Buonasera, la mia domanda è un po complessa e nn so se sarò chiara. Farò del tutto. Mio marito oper
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Buonasera, la mia domanda è un po complessa e nn so se sarò chiara. Farò del tutto.
Mio marito operato il 12 novembre 2024 x sostituzione valvola aortica, sembrava che andasse tutto bene ma l'unico poblema sembrava in quel momento il catetere urinario, mio marito non riusciva ad urinare anche se il cardiochirurgo ci premeva del fatto che lo avremmo fatto togliere al più presto in quanto fonte di infezione. Uscito dall'ospedale lo mandano in un'altra struttura per riabilitazione cardiologica, brutta esperienza senza aver concluso nulla, mio marito esce con il catetere.
Dopo svariate visite urologiche nessuno è stato jn grado di risolvere il problema e nemmeno consigliare di prende l'antibiotico.
Passano giorni e mio marito inizia a stare nsle con febbre sta a 40 dicendo che fosse febbre urinaria.
Portato in ospedale dopo tre giorni di pronto soccorso evidenziano che la cslvolvola e totalmente staccata e l'endocardite batterica ha mangiato mezzo cuore...nel frattempo gli subentrauna embolia alla gamba sinistra che riescono a disistruire.
Cercano di contattare l'ospedale dove è stato operato al cuore x trasferirlo perché dov'era non c'era cardiochirurgia.
Dopo tante telefonate decidono di prendere mio marito eoperandolo il giorno dopo perché se avessero aspettato un altro mo sarebbe morto.
Intervento effettuato il 10 febbraio con la possibilità di salvezza del 50%
Riesce l'intervento ma da lì subentrano altri problema oltre all'endocardite dubrntra un germe intestinale contratto in ospedale, inserito anche il pacemaker, crisi respiratoria dopo un po e decidono di fare una tracheostomia per respirare bene e in questo si è aggiunto la dialisi dato che i reni nn funzionano bene.
Mio marito è provato distrutto e magrissimo, è in terapia intensiva da più di un mese ne un dorso d'acqua ma quello nn si può fare.
Ma come fa a collaborare un paziente in quello stato, subendo una seconda operazione devastante.
Come può riprendersi, chiedo se c'è la possibilità che lui si potesse riprendere, ha 72 anni.
Perché così sfortunato.
Grazie infinite
Mio marito operato il 12 novembre 2024 x sostituzione valvola aortica, sembrava che andasse tutto bene ma l'unico poblema sembrava in quel momento il catetere urinario, mio marito non riusciva ad urinare anche se il cardiochirurgo ci premeva del fatto che lo avremmo fatto togliere al più presto in quanto fonte di infezione. Uscito dall'ospedale lo mandano in un'altra struttura per riabilitazione cardiologica, brutta esperienza senza aver concluso nulla, mio marito esce con il catetere.
Dopo svariate visite urologiche nessuno è stato jn grado di risolvere il problema e nemmeno consigliare di prende l'antibiotico.
Passano giorni e mio marito inizia a stare nsle con febbre sta a 40 dicendo che fosse febbre urinaria.
Portato in ospedale dopo tre giorni di pronto soccorso evidenziano che la cslvolvola e totalmente staccata e l'endocardite batterica ha mangiato mezzo cuore...nel frattempo gli subentrauna embolia alla gamba sinistra che riescono a disistruire.
Cercano di contattare l'ospedale dove è stato operato al cuore x trasferirlo perché dov'era non c'era cardiochirurgia.
Dopo tante telefonate decidono di prendere mio marito eoperandolo il giorno dopo perché se avessero aspettato un altro mo sarebbe morto.
Intervento effettuato il 10 febbraio con la possibilità di salvezza del 50%
Riesce l'intervento ma da lì subentrano altri problema oltre all'endocardite dubrntra un germe intestinale contratto in ospedale, inserito anche il pacemaker, crisi respiratoria dopo un po e decidono di fare una tracheostomia per respirare bene e in questo si è aggiunto la dialisi dato che i reni nn funzionano bene.
Mio marito è provato distrutto e magrissimo, è in terapia intensiva da più di un mese ne un dorso d'acqua ma quello nn si può fare.
Ma come fa a collaborare un paziente in quello stato, subendo una seconda operazione devastante.
Come può riprendersi, chiedo se c'è la possibilità che lui si potesse riprendere, ha 72 anni.
Perché così sfortunato.
Grazie infinite
Gentilissima Signora mi dispiace per il decorso complicato che ha avuto suo marito . L'endocardite su protesi è una complicanza che può succedere e non è facile da trattare. Sicuramente suo marito sarà molto provato . Non conoscendo i dati specifici della sua situazione è difficile dire la prognosi a lungo termine. Non so dove sia ricoverato ma in genere le terapia intensive sono all'avanguardia e sicuramente sapranno aiutare al meglio la ripresa di suo marito. E' molto importante il colloquio costante con i medici che sapranno aiutarla nelle sue perplessità. In ogni caso per qualsiasi necessità non esiti a contattarci. Cordialmente
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