Buonasera, ad ottobre 2015 mia mamma all età di 72 anni ha deciso di farsi operare al ginocchio inse

3 risposte
Buonasera, ad ottobre 2015 mia mamma all età di 72 anni ha deciso di farsi operare al ginocchio inserendo una protesi.
Le cose sono andate male sin da subito, circa 6 mesi dopo l operazione e dopo 2 mesi di fisioterapia non riusciva a camminare (zoppicava) a causa del dolore e del gonfiore.
Il medico di base a giugno 2016 prescrive rx, ecografia, esami del sangue e scintigrafia, e successivamente una scintigrafia con leucociti marcati poichè la scintigrafia diceva che qualcosa c era, ma la seconda non verrà effettuata poichè l ortopedico che l ha operata, dopo svariate visite perchè mia madre si recava in ambulatorio da lui oppure in clinica la richiama in clinica dicendo che avrebbe sostituito la protesi, nonostante la scintigrafia mostrasse forse una infezione, ma richiedeva i leucociti marcati (esame non fatto) perchè l ortopedico diceva non necessario.
SECONDA OPERAZIONE
SOSTITUZIONE PROTESI E SIAMO PUNTO E A CAPO, dopo la fisioterapia, rimane il dolore il gonfiore e mia madre zoppicante.
Ri esegue esami del sangue, rx, scintigrafia e scintigrafia con leucociti marcati, e da quest ultima risulta una infezione.
Ad oggi dopo svariate visite da altri ortopedici i quali non vogliono mettere mano sul lavoro svolto da un altro, ci hanno suggerito una clinica dove il lavoro da fare sarebbe, rimuovere la protesi ed inserire un "cemento con antibiotico" per 5 mesi, dopo rimozione di questo cemento e inserimento nuova protesi.
Ma si potrebbe fare un artrocentesi nonostante la protesi, forse metodo più sbrigativo per individuare il batterio causa dell infezione e curare quest ultima con un antibiotico specifico , senza dover operare altre 2 volte?
Ringraziando anticipatamente porgo cordiali saluti.
Buonasera, l'artrocentesi nel sospetto di una infezione è un esame necessario, più dirimente rispetto alla scintigrafia con leucociti marcati. Nel caso di positività, se i disturbi non scompaiono, sua madre deve in effetti sostituire la protesi con uno spaziatore antibiotato, attendere che gli indici di flogosi si azzerino e successivamente reimpiantare la protesi. I Centri più all'avanguardia in questo campo sono Reggio Emilia ( Dr Agazzi) e Pietra Ligure ( Dr Burastero).

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condivido le considerazioni dl collega di Firenze, intendo specificare che la terapia antibiotica definitiva verrà stabilita da specialisti in malattie infettive sui campioni prelevati durante l'intervento di rimozione della protesi. Si tratta di terapie lunghe e che devono essere seguite per settimane e mesi sotto il controllo di un pull multidisciplinare di ortopedici, infettivologi e talvolta chirurghi plastici.
A completamento di quanto scritto dai colleghi, vorrei precisare che si tratta di accertamenti diversi con scopi diversi: la scintigrafia serve per evidenziare la presenza della infezione e la sua localizzazione, l'artrocentesi PUÒ consentire l'individuazione dei microrganismi responsabili della infezione, tuttavia la sola terapia antibiotica non risolve l'infezione perché è indispensabile la rimozione della protesi. Lo spaziatore antibiotato ha il duplice scopo di mantenere lo spazio necessario per la successiva nuova protesi, e di contribuire alla guarigione dell'infezione dell'osso. Una volta accertata la completa guarigione si potrà impiantare la nuova protesi, per cui i due interventi non sono evitabili. Questo richiede competenze diverse (ortopedico e infettivologo) che ormai sono molto diffuse, soprattutto nei maggiori ospedali e cliniche universitarie, dove lavorano equipe dedicate alla chirurgia protesica. Si faccia aiutare dal suo medico curante per individuare il Centro più adatto per le sue esigenze.
Cordiali saluti
Umberto Donati, MD

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