Buonasera Spett.le Cardiologi. Ho una domanda che un po' mi preoccupa, dopo tanto tempo di tanta sta
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Buonasera Spett.le Cardiologi. Ho una domanda che un po' mi preoccupa, dopo tanto tempo di tanta stanchezza e difficolta respiratoria, che più vado avanti peggiorano i miei dolori al petto la stanchezza e dispnea al minimo sforzo anche solo camminare un pochino più veloce il dolore al petto aumenta, comincio a vedere tutto grigio, giramenti di testa fino alla nausea, non riesco più a fare manco il minimo dispensabile in casa, ho dei momenti che mi sembra di morire, battito forte e mi punge al petto anche imporvisi al riposo , un giorno ho fatto la visita al reumatologo e si e spaventato per come respiravo avendo fatto un piano di scale, per arrivare da lei in studio, e a chiesto di fare dei accertamenti e visita al cardiologo. Il medico di base mi a fatto fare la TAC coronarica ed e questo e il risultato: Frequenza cardiaca media 69 bpm, Calcium score Agatston: 0 Coronaria destra priva di stenosi significative, come IVP e PL. Tronco comune pervio. Coronaria discendente anteriore priva di stenosi significative al tratto prossimale e medio. AL TRATTO DISTALE PRESENZA DI ESTESO SEGMENTO DI BRDGING INTRA-MIOCARDICO. Vaso a valle regolare. Rami diagonali pervi. Coronaria circonflessa e rami MO privi di stenosi significative. Eseguito la ECG e Ecocardiografia mi danno tutto nella norma. Il mio medico mi a detto di trovare un bravo cardiologo per fare dei altri approfondimenti. Al livello polmonare non ho nulla non fumo non sono diabetica, purtroppo ho la fibromialgia e 2 interventi alla C5-C6 / C6-C7 e L5-S1. Vi ringrazio a tutti a chi mi potrà dare uno riscontro a questo problema. Cordiali saluti.
Buonpomeriggio. Il ponte miocardico è una malformazione congenita caratterizzata dalla presenza di fibre muscolari cardiache “ a ponte “ su un vaso coronarico, nel suo caso sull’IVA distale. Durante la fase sistolica cardiaca l’anomala posizione delle indicate fibre muscolari comprime il flusso coronarico in maniera variabile arrivando, nelle forme piu’ severe, statisticamente presenti in un terzo dei casi e determinate da una riduzione dinamica del lume coronarico in misura superiore al 75 %, a ingenerare una condizione ischemica nei territori a valle della stenosi dinamica indotta. Tale circostanza, denominata dagli emodinamisti effetto milking assimilandola alla mungitura , puo’ esprimere dei correlati sintomatologici paragonabili a quelli di una stenosi coronarica su base ateromasica ovvero precordialgie, dispnea, cardiopalmo per l’insorgenza di fenomeni aritmici su base ischemica, soprattutto in relazione alla lunghezza ed alla profondità dell’indicata malformazione considerando temibili i ponti miocardici lunghi ( > 1 cm ) e profondi ( > 3 mm ). Una volta posta la diagnosi come nel suo caso, opportuna sarà una valutazione delle ripercussioni sul flusso coronarico ovvero si pone la necessità di conoscere se e quanto il ponte miocardico sia in grado di incidere sulla vascolarizzazione cardiaca. In genere si procede pertanto con l’utilizzo di un marker perfusionale, con tecnezio-99m , praticando una miocardioscintigrafia, meno frequentemente con una CVG ( coronaroventricolografia ) che ci consente di accertare, quantificare o escludere un’ipoafflusso zonale e stabilire infine l’eventuale necessità di una terapia medica, con betaloccanti o calcioantagonisti NDHP ( non-diidropiridinici ), in grado di lenire farmacologicamente gli effetti deleteri dell’ipoafflusso o il ricorso a procedure piu’ invasive quali l’angioplastica percutanea o la miotomia cardiochirurgica altrimenti detta debridging.
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