Buonasera. Vi espongo i punti salienti della recente rmn lombare. Nel 2017 si evidenziavano pressapp
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Buonasera. Vi espongo i punti salienti della recente rmn lombare. Nel 2017 si evidenziavano pressappoco anologhe anomalie. Scelsi la via conservativa e in questi anni, a parte una modica parestesia della regione quadricipite della gamba sx, non avevo più sentito disturbi evidenti e invalidanti. Un mese fa circa , dopo un movimento di torsione , chinandomi a raccogliere un oggetto, sentii una fitta improvvisa e dolore per alcuni giorni di tipo sciatico. Trattato con iniezioni di muscoril + bentelan. ( intolleranza ai fans) Ecco: """ Alterazioni degenerative osteoartrosiche interapofisarie, con ipertrofia dei massicci articolari ed
ispessimento dei legamenti gialli.
- A L2-L3: disco protruso, con prevalenza SN, che comprime l' emisacco durale e con marcato impegno
intraforaminale, bilaterale.
- A L3-L4: disco interposto globalmente ampiamente protruso, con prevalenza SN, che comprime l'
emisacco durale di SN e impegne i forami di coniugazione, maggiormente di SN, ove in sede
subarticolare-foraminale SN assume connotazione erniaria.
- A L4-L5: bulging discale posteriore con marcato impegno intraforaminle, bilaterale e contatto con le radici
uscenti di L4.
- A L5-S1: lieve protrusione discale circonferenziale, che lambisce l radici uscenti di L5 , bilteralmente.""
Ora a riposo non sento fastidi. Il problema è alla deambulazione. Se cammino per 10 minuti , una dolenzia fastidiosa si presenta nella regione lombare-trocanterica. Se mi siedo si attenua . Che posso fare? Si può migliorare con infiltrazioni, esercizio fisico, o è da valutare intervento di decompressione? Grazie mille per l'attenzione.
ispessimento dei legamenti gialli.
- A L2-L3: disco protruso, con prevalenza SN, che comprime l' emisacco durale e con marcato impegno
intraforaminale, bilaterale.
- A L3-L4: disco interposto globalmente ampiamente protruso, con prevalenza SN, che comprime l'
emisacco durale di SN e impegne i forami di coniugazione, maggiormente di SN, ove in sede
subarticolare-foraminale SN assume connotazione erniaria.
- A L4-L5: bulging discale posteriore con marcato impegno intraforaminle, bilaterale e contatto con le radici
uscenti di L4.
- A L5-S1: lieve protrusione discale circonferenziale, che lambisce l radici uscenti di L5 , bilteralmente.""
Ora a riposo non sento fastidi. Il problema è alla deambulazione. Se cammino per 10 minuti , una dolenzia fastidiosa si presenta nella regione lombare-trocanterica. Se mi siedo si attenua . Che posso fare? Si può migliorare con infiltrazioni, esercizio fisico, o è da valutare intervento di decompressione? Grazie mille per l'attenzione.
. Terapia conservativa (prima scelta se i sintomi sono tollerabili)
Fisioterapia mirata:
Esercizi di rinforzo del core, allungamento e mobilizzazione della colonna.
Tecniche di rieducazione posturale (tipo McKenzie o metodo Mezieres).
Idrokinesiterapia: molto utile per ridurre il carico sulla colonna.
Infiltrazioni:
Infiltrazioni epidurali (di cortisone) possono ridurre l’infiammazione radicolare e migliorare temporaneamente i sintomi.
Possono essere ripetute con moderazione (2-3 volte l’anno).
Terapie complementari:
TENS, elettroterapia, massoterapia decontratturante, con beneficio soggettivo.
2. Valutazione chirurgica (se i sintomi peggiorano o non migliorano)
Se il dolore limita significativamente la vita quotidiana e non migliora con fisioterapia e infiltrazioni, va considerata la chirurgia decompressiva.
Spesso consiste in una laminectomia (asportazione di parte dell’arco posteriore) e/o foraminotomia (liberazione delle radici nei forami).
In alcuni casi, se c’è instabilità vertebrale, si associa una fusione (artrodesi).
Fisioterapia mirata:
Esercizi di rinforzo del core, allungamento e mobilizzazione della colonna.
Tecniche di rieducazione posturale (tipo McKenzie o metodo Mezieres).
Idrokinesiterapia: molto utile per ridurre il carico sulla colonna.
Infiltrazioni:
Infiltrazioni epidurali (di cortisone) possono ridurre l’infiammazione radicolare e migliorare temporaneamente i sintomi.
Possono essere ripetute con moderazione (2-3 volte l’anno).
Terapie complementari:
TENS, elettroterapia, massoterapia decontratturante, con beneficio soggettivo.
2. Valutazione chirurgica (se i sintomi peggiorano o non migliorano)
Se il dolore limita significativamente la vita quotidiana e non migliora con fisioterapia e infiltrazioni, va considerata la chirurgia decompressiva.
Spesso consiste in una laminectomia (asportazione di parte dell’arco posteriore) e/o foraminotomia (liberazione delle radici nei forami).
In alcuni casi, se c’è instabilità vertebrale, si associa una fusione (artrodesi).
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