Buonasera, per ansia, depressione maggiore e pensieri fissi, ho assunto per oltre due mesi escitalo
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risposte
Buonasera,
per ansia, depressione maggiore e pensieri fissi, ho assunto per oltre due mesi escitalopram beneficiando di un parziale miglioramento del mio stato.
Lo psichiatra era indeciso se aumentare la dose di escitalopram oppure se sostituire il farmaco con la sertralina, optando infine per la sertralina.
Da due mesi assumo la sertralina nella dose e purtroppo la mia situazione è peggiorata, di settimana in settimana.
Ho un'ansia insopportabile che non mi abbandona un solo istante, accompagnata da nausea, vampate, formicolio alla testa, senso di sbandamento, offuscamento della vista.
Lo psichiatra, nella convinzione che il farmaco avrà effetto sui pensieri fissi, ha deciso per un aumento della dose aggiungendo xanax a rilascio prolungato.
Io vorrei riprendere con l'escitalopram, perché sento troppa agitazione, nessun effetto sull'umore e aumento dei pensieri ossessivi e di controllo.
L'ho detto allo psichiatra ma ha deciso di lasciare così.
Ora mi chiedo, ha senso che continui con la sertralina che mi ha causato un grave aumento dell'ansia e che assuma lo xanax per arginare l'ansia nella speranza che un aumento della dose possa avere efficacia sulla depressione?
Vi ringrazio per la cortese attenzione e attendo vostra risposta.
per ansia, depressione maggiore e pensieri fissi, ho assunto per oltre due mesi escitalopram beneficiando di un parziale miglioramento del mio stato.
Lo psichiatra era indeciso se aumentare la dose di escitalopram oppure se sostituire il farmaco con la sertralina, optando infine per la sertralina.
Da due mesi assumo la sertralina nella dose e purtroppo la mia situazione è peggiorata, di settimana in settimana.
Ho un'ansia insopportabile che non mi abbandona un solo istante, accompagnata da nausea, vampate, formicolio alla testa, senso di sbandamento, offuscamento della vista.
Lo psichiatra, nella convinzione che il farmaco avrà effetto sui pensieri fissi, ha deciso per un aumento della dose aggiungendo xanax a rilascio prolungato.
Io vorrei riprendere con l'escitalopram, perché sento troppa agitazione, nessun effetto sull'umore e aumento dei pensieri ossessivi e di controllo.
L'ho detto allo psichiatra ma ha deciso di lasciare così.
Ora mi chiedo, ha senso che continui con la sertralina che mi ha causato un grave aumento dell'ansia e che assuma lo xanax per arginare l'ansia nella speranza che un aumento della dose possa avere efficacia sulla depressione?
Vi ringrazio per la cortese attenzione e attendo vostra risposta.
Salve, a volte l'ansia può essere un effetto collaterale soprattutto nelle prime fasi della titolazione. Poi solitamente regredisce
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Gentile utente,
E' sempre difficile esprimersi sulla base di un consulto scritto, ma considerando la risposta parziale avuta con l'escitalopram, e l'attuale peggioramento con la terapia a base di sertralina, è possibile che la sertralina non sia il farmaco adatto a lei, il che può capitare anche per "semplice" sensibilità individuale.
Ognuno di noi ha un profilo differente a livello recettoriale che fa sì che determinati farmaci possano agire meglio di altri.
Sulla base di quanto scritto, se non si sente "tranquillo" con l'attuale terapia, può anche valutare la possibilità di chiedere un secondo parere ad uno specialista con rivalutazione del suo quadro clinico ed, eventualmente, della terapia farmacologica.
Resto a disposizione per eventuali necessità, cari saluti
E' sempre difficile esprimersi sulla base di un consulto scritto, ma considerando la risposta parziale avuta con l'escitalopram, e l'attuale peggioramento con la terapia a base di sertralina, è possibile che la sertralina non sia il farmaco adatto a lei, il che può capitare anche per "semplice" sensibilità individuale.
Ognuno di noi ha un profilo differente a livello recettoriale che fa sì che determinati farmaci possano agire meglio di altri.
Sulla base di quanto scritto, se non si sente "tranquillo" con l'attuale terapia, può anche valutare la possibilità di chiedere un secondo parere ad uno specialista con rivalutazione del suo quadro clinico ed, eventualmente, della terapia farmacologica.
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