Buon pomeriggio ho subito un trauma x un problema di salute che piano piano ne sto venendo fuori,dov
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Buon pomeriggio ho subito un trauma x un problema di salute che piano piano ne sto venendo fuori,dovrei essere più tramquilla invece mi ha scatenato un ansia e x questo sto prendendo xaxan mattina pranzo e sera a dimenticavo,mezza compressa di daparox la mattina sto cosi cosi però non riesco a capire perché l ansia mi si attacca allo stomaco cosa posso fare ?ho solo voglia di riprendere la mia vita in mano è brutto doverlo dire ma cosi non è vita .Lunedì ho preso appuntamento con un psicologo non so piu che fare grazie x chi risponderà
Buon pomeriggio, è un passo positivo che stia cercando supporto da uno psicologo. Questo le fornirà uno spazio sicuro per esplorare le radici del suo malessere. Nel frattempo, la pratica della respirazione profonda può aiutare a gestire l'ansia. Riflettere sui pensieri ansiosi e considerare alternative realistiche è un altro approccio utile. Dopo un trauma, è normale sperimentare alti e bassi, ma con il tempo, questo processo può portare a un miglioramento. Lo psicologo la guiderà in modo appropriato durante questo percorso. Un caro saluto, dott.ssa Camilla Persico.
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Gentile utente, ha fatto bene a esporre il suo problema. Sicuramente iniziare un buon percorso psicologico è un ottimo punto di partenza. Inoltre, è importante scegliere lo specialista più adatto alla sua condizione clinica; sicuramente, lo psicologo, in fase di consulenza, saprà guidarla nella giusta direzione. La sua situazione, ovviamente, richiede ulteriori approfondimenti. In generale, posso dirle che i pensieri che invadono la sua mente avrebbero bisogno di essere esaminati in modo da imparare a prenderne le distanze e poterli gestire. Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Un caro saluto
Dott.ssa Vanessa Conforto
Un caro saluto
Dott.ssa Vanessa Conforto
Buongiorno,
intanto mi dispiace molto per il disagio che sta vivendo e comprendo la difficoltà che comporta vivere in modo così appesantito. Non so a quando risalga il trauma subito però ci vuole del tempo per elaborare alcune ferite e alcune situazioni che ci sconvolgono la vita e ci portano a vivere situazioni emotive molto intense. Le consiglio di concedersi il tempo per elaborare con il suo psicologo, con il quale ha iniziato il percorso, quanto vissuto e per trovare un modo sano di integrarlo nella sua vita, in modo che i pensieri e le emozioni che vive non siano più un ostacolo al vivere in modo pieno e significativo. Un caro saluto e resto a disposizione per qualsiasi necessità online.
Dott.ssa Ilaria Biasion
intanto mi dispiace molto per il disagio che sta vivendo e comprendo la difficoltà che comporta vivere in modo così appesantito. Non so a quando risalga il trauma subito però ci vuole del tempo per elaborare alcune ferite e alcune situazioni che ci sconvolgono la vita e ci portano a vivere situazioni emotive molto intense. Le consiglio di concedersi il tempo per elaborare con il suo psicologo, con il quale ha iniziato il percorso, quanto vissuto e per trovare un modo sano di integrarlo nella sua vita, in modo che i pensieri e le emozioni che vive non siano più un ostacolo al vivere in modo pieno e significativo. Un caro saluto e resto a disposizione per qualsiasi necessità online.
Dott.ssa Ilaria Biasion
Buonasera, mi dispiace leggere che sta attraversando un momento così difficile. È importante riconoscere e affrontare i sintomi di ansia che sta sperimentando, per questo credo sia molto importante che lei sia riuscita a chiedere aiuto ad un professionista facendo un primo e importante passo.
Nell'attesa, ci sono alcune cose che le suggerirei di considerare per gestire l'ansia, soprattutto quando si manifesta nello stomaco. La respirazione profonda, la meditazione e lo yoga possono aiutare a calmare il sistema nervoso e a ridurre i sintomi fisici dell'ansia. Alcuni cibi possono contribuire a problemi gastrointestinali, eviti cibi piccanti, grassi o caffeina, e prediliga pasti più leggeri e frequenti. Faccia brevi passeggiate quotidiane.
Ricordi che il processo di recupero a seguito di un trauma può richiedere del tempo per trovare strategie adeguate nell'affrontare il problema. Collabori apertamente con il suo psicologo, esponendo pensieri e preoccupazioni senza giudicare se stessa.
Se ha ulteriori domande o preoccupazioni, sono disponibile ad ascoltarla. Le auguro il meglio nel suo percorso di guarigione. Dott.ssa Thelma D'Amico.
Nell'attesa, ci sono alcune cose che le suggerirei di considerare per gestire l'ansia, soprattutto quando si manifesta nello stomaco. La respirazione profonda, la meditazione e lo yoga possono aiutare a calmare il sistema nervoso e a ridurre i sintomi fisici dell'ansia. Alcuni cibi possono contribuire a problemi gastrointestinali, eviti cibi piccanti, grassi o caffeina, e prediliga pasti più leggeri e frequenti. Faccia brevi passeggiate quotidiane.
Ricordi che il processo di recupero a seguito di un trauma può richiedere del tempo per trovare strategie adeguate nell'affrontare il problema. Collabori apertamente con il suo psicologo, esponendo pensieri e preoccupazioni senza giudicare se stessa.
Se ha ulteriori domande o preoccupazioni, sono disponibile ad ascoltarla. Le auguro il meglio nel suo percorso di guarigione. Dott.ssa Thelma D'Amico.
Gentilissima, provare ansia e preoccupazione successivamente ad un evento avverso è normale. Quando si ha a che fare con condizioni di salute che destabilizzano la vita quotidiana ci si confronta con la fragilità che ci caratterizza e si acquisisce maggiore livello di consapevolezza che spesso provoca spavento e preoccupazione. Le esprimo tutto il mio incoraggiamento per la decisione che ha preso di vedere uno psicologo, avrà modo di parlare di ciò che sente e di elaborare i suoi vissuti. Le auguro di ritrovare la serenità che merita. Un caro saluto
Salve, sicuramente la combinazione di farmaci e psicoterapia all'inizio è di grosso aiuto. Pian piano deve riuscire a riprendere in mano la sua vita e abbandonare il farmaco. Elaborare in terapia il vissuto ansiogeno attraverso strategie che le suggerirà il suo terapeuta le servirà per gestire i sintomi e poi risolvere la problematica.
Cordiali Saluti
Cordiali Saluti
Buon pomeriggio,
È positivo che stia cercando aiuto con uno psicologo. L'ansia che si manifesta nello stomaco può essere legata a tensioni e stress accumulati. La terapia psicologica breve strategica può aiutarla a sviluppare tecniche per gestire l'ansia e migliorare la sua qualità della vita. Durante la terapia, potrà esplorare strategie per affrontare l'ansia e il trauma, oltre a lavorare su tecniche di rilassamento e gestione dello stress.
Cordiali saluti.
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Buongiorno, ha fatto bene a decidere di intraprendere un percorso psicologico che possa aiutarla ad affrontare al meglio la sintomatologia ansiosa. Per quanto riguarda l'aspetto traumatico le suggerirei di abbinare anche un percorso con EMDR e per quanto concerne la cura farmacologica le suggerirei (se non l'ha già fatto) di essere seguita dal medico psichiatra in collaborazione con il suo terapeuta. Se ne avesse la necessità sono a sua disposizione in presenza o online, per una terapia di tipo relazionale integrata, con il supporto di varie tecniche personalizzate in base al paziente, ai suoi bisogni ed obiettivi con evidenza scientifica. Dott.ssa Susanna Scainelli
È importante sottolineare che sta già facendo dei passi preziosi: ha riconosciuto il problema, si sta curando e ha fissato un appuntamento con uno psicologo. Questo è già un segno di resilienza, nonostante la fatica del momento.
L’ansia che si “attacca allo stomaco” è un'esperienza molto comune. Il sistema nervoso enterico, spesso chiamato il “secondo cervello”, è strettamente collegato al nostro cervello principale attraverso il nervo vago. Quando viviamo emozioni forti, specialmente ansia o paura, il nostro corpo reagisce con segnali fisici, e lo stomaco è uno dei primi organi a risentirne: nausea, tensione, senso di nodo o di vuoto sono manifestazioni molto frequenti. In realtà, il corpo sta cercando di comunicarci qualcosa che a parole forse non è ancora del tutto chiaro.
Dal punto di vista psicologico adleriano, l’ansia è spesso la voce di un conflitto interno, un segnale che ci sta dicendo che dentro di noi c’è un bisogno che non sta trovando espressione. Quando si attraversa un trauma o una malattia, anche se il corpo lentamente si riprende, la mente può restare “bloccata” in uno stato di allerta o vulnerabilità. Questo accade perché il nostro senso di sicurezza profonda è stato scosso. Può accadere che, anche quando razionalmente ci diciamo che “dovremmo stare tranquilli”, il corpo non risponde subito con calma. Non c’è niente di sbagliato in lei: è una risposta umana, coerente con quello che ha vissuto.
Sta assumendo farmaci che agiscono sia sull’ansia acuta (Xanax) sia sulla regolazione dell’umore e dell’ansia a lungo termine (Daparox). È importante che la gestione farmacologica sia seguita attentamente da un medico (psichiatra o medico di base con esperienza), perché spesso il beneficio maggiore si ha quando i farmaci sono affiancati da un lavoro psicologico strutturato. In questo senso, l’incontro con lo psicologo sarà fondamentale: potrà esplorare le radici del suo stato d’ansia, rielaborare il trauma che ha subito e iniziare a costruire nuovi strumenti per affrontare ciò che la blocca.
Si dia il permesso di non avere fretta. Il desiderio di riprendere in mano la sua vita è più che legittimo, ma la guarigione — quella vera, profonda — richiede tempo e cura. Lei ha già iniziato il cammino, e questo va riconosciuto. Non si giudichi per come si sente: l’ansia non è un fallimento, è una richiesta d’aiuto da una parte di sé che ha bisogno di essere ascoltata, compresa e accompagnata verso un nuovo equilibrio.
Le auguro di ritrovare serenità, un giorno alla volta.
L’ansia che si “attacca allo stomaco” è un'esperienza molto comune. Il sistema nervoso enterico, spesso chiamato il “secondo cervello”, è strettamente collegato al nostro cervello principale attraverso il nervo vago. Quando viviamo emozioni forti, specialmente ansia o paura, il nostro corpo reagisce con segnali fisici, e lo stomaco è uno dei primi organi a risentirne: nausea, tensione, senso di nodo o di vuoto sono manifestazioni molto frequenti. In realtà, il corpo sta cercando di comunicarci qualcosa che a parole forse non è ancora del tutto chiaro.
Dal punto di vista psicologico adleriano, l’ansia è spesso la voce di un conflitto interno, un segnale che ci sta dicendo che dentro di noi c’è un bisogno che non sta trovando espressione. Quando si attraversa un trauma o una malattia, anche se il corpo lentamente si riprende, la mente può restare “bloccata” in uno stato di allerta o vulnerabilità. Questo accade perché il nostro senso di sicurezza profonda è stato scosso. Può accadere che, anche quando razionalmente ci diciamo che “dovremmo stare tranquilli”, il corpo non risponde subito con calma. Non c’è niente di sbagliato in lei: è una risposta umana, coerente con quello che ha vissuto.
Sta assumendo farmaci che agiscono sia sull’ansia acuta (Xanax) sia sulla regolazione dell’umore e dell’ansia a lungo termine (Daparox). È importante che la gestione farmacologica sia seguita attentamente da un medico (psichiatra o medico di base con esperienza), perché spesso il beneficio maggiore si ha quando i farmaci sono affiancati da un lavoro psicologico strutturato. In questo senso, l’incontro con lo psicologo sarà fondamentale: potrà esplorare le radici del suo stato d’ansia, rielaborare il trauma che ha subito e iniziare a costruire nuovi strumenti per affrontare ciò che la blocca.
Si dia il permesso di non avere fretta. Il desiderio di riprendere in mano la sua vita è più che legittimo, ma la guarigione — quella vera, profonda — richiede tempo e cura. Lei ha già iniziato il cammino, e questo va riconosciuto. Non si giudichi per come si sente: l’ansia non è un fallimento, è una richiesta d’aiuto da una parte di sé che ha bisogno di essere ascoltata, compresa e accompagnata verso un nuovo equilibrio.
Le auguro di ritrovare serenità, un giorno alla volta.
Salve,
quello che sta vivendo è molto comprensibile: dopo un trauma fisico o un periodo di malattia, è comune che il corpo “trattenga” la tensione e che l’ansia si concentri proprio nella zona dello stomaco, che è uno dei nostri organi più sensibili alle emozioni. In situazioni di stress, infatti, il sistema nervoso autonomo stimola la muscolatura viscerale e può provocare sintomi come nodo allo stomaco, nausea, crampi o digestione rallentata.
Il fatto che stia già seguendo una terapia farmacologica e abbia preso appuntamento con uno psicologo è un passo molto importante e coraggioso: significa che si sta prendendo cura di sé e sta cercando di rimettere in equilibrio mente e corpo.
Nel frattempo, può provare a fare alcune cose semplici per ridurre la tensione somatica legata all’ansia:
Respiri profondi e diaframmatici, concentrandosi sul movimento dell’addome che si alza e si abbassa: questo aiuta a “sbloccare” la muscolatura viscerale e a calmare il sistema nervoso.
Bere lentamente tisane calmanti (camomilla, melissa, passiflora) e mangiare in modo leggero e regolare.
Evitare di combattere i sintomi, ma provare a osservarli come un segnale del corpo che chiede di rallentare e recuperare sicurezza.
Il lavoro che inizierà con lo psicologo potrà aiutarla a comprendere più a fondo come il trauma ha inciso sul suo sistema emotivo e a ritrovare progressivamente la serenità e la fiducia nel proprio corpo.
Si dia tempo: il percorso di guarigione, anche quando è in corso, ha momenti di paura o regressione, ma ogni passo che fa — come quello di chiedere aiuto oggi — la sta già portando verso la ripresa.
Un caro saluto, resto a disposizione se desidera approfondire insieme strategie mirate per ridurre l’ansia fisica e favorire la ripresa della sua vita quotidiana.
quello che sta vivendo è molto comprensibile: dopo un trauma fisico o un periodo di malattia, è comune che il corpo “trattenga” la tensione e che l’ansia si concentri proprio nella zona dello stomaco, che è uno dei nostri organi più sensibili alle emozioni. In situazioni di stress, infatti, il sistema nervoso autonomo stimola la muscolatura viscerale e può provocare sintomi come nodo allo stomaco, nausea, crampi o digestione rallentata.
Il fatto che stia già seguendo una terapia farmacologica e abbia preso appuntamento con uno psicologo è un passo molto importante e coraggioso: significa che si sta prendendo cura di sé e sta cercando di rimettere in equilibrio mente e corpo.
Nel frattempo, può provare a fare alcune cose semplici per ridurre la tensione somatica legata all’ansia:
Respiri profondi e diaframmatici, concentrandosi sul movimento dell’addome che si alza e si abbassa: questo aiuta a “sbloccare” la muscolatura viscerale e a calmare il sistema nervoso.
Bere lentamente tisane calmanti (camomilla, melissa, passiflora) e mangiare in modo leggero e regolare.
Evitare di combattere i sintomi, ma provare a osservarli come un segnale del corpo che chiede di rallentare e recuperare sicurezza.
Il lavoro che inizierà con lo psicologo potrà aiutarla a comprendere più a fondo come il trauma ha inciso sul suo sistema emotivo e a ritrovare progressivamente la serenità e la fiducia nel proprio corpo.
Si dia tempo: il percorso di guarigione, anche quando è in corso, ha momenti di paura o regressione, ma ogni passo che fa — come quello di chiedere aiuto oggi — la sta già portando verso la ripresa.
Un caro saluto, resto a disposizione se desidera approfondire insieme strategie mirate per ridurre l’ansia fisica e favorire la ripresa della sua vita quotidiana.
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