Buonasera...in seguito alla rottura di tibia e perone per sei mesi tutte le sere mi sono dovuto inie
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Buonasera...in seguito alla rottura di tibia e perone per sei mesi tutte le sere mi sono dovuto iniettare nella pancia la seleparina in punture...ora mi è rimasto il gonfiore attorno all ombelico che è il residuo.dei liquidi della seleparina...come posso fare per far sì che la pancia si sgonfi?
Salve
impossibile rispondere senza prima visitarla. Mi sembra comunque difficile che il gonfiore che lei nota sulla pancia sia dovuto alle iniezioni di Eparina. E' probabile che l'ìinattività a cui è stato costretto a causa della frattura le abbia fatto mettere su qualche chilo.
impossibile rispondere senza prima visitarla. Mi sembra comunque difficile che il gonfiore che lei nota sulla pancia sia dovuto alle iniezioni di Eparina. E' probabile che l'ìinattività a cui è stato costretto a causa della frattura le abbia fatto mettere su qualche chilo.
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Bisogna visitarla ma se il gonfiore è dovuto alle iniezioni si riassorbirà da solo
Sarebbe opportuna una visita , magari con ecografia dei piani superficiali per appurare cosa sia successo , dopodiché si procede con la terapia più adatta. Saluti
occorre aspettare del tempo per dar modo al farmaco di riassorbirsi completamente.
Gentile paziente, il gonfiore potrebbe essere edema legato alle iniezioni. In tal caso si riassorbirà in autonomia, se invece dovesse persistere potrebbe essere opportuna una ecografia.
La somministrazione di eparina (come la seleparina) non lasciano “liquido residuo” nella pancia, il farmaco viene assorbito completamente. Quello che può rimanere, a distanza di mesi, è una di queste due condizioni:
Piccoli esiti fibrotici sottocutanei nelle sedi di iniezione (come piccole “placche dure” o aree più spesse)
Modifica dell’adipe locale dovuta a microtrauma ripetuto (talvolta con un ispessimento lieve e diffuso)
Non si tratta quindi di liquido fermo, ma di un cambiamento del tessuto.
A seconda del tipo di residuo (fibrosi vs semplice ispessimento adiposo) esistono opzioni non invasive:
Carbossiterapia: migliora microcircolo e ammorbidisce la fibrosi tissutale.
Infrarosso / radiofrequenza: stimolano metabolismo locale e densità del derma.
Laser frazionato non ablativo in casi selezionati per rimodellare aree fibrotiche.
In casi rari e molto localizzati, si possono considerare microinfiltrazioni enzimatiche (non cortisoniche) per ammorbidire il tessuto, dopo valutazione diretta.
Piccoli esiti fibrotici sottocutanei nelle sedi di iniezione (come piccole “placche dure” o aree più spesse)
Modifica dell’adipe locale dovuta a microtrauma ripetuto (talvolta con un ispessimento lieve e diffuso)
Non si tratta quindi di liquido fermo, ma di un cambiamento del tessuto.
A seconda del tipo di residuo (fibrosi vs semplice ispessimento adiposo) esistono opzioni non invasive:
Carbossiterapia: migliora microcircolo e ammorbidisce la fibrosi tissutale.
Infrarosso / radiofrequenza: stimolano metabolismo locale e densità del derma.
Laser frazionato non ablativo in casi selezionati per rimodellare aree fibrotiche.
In casi rari e molto localizzati, si possono considerare microinfiltrazioni enzimatiche (non cortisoniche) per ammorbidire il tessuto, dopo valutazione diretta.
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