Buonasera, ho 51 anni e sono 3 mesi che ho cominciato ad avere problemi agli occhi sono andata dalla
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Buonasera, ho 51 anni e sono 3 mesi che ho cominciato ad avere problemi agli occhi sono andata dalla mia dottoressa e mi ha detto che era una Calaziosi e di mettere Tobradex per 14 giorni ma non mi ha fatto niente, così sono andata dall'oculista e mi ha dato antibiotico Bassado per 21 giorni più Alfatex, Multiflox Ofta e Septavis ma niente i miei occhi non guariscono, l'oculista ha detto che la causa è del colon irritabile mi ha dato anche i fermenti lattici però visto che questi calazi non vanno via forse c'è qualche intolleranza solo non si sa quale alimento togliere ho chiesto di fare i test ma mi ha detto che non vanno bene, volevo chiedervi un consiglio non so cosa fare.
Gentile Paziente,
il calazio è una reazione infiammatoria dovuta all'ostruzione di una ghiandola di Meibomio, spesso associata a blefarite cronica. Quando i calazi sono ricorrenti o persistenti, è fondamentale approfondire le cause sottostanti.
Dalle terapie prescritte, sembra che il suo oculista abbia considerato un’infiammazione cronica con possibile componente infettiva o disfunzione delle ghiandole di Meibomio. Tuttavia, se non ha ottenuto miglioramenti, potrebbe essere utile seguire questo approccio:
1. Igiene palpebrale costante: Detersione quotidiana delle palpebre con salviette oftalmiche specifiche L'uso regolare di impacchi caldi può aiutare a mantenere le ghiandole di Meibomio pervie.
2. Lubrificazione oculare: L’uso di lacrime artificiali senza conservanti può ridurre l'irritazione e migliorare la qualità del film lacrimale.
3. Dieta e microbiota: Sebbene un colon irritabile possa contribuire all’infiammazione sistemica, non è un fattore direttamente collegato ai calazi. Tuttavia, una dieta anti-infiammatoria e l’uso di integratori come gli omega-3 possono favorire la salute oculare.
4. Valutazione specialistica: Se i calazi persistono, può essere utile una visita con uno specialista in superficie oculare per escludere condizioni come la rosacea oculare, che può manifestarsi con infiammazione cronica delle palpebre.
5. Trattamenti avanzati: Se i calazi non regrediscono spontaneamente, potrebbe essere necessaria un’incisione chirurgica o trattamenti come la terapia termica pulsata, che migliorano la funzione delle ghiandole di Meibomio.
Le consiglio di confrontarsi nuovamente con il suo oculista per rivalutare la situazione e considerare un trattamento più mirato.
Spero di esserti stato utile
Dott. Francesco Gelormini
il calazio è una reazione infiammatoria dovuta all'ostruzione di una ghiandola di Meibomio, spesso associata a blefarite cronica. Quando i calazi sono ricorrenti o persistenti, è fondamentale approfondire le cause sottostanti.
Dalle terapie prescritte, sembra che il suo oculista abbia considerato un’infiammazione cronica con possibile componente infettiva o disfunzione delle ghiandole di Meibomio. Tuttavia, se non ha ottenuto miglioramenti, potrebbe essere utile seguire questo approccio:
1. Igiene palpebrale costante: Detersione quotidiana delle palpebre con salviette oftalmiche specifiche L'uso regolare di impacchi caldi può aiutare a mantenere le ghiandole di Meibomio pervie.
2. Lubrificazione oculare: L’uso di lacrime artificiali senza conservanti può ridurre l'irritazione e migliorare la qualità del film lacrimale.
3. Dieta e microbiota: Sebbene un colon irritabile possa contribuire all’infiammazione sistemica, non è un fattore direttamente collegato ai calazi. Tuttavia, una dieta anti-infiammatoria e l’uso di integratori come gli omega-3 possono favorire la salute oculare.
4. Valutazione specialistica: Se i calazi persistono, può essere utile una visita con uno specialista in superficie oculare per escludere condizioni come la rosacea oculare, che può manifestarsi con infiammazione cronica delle palpebre.
5. Trattamenti avanzati: Se i calazi non regrediscono spontaneamente, potrebbe essere necessaria un’incisione chirurgica o trattamenti come la terapia termica pulsata, che migliorano la funzione delle ghiandole di Meibomio.
Le consiglio di confrontarsi nuovamente con il suo oculista per rivalutare la situazione e considerare un trattamento più mirato.
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