buon giorno, ho iniziato da due settimane la riabilitazione per correggere un’incongruenza femoro ro

11 risposte
buon giorno, ho iniziato da due settimane la riabilitazione per correggere un’incongruenza femoro rotulea con un programma di rinforzo muscolare.
Tuttavia mi sento molto scoraggiata perchè non riesco a vedere i risultati e i progressi, e ho sempre paura di non poterne fare. Il mio fisioterapista mi dice che è normale perchè sono partita da delle articolazioni molto lasse e una scarsa muscolatura degli arti inferiori, ma io non riesco a rassicurarmi del fatto che miglioreró.
Io ho interrotto il mio sport che è la danza per poter pensare al meglio alla mia salute delle mie ginocchia, ma mi piacerebbe non solo avere la speranza di poter tornare a farlo ma iniziare anche a vedere dei risultati concreti.
È normale non vedere risultati ancora?
Dott. Alessio Stranges
Fisioterapista, Posturologo
Firenze
Buongiorno, sì è normale. Si fidi del suo fisioterapista. Cordiali saluti

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Dott. Lorenzo Preda
Osteopata, Fisioterapista
Milano
Buongiorno,
stia tranquilla che ha intrappreso la strada giusta. Due settimane sono troppo poche per vedere dei risultati apprezzabili e significativi, ma vedrà che in breve tempo noterà la differenza
Dott.ssa Paola Orelli
Terapista del dolore, Posturologo, Osteopata
Latina
Buongorno signora la sindrome memoro rotula necessita di una riabilitazione che prevede terapia antinfiammatoria per gestire la sintomatologia, bendaggi correttivi affinché la biomeccanica migliori, lavoro globale su catene miofasciali e rinforzo "step by step"
Se sarà lungo o meno il percorso dipende dalla situazione di partenza
saluti !
Dott.ssa Katia Brocanelli
Osteopata, Fisioterapista
Ancona
Si due settimane sono poche, pazienta. Buon lavoro
Dott. Davide Procario
Osteopata, Fisioterapista, Chinesiologo
Roma
Buongiorno.
La sindrome che ti affligge è complessa e multidistrettuale, a mio avviso assolutamente non corretto focalizzare l’attenzione soltanto sulle ginocchia e sui rispettivi attivatori.
Spesso le ginocchia risentono di squilibri che dipendono da colonna, bacino ed altro.
Bisogna affrontare la problematica in maniera olistica.
Rinforzare un’articolazione che lavora male a livello biomeccanico altro non fa che aumentare le infiammazioni.
Mi rendo disponibile per ulteriori delucidazioni e per una prima visita gratuita.
A presto.
Dr. Luciano Brigandi
Fisioterapista, Osteopata, Posturologo
Meda
Avrei necessità di avere maggiori informazioni.
Mi invii il suo numero di telefono su questo sito.
Senza impegno economico Grazie
Dott. Mirco Malavasi
Fisioterapista
Rovereto sulla Secchia
Buongiorno è assolutamente normale non vedere risultati, in media è necessario un percorso riabilitativo di 3 mesi per vedere dei miglioramenti di rinforzo muscolare, questi sono tempi biologici non riducibili per chiunque intraprenda un percorso di rinforzo in palestra o con il fisioterapista.
Dott. Andrea Battaglia
Fisioterapista
Como
Buongiorno,
è normale non vedere risultati evidenti dopo solo due settimane di riabilitazione, soprattutto in presenza di articolazioni lasse e scarsa muscolatura. Tuttavia, i progressi possono essere monitorati in modo oggettivo attraverso parametri come il numero di kg sollevati, le ripetizioni eseguite, la circonferenza del ventre muscolare e test di performance specifici.

Questi strumenti consentono di valutare i miglioramenti anche quando non sono ancora percepibili nella vita quotidiana. Le consiglio di chiedere al suo fisioterapista di stabilire insieme indicatori misurabili per rendere più chiari i progressi e aumentare la motivazione. Con il giusto approccio, il miglioramento arriverà.
Dott.ssa Alessia Conforti
Fisioterapista
Bari
Salve. Le risponderò in modo ordinato. 1) La paura è un blocco. Infatti, lei stessa dice "mi sento molto scoraggiata perché non riesco a vedere i risultati e i progressi, e ho sempre paura di non poterne fare". Il pensiero nutrito di paura di non poter fare progressi costituisce un blocco mentale che le impedisce di lasciarsi andare realmente, fidandosi in primis di se stessa e delle sue infinite potenzialità e, non in ultimo, dell'esperto al quale ha affidato il suo recupero. 2) Non ritengo che l'esser partita da articolazioni lasse sia un elemento al quale si possa attribuire la non riuscita del programma riabilitativo. Ogni piano di trattamento va necessariamente personalizzato e modulato sulle qualità e potenzialità peculiari del paziente. Un programma riabilitativo non può considerarsi universalmente valido (per tutti i pazienti) per il trattamento di una determinata condizione patologica. Ovviamente il mio consiglio è di rimodularlo! 3) La lassità articolare, al contrario, può essere considerata un pregio in arti performative come la danza. Ritengo che anche questa caratteristica non vada nascosta o inibita all'interno del programma di riabilitazione. Andrebbe al contrario considerata al fine della rimodulazione dello stesso. 3) Ancora una volta, la paura di non tornare a ballare è un blocco al suo "lasciarsi andare" durante la fisioterapia. Le consiglio di provare a continuare a desiderare di ballare, in modo tale che sia proprio il desiderio di danzare che la possa anche rendere libera dalla paura di non farcela. D'altronde , la danza è una disciplina molto creativa e liberatoria, non si privi del suo desiderio o della sua pratica in forma leggera, per mantener viva in lei anche la forza e la passione che potrebbe condurla ad avere ottimi risultati anche in riabilitazione. Mai trattenere le passioni, ma esprimerle liberamente.
Se vuole sono disponibile online anche attraverso una breve consulenza gratuita, guarda caso, oggi ho pianificato alcuni consulti tematici proprio sulle patologie del ginocchio. Se vuole potrebbe inviarmi un messaggio in modo da accordarci.
Cordiali saluti,
Alessia C
Buongiorno,

Mi spiace che questa situazione la stia abbattendo anche moralmente.

Non avendo bene idea del suo quadro è sempre difficile dare una risposta online. Per esempio non so quanti anni ha, da quanto tempo ne soffre, da quanto tempo ha iniziato il percorso e cosa ha fatto.

Sicuramente la sindrome femoro-rotulea non è di semplice risoluzione con qualche seduta qui e là e non c'è una terapia medica miracolosa, ma richiede tempo, pazienza, costanza e programmazione. Nonostante ciò non è purtroppo detto che i dolori e i fastidi scompaiano del tutto.

Tuttavia, insistendo con il lavoro muscolare e funzionale a carico non solo della muscolatura del ginocchio, ma di tutto l'arto (compresi muscoli dell'anca) e gestendo opportunamente i carichi delle attività sportive si può pensare di riprende l'attività.

Bisogna prendere il toro per le corna e darci dentro senza paura!!
Buongiorno, ogni caso è specifico e a sé stante, tuttavia proviamo a comprendere meglio la situazione. Innanzitutto un'incongruenza femoro rotulea non è di per sé una patologia, ma una differenza anatomica rispetto ai riferimenti ideali, e non sempre è causa di problemi. Secondo, è fondamentale darsi tempo e fiducia, in quanto non tutti reagiamo allo stesso modo alle terapie, e la tempistica di miglioramento dipende da diversi fattori, non ultimo da quanto tempo sono comparsi i sintomi e la condizione strutturale di partenza dell'articolazione. Bisogna poi capire di che tipo di incongruenza parliamo per strutturare un percorso mirato volto allo sviluppo di muscolatura più adatta alla riduzione del carico gravante su un'articolazione che in questo momento è sofferente e che possa permetterti di tornare alle attività di vita quotidiana che più desideri senza particolari problemi. Ci sta dopo due settimane non vedere risultati? La risposta è dipende: dipende dalla frequenza delle sedute, dalla condizione di partenza ma anche e soprattutto dal tipo di terapia. Come dicevo, ogni caso è a sé, normalmente nelle prime fasi, quelle in cui il dolore è ancora presente in maniera importante, si deve cercare di ridurre il sintomo doloroso anche tramite ausili (io ad esempio utilizzo spesso il taping per un miglior allineamento della rotula) che permetta di effettuare gli esercizi di rinforzo senza dolore e soprattutto senza gravare sull'articolazione che ancora non è molto in grado di sostenere determinati carichi, per poi continuare procedendo gradualmente verso esercizi sempre più complessi e senza bisogno di ausili. In ogni caso, consiglio di darsi tempo e pazienza, senza scoraggiarsi, è comunque una condizione quasi sempre risolvibile in modo abbastanza completo. Un grande in bocca al lupo!

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