Buongiorno, da qualche mese soffro di ragade anale e sto seguendo in maniera rigorosa la terapia sug
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Buongiorno, da qualche mese soffro di ragade anale e sto seguendo in maniera rigorosa la terapia suggerita dal proctologo che mi segue (finora dilatatori anali e pomate).
Seppure la terapia abbia finora ridotto drasticamente il dolore iniziale (che mi impediva addirittura di dormire) e stia comunque meglio rispetto ai primi periodi, sembra che la ragade non sia affatto guarita e sia presente un ipertono.
Ad una recente visita di controllo mi è stato consigliato di valutare l'operazione chirurgica; prima di sottopormi all'intervento vorrei poter valutare altre opinioni, magari supportate da esami strumentali (se esistono) che possano identificare l'esatta origine del problema (al momento non è nota la causa di tale ragade) e lo stato completo della zona in cui si presume si debba intervenire chirurgicamente.
Sono disposto a pazientare ancora e continuare a seguire la terapia per provare a risolvere il problema, purché tale "pazienza" non comporti rischi/complicazioni maggiori rispetto all'intervento chirurgico.
Gradirei un parere e/o suggerimento proveniente da chi professionalmente si occupa con successo del trattamento di ragadi anali.
Per informazioni di contesto:
uomo, leggermente sovrappeso, 45 anni, presenza di emorroidi di secondo grado da diversi anni
Seppure la terapia abbia finora ridotto drasticamente il dolore iniziale (che mi impediva addirittura di dormire) e stia comunque meglio rispetto ai primi periodi, sembra che la ragade non sia affatto guarita e sia presente un ipertono.
Ad una recente visita di controllo mi è stato consigliato di valutare l'operazione chirurgica; prima di sottopormi all'intervento vorrei poter valutare altre opinioni, magari supportate da esami strumentali (se esistono) che possano identificare l'esatta origine del problema (al momento non è nota la causa di tale ragade) e lo stato completo della zona in cui si presume si debba intervenire chirurgicamente.
Sono disposto a pazientare ancora e continuare a seguire la terapia per provare a risolvere il problema, purché tale "pazienza" non comporti rischi/complicazioni maggiori rispetto all'intervento chirurgico.
Gradirei un parere e/o suggerimento proveniente da chi professionalmente si occupa con successo del trattamento di ragadi anali.
Per informazioni di contesto:
uomo, leggermente sovrappeso, 45 anni, presenza di emorroidi di secondo grado da diversi anni
Ci dovrebbe dire, principalmente, lo stato della ragade: è ormai fibrotica? Ha bordi induriti e margine biancastro? Oppure sanguina, con bordi morbidi, ed è pertanto ancora capace di guarire?
E ancora: com'è il suo alvo? È stitico, si scarica con regolarità, le sue feci sono ben formate e di normocolore, oppure gialle ed acidificate?
Il 70% circa della cura della ragade è dipeso dall'alimentazione, ma questo il Collega che la tiene in cura glielo avrà detto.
Solo pochissime ragadi richiedono revisione chirurgica.
Gli esami di riferimento per la valutazione della ragade sono clinici (l'ispezione visiva) e la manometria anorettale, che è utile per capire se vi è ipertono o meno.
Altri esami non ve ne sono.
Saluti
E ancora: com'è il suo alvo? È stitico, si scarica con regolarità, le sue feci sono ben formate e di normocolore, oppure gialle ed acidificate?
Il 70% circa della cura della ragade è dipeso dall'alimentazione, ma questo il Collega che la tiene in cura glielo avrà detto.
Solo pochissime ragadi richiedono revisione chirurgica.
Gli esami di riferimento per la valutazione della ragade sono clinici (l'ispezione visiva) e la manometria anorettale, che è utile per capire se vi è ipertono o meno.
Altri esami non ve ne sono.
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