Buonasera, Sono una donna di 39 anni, Il 27 dicembre sono caduta dalle scale, sono atterrata con t

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Buonasera,
Sono una donna di 39 anni,
Il 27 dicembre sono caduta dalle scale, sono atterrata con tutto il peso sulla caviglia destra che si è subito gonfiata, diventata nera e non mi permetteva di poggiarci il peso, con ovviamente dolore lancinante.

Accesso al ps dove dalla lastra risulta infrazione dell’apice malleolare.
L’ortopedico a voce mi dice però che questa infrazione si trattava di una cosa vecchia, ossia accaduta in passato pertanto mi fa un bendaggio compressivo, da rimuovere in autonomia dopo 3 gg, mi prescrive crioterapia, sollevamento dell’arto e tutore bivalve dopo la rimozione della fasciatura. Mi consiglia inoltre di provare a poggiare il peso già dal giorno seguente con mio grande sgomento visto i dolori che provavo.

Eseguo il tutto con aggiunta di magnetoterapia. Torno a controllo dopo quindici giorni al ps dove dicono che è tutto ok e di rimuovere tutore.
La caviglia ancora un po’ gonfia e un po’ dolorante.

Inizio fisioterapia, onde d’urto e tecar. 6 sedute .

Il dolore però non passa. Basta un po’ di sforzo o una camminata più lunga e si accentua il gonfiore, il dolore.
Inoltre ho una continua sensazione di instabilità. Devo sempre stare attenta perché il minimo movimento brusco mi causa dolore forte.

Circa 20 giorni fa inizio ad avere anche dolore a riposo.

Non avendo avuto giovamento dalla fisioterapia, dal ghiaccio ecc e avendo ancora dolore eseguo una lastra che evidenzia apice del malleolo con aspetto condrosico.

Eseguo a seguire una RM che evidenzia:

Distensione fluida del recesso ventrale dell'articolazione tibio-astragalica.
Verosimile esito traumatico con sfumato edema della spongiosa in epifisi distale di tibia, versante
Nella norma 'aponeurosi plantare e tendine di Achille.
Sottile falda fluida nella guaina sinoviale del tibiale posteriore, in prossimità dell'inserzione scafoidea
Lieve incremento di segnale delle quaine sinoviali dei peronieri, in sede post-malleolare esterna.
Verosimile esito distrattivo con aspetto ispessito e deflesso del peroneo-astragalico anteriore.

A questo punto vorrei capire il da farsi.

Sono sempre stata convinta che la caviglia andasse ingessata ma non sono un medico quindi ho fatto quello che mi veniva detto e ad oggi oltre alla rabbia della gestione ricevuta al ps vorrei capire quale sia la strada migliore da intraprendere per non avere problemi in futuro e per ritornare ad una normalità.

Ho problemi di ernie e protrusioni discali, utilizzo le gambe per non affaticare la schiena, anche solo piegarsi sta diventando un disagio perché devo usare una sola gamba, ho dolore quando scendo le scale e sono molto stanca anche psicologicamente da questo dolore cronico, aggiunto a quello già che avevo e che stavo cercando di curare, con scarsi risultati perché avrei dovuto iniziare della ginnastica che al momento per via della caviglia non posso più fare.

Spero in un gentile consiglio e parere e nell’attesa porgo distinti saluti

Grazie per l’attenzione.
Buona sera.
Con gli elementi a disposizione posso dirle che il trattamento impostato in urgenza potrebbe essere stato congruo: in assenza di fratture il gesso è indicato solo in caso di lesioni ligamentose di una certa importanza, che viene valutata clinicamente (lassità, grado e localizzazione di edema ed ecchimosi, sedi di dolore e dolorabilità ecc.). Non avendola valutata clinicamente, questo e ciò che posso dirle sull'appropriatezza del trattamento in pronto soccorso.
Anche il dolore e l'edema che ancora le residuano, e il referto della RMN riportato sono compatibili con i normali postumi di una distorsione di caviglia di 2 mesi e mezzo fa ma, anche qui, non si può prescindere da una valutazione clinica per essere più precisi.
Non è invece chiaro se, tra i vari trattamenti fisioterapici intrapresi, lei abbia anche fatto della fisiokinesiterapia. L'instabilità che lei percepisce può essere migliorata e risolta con una serie di esercizi, come la ginnastica propriocettiva e potenziamento degli stabilizzatori della caviglia, da eseguire sotto guida e controllo del fisioterapista. Il recupero dopo un trauma, dovrebbe essere incentrato sulla fisiokinesiterapia e non su onde d'urto e tecar.
Spero di esserle stato utile.

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