Buonasera, il mio compagno soffre di bipolarismo, assume litio ma è anche affetto da ludopatia. Ho l

Salve, sembra che ci siano anche degli aspetti personologici disfunzionali. IL mio consiglio è quello di cercare di farlo parlare almeno con il medico di base o di chiedere una visita domiciliare per capire almeno se si tratta di una fase di mania o se la persona è perfettamente cosciente di quello che fa

Buongiorno. Il quesito che lei pone richiede una analisi di moltissimi fattori per poter suggerire una strategia, difficili da individuare in questa sede. In senso generale, posso dirle che comunque è importante che lei possa recuperare una buona contrattualità con il suo compagno, nei termini di un atteggiamento accogliente, ma assolutamente fermo sul fatto che così come stanno andando le cose, non è possibile non fare nulla e riuscire ad avere un incontro congiunto con uno specialista. Al suo compagno questa richiesta potrebbe legittimamente motivarla con il fatto che, comunque e dovunque sia il problema, anche lei è molto in crisi e che tutti e due dovete essere aiutati. Se non lo farà per se stesso, dovrà pronunciarsi rispetto al fatto di farlo per lei, se a lei tiene. Un caro augurio.

La situazione che stai vivendo è molto difficile e dolorosa. Purtroppo è vero: il disturbo bipolare può essere associato a comportamenti impulsivi come la ludopatia, soprattutto nelle fasi ipomaniacali o depressive, e spesso c’è anche una difficoltà a riconoscere il problema e chiedere aiuto. Se lui non vuole farsi aiutare, tu non puoi costringerlo a cambiare, ma puoi proteggere te stessa. La cosa più importante ora è che tu metta dei limiti chiari, soprattutto sul piano finanziario ed emotivo, per non essere trascinata nel suo problema. Può essere utile che tu cerchi supporto psicologico per te, per imparare a gestire la manipolazione emotiva e il senso di colpa che ti sta facendo provare.
Se un giorno lui sarà pronto, potrà affrontare sia il disturbo bipolare sia la dipendenza da gioco con un percorso specifico, ma finché non c’è consapevolezza, il cambiamento è molto difficile. Il primo passo però deve essere la tua tutela personale, economica e psicologica.