Buonasera a tutti Sono un ragazzo di 25 anni e oggi purtroppo ho avuto una diagnosi, dopo aver eff
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Buonasera a tutti
Sono un ragazzo di 25 anni e oggi purtroppo ho avuto una diagnosi, dopo aver effettuato dei test dal mio psichiatra, che ho l’adhd anche da adulto, e questa non é una cosa scioccante in quanto me l’aspettavo. Ho scoperto uno spettro autistico , e (e questa é la cosa che mi ha mandato in collasso) ho scoperto di avere dei tratti borderline sulla gestione della frustrazioni che mi fanno buttare subito giú.Non vi nascondo che anche se son dei tratti, e non il disturbo, é comunque qualcosa che mi ha letteralmente ñfatto cadere le braccia. Anche se non mi é ancora chiara ña differenza tra tratti e disturbo. É un disturbo della quale ho sempre avuto paura perché veniva spesso associato a criminali della quale sentivo in qualche podcast e mi ha sempre fatto paura come disturbo. E sapere ora di avere dei tratti mi ha fatto completamente buttare giú perché ho paura di essere visto come un mostro anche io e di non trovare mai l’amore. É già molto difficile trovare amici per via del mio torbido passato fatto di omofobia, abusi e bullismo. Questa novità purtroppo se da una parte mi da risposte dall’altra mi fa veramente male. Ho davvero paura di non trovare l’amore e questa cosa mi uccide, o peggio di far del male a qualcuno. Probabilmente c’entra anche il mio doc con questi pensieri ripetivivi. Ma ho veramente paura. Anche perché spesso sento che queste persone son narcisiste e io ho paurissima di tutti questi termini che una volta vedevo da lontano e ora no. Sto facendo molta terapia ed emdr per guarire i miei traumi, mi impegno molto e son migliorato su molti aspetti. Ma questa nuova diagnosi mi ha steso.
Sono un ragazzo di 25 anni e oggi purtroppo ho avuto una diagnosi, dopo aver effettuato dei test dal mio psichiatra, che ho l’adhd anche da adulto, e questa non é una cosa scioccante in quanto me l’aspettavo. Ho scoperto uno spettro autistico , e (e questa é la cosa che mi ha mandato in collasso) ho scoperto di avere dei tratti borderline sulla gestione della frustrazioni che mi fanno buttare subito giú.Non vi nascondo che anche se son dei tratti, e non il disturbo, é comunque qualcosa che mi ha letteralmente ñfatto cadere le braccia. Anche se non mi é ancora chiara ña differenza tra tratti e disturbo. É un disturbo della quale ho sempre avuto paura perché veniva spesso associato a criminali della quale sentivo in qualche podcast e mi ha sempre fatto paura come disturbo. E sapere ora di avere dei tratti mi ha fatto completamente buttare giú perché ho paura di essere visto come un mostro anche io e di non trovare mai l’amore. É già molto difficile trovare amici per via del mio torbido passato fatto di omofobia, abusi e bullismo. Questa novità purtroppo se da una parte mi da risposte dall’altra mi fa veramente male. Ho davvero paura di non trovare l’amore e questa cosa mi uccide, o peggio di far del male a qualcuno. Probabilmente c’entra anche il mio doc con questi pensieri ripetivivi. Ma ho veramente paura. Anche perché spesso sento che queste persone son narcisiste e io ho paurissima di tutti questi termini che una volta vedevo da lontano e ora no. Sto facendo molta terapia ed emdr per guarire i miei traumi, mi impegno molto e son migliorato su molti aspetti. Ma questa nuova diagnosi mi ha steso.
Salve, cerchi di non assecondare queste sue paure e chieda maggiori spiegazioni al suo terapeuta. Ogni diagnosi deve essere contestualizzata nella storia personale di ciascuno. Potrebbe essere meno grave di quello che pensa
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Comprendo la sua preoccupazione di fronte alle diagnosi che le sono state comunicate. Vorrei sottolineare alcuni aspetti importanti. La cura riguarda sempre la persona nella sua globalità, non una singola etichetta o un singolo sintomo. Le diagnosi e le classificazioni che utilizziamo (DSM o altri strumenti) sono spesso il frutto della necessità di noi psichiatri di dare un ordine e un linguaggio comune. Non sempre descrivono perfettamente la complessità di ciascun individuo. Nel suo caso, è evidente che la diagnosi stessa ha generato ulteriore sofferenza. Questo accade quando le parole usate per definire un disturbo vengono percepite come un limite o una condanna, mentre dovrebbero essere solo strumenti di lavoro. È fondamentale ricordare che le diagnosi non le impediscono di trovare la tua strada, la tua autonomia e le tue relazioni. Sono solo un punto di partenza per comprendere meglio le difficoltà e individuare percorsi di cura e di crescita. Il mio invito è a non fermarsi alle etichette, ma a considerare il percorso terapeutico come un cammino che la riguarda nella sua interezza, con le sue risorse e le sue possibilità. Saluti
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