Buongiorno a tutti i professionisti qui presenti. Vi espongo i miei dubbi che spero possiate dipa
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Buongiorno a tutti i professionisti qui presenti.
Vi espongo i miei dubbi che spero possiate dipanare attraverso le vostre competenze: nel mese di novembre dell'anno scorso (2024) ho effettuato delle analisi del sangue di routine ed è risultato tutto nella norma, ad eccezione della glicemia, la quale è risultata essere pari a 118.
Vi riporto di seguito anche altri parametri che credo possano essere utili:
Colesterolo totale: 220
Colesterolo HDL: 76
Trigliceridi: 66
Aggiungo anche i miei parametri antropometrici:
Altezza:1, 76 m
Peso: 62 Kg
IMC: 20 (circa)
Ebbene, la dottoressa di famiglia, evidenziando il valore di glicemia alterato, mi ha prescritto i seguenti esami di approfondimento (che ho effettuato un mese dopo):
Emoglobina glicata: 5.2% (34 mol)
Anti GAD: 4.30
Transglutaminasi: negativo
C peptide basale: 2.48
Glicemia (a digiuno): 120
Cortisolo h 8:00: 216 (vv.
nn 60-200)
Faccio presente che sono molto magro (lo sono sempre stato per mia costituzione) mangio bene (cercando di curare il più possibile la mia alimentazione), non mangio dolci, mangio quantità di pane e pasta davvero esigue e se durante un pasto mi concedo la pasta (non più di 80 g) non mangio il pane e viceversa.
Mi muovo moltissimo a piedi (supero quotidianamente i canonici 10.000 passi al giorno) e almeno due volte alla settimana mi alleno (a casa) facendo i classici esercizi da palestra (piegamenti, addominali, squat etc.
)
Ora, fatta questa premessa, la dottoressa ha liquidato la faccenda iperglicemia dicendo semplicemente "lei è prediabetico".
Devo ammettere che non riesco in alcun modo a spiegarmi come, una persona come me, estremamente attiva, magra e attenta all' alimentazione possa trovarsi in una simile situazione.
Ammetto di essere stato molto stressato negli ultimi due anni per motivi lavorativi (precarietà, corse continue, studio matto per un concorso pubblico etc.
).
Secondo la vostra esperienza, può questo tipo di
stress prolungato influire in tal modo sui valori di glicemia?
La mia dottoressa dice no, poiché secondo lei il valore di cortisolo evidenziato dagli esami (216) rientra nella norma e, se la causa dell' iperglicemia fosse il cortisolo, il suo valore sarebbe stato molto più alto...
Faccio in ultimo presente che ho una certa familiarità per il diabete di tipo 2 (una nonna) e padre con episodi di alterata glicemia a digiuno (con valori simili ai miei).
Sia mia nonna che mio padre sono in sovrappeso, mentre io sono molto magro.
Spero vivamente di essere stato chiaro e spero tanto in un vostro gentile riscontro riguardo la questione esposta.
Grazie mille e buona giornata a tutti i professionisti!
Vi espongo i miei dubbi che spero possiate dipanare attraverso le vostre competenze: nel mese di novembre dell'anno scorso (2024) ho effettuato delle analisi del sangue di routine ed è risultato tutto nella norma, ad eccezione della glicemia, la quale è risultata essere pari a 118.
Vi riporto di seguito anche altri parametri che credo possano essere utili:
Colesterolo totale: 220
Colesterolo HDL: 76
Trigliceridi: 66
Aggiungo anche i miei parametri antropometrici:
Altezza:1, 76 m
Peso: 62 Kg
IMC: 20 (circa)
Ebbene, la dottoressa di famiglia, evidenziando il valore di glicemia alterato, mi ha prescritto i seguenti esami di approfondimento (che ho effettuato un mese dopo):
Emoglobina glicata: 5.2% (34 mol)
Anti GAD: 4.30
Transglutaminasi: negativo
C peptide basale: 2.48
Glicemia (a digiuno): 120
Cortisolo h 8:00: 216 (vv.
nn 60-200)
Faccio presente che sono molto magro (lo sono sempre stato per mia costituzione) mangio bene (cercando di curare il più possibile la mia alimentazione), non mangio dolci, mangio quantità di pane e pasta davvero esigue e se durante un pasto mi concedo la pasta (non più di 80 g) non mangio il pane e viceversa.
Mi muovo moltissimo a piedi (supero quotidianamente i canonici 10.000 passi al giorno) e almeno due volte alla settimana mi alleno (a casa) facendo i classici esercizi da palestra (piegamenti, addominali, squat etc.
)
Ora, fatta questa premessa, la dottoressa ha liquidato la faccenda iperglicemia dicendo semplicemente "lei è prediabetico".
Devo ammettere che non riesco in alcun modo a spiegarmi come, una persona come me, estremamente attiva, magra e attenta all' alimentazione possa trovarsi in una simile situazione.
Ammetto di essere stato molto stressato negli ultimi due anni per motivi lavorativi (precarietà, corse continue, studio matto per un concorso pubblico etc.
).
Secondo la vostra esperienza, può questo tipo di
stress prolungato influire in tal modo sui valori di glicemia?
La mia dottoressa dice no, poiché secondo lei il valore di cortisolo evidenziato dagli esami (216) rientra nella norma e, se la causa dell' iperglicemia fosse il cortisolo, il suo valore sarebbe stato molto più alto...
Faccio in ultimo presente che ho una certa familiarità per il diabete di tipo 2 (una nonna) e padre con episodi di alterata glicemia a digiuno (con valori simili ai miei).
Sia mia nonna che mio padre sono in sovrappeso, mentre io sono molto magro.
Spero vivamente di essere stato chiaro e spero tanto in un vostro gentile riscontro riguardo la questione esposta.
Grazie mille e buona giornata a tutti i professionisti!
Il quadro dovrebbe essere approfondito con una visita endocrinologica. In ogni caso con quel valore di glicemia sarebbe utile eseguire un OGTT per escludere che non vi sia diabete conclamato.
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