Buonasera ho 49 anni prendo uromen da 40 giorni e non ieaculo per paura della ieaculazione retrograd
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Buonasera ho 49 anni prendo uromen da 40 giorni e non ieaculo per paura della ieaculazione retrograda. Ho ipb che mi ha generato dolori anali e perianale ed è anche x questo che evito ieaculazione x paura che possa acutizzarsi il dolore ma da qualche giorno ho dolori testicolari, potrebbero essere dovuti a questa astinenza? Dopo 40 giorni visto che la cura non è ancora terminata posso cambiare alfa litico che non genera ieaculazione retrograda o mi crea problemi alla cura? . Grazie
Salve. C'è un po' di confusione.
Lei non deve evitare l'eiaculazione, anzi, ma sappia solo che non vedrà fuoriuscita di liquido seminale all'esterno al momento del orgasmo, tutto qui, non ci sono altri accorgimenti particolari. L'alfalitico, è la terapia DELL'IPB. In alternativa alla tamsulosina, il suo curante potrebbe eventualmente prescriverle, terazosina o ancora meglio alfuzosina che hanno una significativamente minore probabilità di provocare eiaculazione retrograda.
Altra problematica sono i dolori che lei riferisce, che potrebbero invece essere attribuibili ad una prostatite (batterica o abatterica in prima battuta), che va diagnostica e poi trattata di conseguenza a seconda della tipologia e gravità. Come esami di prima linea andrebbero eseguiti esame urine ed urinocoltura, ecografia addome con valutazione del Ristagno post-minzionale ed eventualmente anche una spermiocoltura.
Cordiali saluti.
Lei non deve evitare l'eiaculazione, anzi, ma sappia solo che non vedrà fuoriuscita di liquido seminale all'esterno al momento del orgasmo, tutto qui, non ci sono altri accorgimenti particolari. L'alfalitico, è la terapia DELL'IPB. In alternativa alla tamsulosina, il suo curante potrebbe eventualmente prescriverle, terazosina o ancora meglio alfuzosina che hanno una significativamente minore probabilità di provocare eiaculazione retrograda.
Altra problematica sono i dolori che lei riferisce, che potrebbero invece essere attribuibili ad una prostatite (batterica o abatterica in prima battuta), che va diagnostica e poi trattata di conseguenza a seconda della tipologia e gravità. Come esami di prima linea andrebbero eseguiti esame urine ed urinocoltura, ecografia addome con valutazione del Ristagno post-minzionale ed eventualmente anche una spermiocoltura.
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