Buonasera, Scrivo a nome di mia madre. Si è sottoposta ad una visita di controllo dei nei e il dott
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Buonasera,
Scrivo a nome di mia madre. Si è sottoposta ad una visita di controllo dei nei e il dottore l’ha mandata a fare l’esame istologico di una macchia sulla guancia che non gli piaceva. Questo l’esito:
MATERIALE INVIATO
A Biopsia di cute guancia destra-zigomo
DESCRIZIONE
Frammento cutaneo discromico di cm 0.5x0.2. Si include in toto.
DIAGNOSI
Cheratosi attinica.
Noi non sappiamo leggere l’esame istologico, ha appuntamento dal medico di base per la spiegazione tra qualche giorno, nell’attesa mi chiedevo se qualche medico nella piattaforma riuscisse a spiegarci di cosa si tratta e se è una cosa pericolosa o meno.
Ringraziando porgo i miei saluti.
Scrivo a nome di mia madre. Si è sottoposta ad una visita di controllo dei nei e il dottore l’ha mandata a fare l’esame istologico di una macchia sulla guancia che non gli piaceva. Questo l’esito:
MATERIALE INVIATO
A Biopsia di cute guancia destra-zigomo
DESCRIZIONE
Frammento cutaneo discromico di cm 0.5x0.2. Si include in toto.
DIAGNOSI
Cheratosi attinica.
Noi non sappiamo leggere l’esame istologico, ha appuntamento dal medico di base per la spiegazione tra qualche giorno, nell’attesa mi chiedevo se qualche medico nella piattaforma riuscisse a spiegarci di cosa si tratta e se è una cosa pericolosa o meno.
Ringraziando porgo i miei saluti.
Buonasera,
una cheratosi attinica, detta anche cheratosi solare, è una neoformazione cutanea dovuta ad una proliferazione smodata di alcuni cheratinociti, ossia le cellule che compongono l'epidermide, come risposta ad una mutazione del loro codice genetico (DNA). Il principale fattore di rischio per le cheratosi attiniche è l'esposizione cronica ai raggi solari ultravioletti, i quali possono indurre anche la formazione di tumori cutanei, sempre con lo stesso meccanismo mutageno sul DNA.
Rispondendo alla sua domanda, una cheratosi attinica, pur potendo essere scambiata clinicamente per un tumore cutaneo invasivo, non è di per sé una neoformazione cancerosa, ma è l'oggettivazione di un danno solare importante, probabilmente condiviso da altre aree cutanee circostanti; infatti si parla di "campo di cancerizzazione" di cui una cheratosi attinica è la punta dell'iceberg, per usare una metafora. Immagino che il collega che ha asportato la lesione abbia sospettato un tumore invasivo, condizione che fortunatamente l'anatomopatologo non ha confermato. Tuttavia, suggerisco di valutare con il suo dermatologo un trattamento che agisca su tutto il campo di cancerizzazione utilizzando terapia fotodinamica, imiquimod o 5-fluorouracile, per citare le metodiche più famose.
Ovviamente è importantissimo limitare i danni solari futuri beneficiando sempre di fotoprotezione fisica e/o farmacologica. Esistono anche antiossidanti e creme solari in grado di fornire un sistema supplementare di riparo delle mutazioni del DNA eventualmente già presenti.
Spero di essere stato utile e abbia avuto modo di leggere tutta la lunga - e spero almeno chiara! - spiegazione.
Cordialmente,
Dr. Alessandro Laghi
una cheratosi attinica, detta anche cheratosi solare, è una neoformazione cutanea dovuta ad una proliferazione smodata di alcuni cheratinociti, ossia le cellule che compongono l'epidermide, come risposta ad una mutazione del loro codice genetico (DNA). Il principale fattore di rischio per le cheratosi attiniche è l'esposizione cronica ai raggi solari ultravioletti, i quali possono indurre anche la formazione di tumori cutanei, sempre con lo stesso meccanismo mutageno sul DNA.
Rispondendo alla sua domanda, una cheratosi attinica, pur potendo essere scambiata clinicamente per un tumore cutaneo invasivo, non è di per sé una neoformazione cancerosa, ma è l'oggettivazione di un danno solare importante, probabilmente condiviso da altre aree cutanee circostanti; infatti si parla di "campo di cancerizzazione" di cui una cheratosi attinica è la punta dell'iceberg, per usare una metafora. Immagino che il collega che ha asportato la lesione abbia sospettato un tumore invasivo, condizione che fortunatamente l'anatomopatologo non ha confermato. Tuttavia, suggerisco di valutare con il suo dermatologo un trattamento che agisca su tutto il campo di cancerizzazione utilizzando terapia fotodinamica, imiquimod o 5-fluorouracile, per citare le metodiche più famose.
Ovviamente è importantissimo limitare i danni solari futuri beneficiando sempre di fotoprotezione fisica e/o farmacologica. Esistono anche antiossidanti e creme solari in grado di fornire un sistema supplementare di riparo delle mutazioni del DNA eventualmente già presenti.
Spero di essere stato utile e abbia avuto modo di leggere tutta la lunga - e spero almeno chiara! - spiegazione.
Cordialmente,
Dr. Alessandro Laghi
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