Buonasera In ottobre 2022 sono stato sottoposto a TURP per problemi di mitto ipovalido già da più d

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Buonasera
In ottobre 2022 sono stato sottoposto a TURP per problemi di mitto ipovalido già da più di venti anni, con sintomatologia irritativa perenne costituita da bruciori post minzionali e post eiaculatori, con minzioni giornaliere di 20 circa di cui un paio notturne. Nel post operatorio ho avuto ritenzione acuta di urine in concomitanza con la caduta d'escara, con relative cateterizzazioni sino alla ripresa spontanea della minzione. Dopo un breve periodo di relativa normalità, ho ripreso ad urinare una quindicina di volte al di' compreso due episodi di notte, con intervalli diurni di circa 90 minuti ed flusso urinario che appare leggermente ridotto rispetto ai mesi precedenti, con un volume urinario di circa 150 ml ad episodio. La sintomatologia si accentua nel post eiaculazione (retrograda) con sintomi irritativi simili al pre-intervento. La flussimetria eseguita a dicembre è risultata normale, urinocoltura negativa. I miei quesiti sono i seguenti:
1) a condizione che la prostata di 65ml fosse responsabile dei disordini genito-urinari e avendo rimosso due voluminosi lobi che improntavano la vescica, cosa succede?
2) per quanto riguarda la sfera sessuale, avverto significativo calo della libido, e anche con masturbazione,.l'erezione sembra essere dificitaria parzialmente, in più nel post eiaculazione si verifica irritazione sovrapubica con lieve senso costrittivo all'altezza dell'uretra prostatica, con fuoriuscita di liquido simile a secreto prostatico. Perché?
3) all'atto della defecazione, sono costretto a mettere un raccoglitore davanti al pene, causa concomitante getto di urina involontario che fuoriesce ad ogni contrazione ano-rettale. Normale?
Grazie per la paziente attenzione, cordiali saluti
Salve. Premesso che urinare ogni 90’ con VV 150ml non è la normalità, dovrebbe effettuare con l’urologo che ha eseguito l’intervento, una rivalutazione, in particolare eseguire: ECOGRAFIA con valutazione RPM, es. urine ed urocoltura, spermiocoltura e Fibrocistoscopia. SE, e sottolineo SE, dal punto di vista disostruttivo fosse tutto TOTALMENTE a posto (non è sufficiente una Uroflussimetria definita normale per dichiarare certamente l’intervento perfettamente riuscito), l’esame indicato per approfondire il perdurare della sua sintomatologia è l‘Urodinamica invasiva. Premesso ciò, rispondo ai suoi specifici quesiti: 1) certamente aver rimosso 2 lobi di una prostata medio-grande può solo aver giovato alla sua efficienza minzionale, MA come anche in condizioni basali (senza aver subito precedenti interventi prostatici disostruttivi), il volume prostatico non correla proporzionalmente con la gravità dei sintomi, analogamente anche post-OP, è la conformazione anatomica interna dell’uretra in toto (possono ad esempio insorgere stenosi uretrali dopo una TURP o una HoLEP) e nello specifico del tratto intra-prostatico a determinare la qualità della minzione, e non (solo) il volume prostatico residuo (la complicanza più frequente di un intervento disostruttivo prostatico è la sclerosi del collo vescicale, condizione che spesso vanifica quantomeno in parte l’efficacia terapeutica dell’operazione stessa). Tutto ciò si può immediatamente valutare tramite una Fibrocistoscopia. 2) Teoricamente la TURP non ha alcun impatto negativo sulla sfera sessuale, in particolare l’erezione, mentre la retrospermia o l’anejaculazione, è un effetto collaterale prevedibile e previsto di questa procedura (per la riduzione chirurgica del tessuto prostatico secernente ma soprattutto per l’interruzione dei dotti seminali intraprostatici); esistono tuttavia ghiandole uretrali accessorie che secernono una liquido analogo, in quantità esigue e di consistenza molto più acquosa (talvolta rimane indenne all’intervento qualche dotto prostatico che sbuca ai lati e poco prossimalmente al collicolo seminale o veru montanum); il fastidio post-coitale invece, escluso un problema Infettivo, potrebbe far pensare sempre ad una problematica anatomica post-chirurgica/da cicatrizzazione distrofica (Fibrocistoscopia). 3) una minor endurace e tonicità, relative, del muscolo elevatore del ano, dopo una TURP, sono condizioni parafisiologiche; si può migliorare la capacità sfinterica volontaria con un ciclo di FKT del pavimento pelvico. Mi auguro di aver risposto ai suoi dubbi, resto a disposizione. Cordiali saluti.

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