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Cardiologia Terlizzi
Piazza Augusto Lorenzini 30, Roma


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Prestazioni e prezzi

I prezzi indicati sono quelli per pazienti senza assicurazione sanitaria

Altre prestazioni


Piazza Augusto Lorenzini 30, Roma

85 €

Cardiologia Terlizzi

COS'È?
Si tratta di un elettrocardiogramma (ECG) che dura un lungo periodo, in genere compreso tra 24 e 48 ore allo scopo di registrare l'attività del cuore in un ampio arco temporale. L'esame ha il pregio di consentire il controllo dell'ECG del paziente mentre questi svolge le sue abituali occupazioni o meglio ancora, quelle occupazioni che si associano alla sintomatologia oggetto dell'indagine.



COME SI ESEGUE
Nell'ambulatorio del medico viene applicato lo strumento che consiste in un semplice registratore portatile delle dimensioni circa di 10 cm per 5 cm per 3 cm. L'apparecchio, legato in vita da una cintura è collegato alla pelle del paziente attraverso dei sottili cavi connessi ad elettrodi adesivi. Subito dopo l'applicazione, lo strumento inizia la registrazione che avviene su una memoria elettronica all'interno dell'apparecchio. Il paziente può tornare alle proprie occupazioni portando con se l'apparecchiatura e può così svolgere le sue abituali attività. Naturalmente non può fare il bagno o la doccia per ovvi motivi mentre può regolarmene muoversi, camminare o addirittura fare sport. La registrazione avviene ininterrottamente durante tutto il giorno e tutta la notte fino al quando, ritornando nell'ambulatorio lo strumento viene rimosso. In genere al paziente viene fornito un diario su cui annotare l'orario delle principali attività svolte o degli eventuali sintomi. In questo modo sarà possibile al medico che valuta l'esame verificare l'aspetto dell'elettrocardiogramma durante i sintomi e correlare eventuali alterazioni elettrocardiografiche con i sintomi stessi o con quello che il paziente stava facendo.



A COSA SERVE
Essendo un elettrocardiogramma che dura un lungo periodo di tempo sostanzialmente serve a documentare alterazioni elettrocardiografiche che non possono essere provocate in ambulatorio o in ospedale. Le principali motivazioni che spingono il cardiologo a richiedere l'ecg dinamico secondo Holter sono:


- ricerca di aritmie, cioè alterazioni della velocità con cui il cuore batte, sia nel senso di eccessiva velocità (aritmie ipercinetiche), sia nel senso di una insufficiente frequenza di contrazione (aritmie ipocinetiche);
- valutazione di episodi inspiegati di perdita di coscienza se il cardiologo ha il sospetto che possa essere presente una anomalia di cui al punto precedente;
- valutazione di dolori toracici che si manifestano solo in determinate condizioni della vita quotidiana (dopo pranzo, durante attività sessuale, durante il sonno etc.).


DOPO QUANTO TEMPO SI OTTIENE LA RISPOSTA
Dopo che il paziente ha riconsegnato il registratore occorre valutare battito per battito se ci sono state alterazioni. L'apparecchio viene collegato ad un computer, i dati sono trasferiti su di esso e successivamente vengono analizzati dal medico. Fisicamente la lettura richiede da una a 2 ore a seconda della complessità e della qualità della registrazione. Per la consegna della risposta, generalmente, occorre qualche giorno.


Dal sito web: www.anmco.it



Piazza Augusto Lorenzini 30, Roma

85 €

Cardiologia Terlizzi

COS'È
L'ecocardiografia (comunemente detta anche ecocardiogramma) è una metodica diagnostica non invasiva che utilizza gli ultrasuoni per esplorare l'anatomia e la funzione del cuore. Rispetto ad altre metodiche diagnostiche essa ha il grande vantaggio di essere eseguibile anche al letto del paziente e di non produrre alcun disturbo o danno al paziente stesso. Inoltre permette di ottenere informazioni “in diretta” durante l'esame.

Il principio sul quale si basa questa metodica è la riflessione degli ultrasuoni da parte delle singole strutture del cuore. Gli ultrasuoni vengono emessi da un trasduttore, detto anche sonda, che viene applicato dal medico sul torace del paziente, e vengono riflessi man mano che incontrano le vari strutture nel torace. Essi ritornano così allo strumento, che li rileva e che ricostruisce l'immagine. L'ecocardiogramma si compone di più fasi (l'analisi monodimensionale, quella bidimensionale e quella Doppler) che insieme forniscono la completezza dell'esame e permettono di eseguire misurazioni e analisi dettagliate delle strutture cardiache. Con il perfezionamento della tecnica, l'ecocardiogramma ha sostituito progressivamente nella diagnostica cardiologia altri esami più invasivi.

A COSA SERVE
Con l'ecocardiogramma si possono visualizzare tutte le strutture cardiache. Questo esame ha un ruolo fondamentale nella valutazione delle dimensioni e della funzione della camere cardiache e di quella delle valvole cardiache. Nei pazienti che hanno subito un infarto miocardico permette di valutare la porzione del muscolo cardiaco danneggiata, ma al contrario di quanto spesso comunemente supposto, non essendo in grado di valutare i vasi del cuore (coronarie), non è in grado di prevedere un infarto futuro.

COME VIENE ESEGUITO
A torso nudo il paziente si sdraia su uno speciale lettino leggermente inclinato, disponendosi sul fianco sinistro o sul dorso. Durante l'esecuzione di un ecocardiogramma il paziente collabora assumendo posizioni che favoriscono la visualizzazione delle varie strutture cardiache e talora trattenendo il fiato, in modo da minimizzare il mascheramento delle strutture cardiache da parte dell'aria contenuta nei polmoni. Attualmente in Italia l'esame viene eseguito da medici specialisti cardiologi, mentre in altri stati ci sono tecnici specializzati non medici che eseguono l'esame. La competenza di chi esegue l'esame è molto importante.

QUANTO DURA
L'esame dura generalmente una ventina di minuti, anche se in alcuni soggetti o in alcune condizioni particolari esso può durare anche più a lungo.

A CHI SI RIVOLGE
L'ecocardiografia si rivolge a soggetti che hanno avuto infarti miocardici, che soffrono di scompenso cardiaco, di problemi alle valvole cardiache o che fanno fatica a respirare. É utile nei controlli di pazienti sottoposti in precedenza a impianto di valvola cardiaca artificiale o a trapianto cardiaco. Risulta importantissima per la conferma o l'esclusione di patologie cardiache, sospettate in seguito al riscontro di un “soffio cardiaco” durante la visita cardiologica. Nei pazienti con ipertensione arteriosa serve per valutare le conseguenze causate da questa condizione sulle strutture cardiache.

Al giorno d'oggi anche la diagnosi delle cardiopatie congenite e il loro controllo nel tempo viene eseguita quasi esclusivamente con questa metodica. Le condizioni che richiedono un ecocardiogramma urgente sono invece le complicanze di un infarto miocardio, che portano a un improvviso peggioramento clinico, le malattie dell'aorta che pongono a rischio di vita il paziente (aneurisma o dissecazione aortica) o gli accumuli di liquido intorno al cuore (tamponamento cardiaco).

LIMITI DELLA METODICA
In alcuni pazienti con problemi polmonari, come l'enfisema o la bronchite cronica, o in pazienti obesi o con una particolare conformazione toracica, la qualità dell'esame può risultare assai scarsa, per l'impossibilità degli ultrasuoni di penetrare adeguatamente all'interno del torace.



Piazza Augusto Lorenzini 30, Roma

85 €

Cardiologia Terlizzi

CHE COSA È
L'Eco-Doppler dei vasi è una metodica diagnostica non invasiva, che viene utilizzata per analizzare arterie e vene. Essa si basa sugli stessi principi dell'ecocardiogramma (vedi scheda).



A COSA SERVE
L'Eco-Doppler dei vasi del collo serve a valutare la morfologia dei vasi sanguigni, la loro pervietà, la presenza di malformazioni, restringimenti (stenosi) o occlusioni.
Può essere utilizzato per esplorare sia le arterie che le vene.
Inoltre, in presenza di problemi a carico dei vasi, l'Eco-Doppler permette generalmente anche di definirne la gravità e di porre le indicazioni alla terapia, che può essere medica o chirurgica a seconda dei casi.



COME VIENE ESEGUITO
L'esame viene condotto generalmente con il paziente sdraiato su un lettino.
La parte del corpo da sottoporre all'analisi deve essere scoperta, facendo attenzione a rimuovere soprattutto gli indumenti che stringono. Sulla superficie del corpo del paziente, in corrispondenza del vaso da analizzare, il medico muove una particolare sonda in grado di emettere ultrasuoni. Gli ultrasuoni vengono riflessi dalle varie strutture del corpo e, ritornando alla sonda, creano sul monitor l'immagine del vaso. Generalmente si utilizza un particolare gel che, spalmato sulla superficie cutanea del paziente, facilita il passaggio degli ultrasuoni tra la sonda e la pelle.



QUANTO DURA
L'esame ha una durata variabile da soggetto a soggetto, che dipende dalle caratteristiche fisiche del paziente (durata maggiore nei pazienti sovrappeso o obesi) e dalla difficoltà del quesito clinico. Mediamente un esame dura 15-20 minuti circa.



A CHI SI RIVOLGE
L' Eco-Doppler dei vasi del collo: è molto utile e molto usato per diagnosticare problemi a livello dell'arteria carotide o vertebrale, soprattutto nei soggetti che accusano sintomi di tipo neurologico quali vertigini, ictus o TIA. In questi pazienti infatti ci si può trovare di fronte a restringimenti (stenosi) o occlusioni dei vasi del collo, che richiedono di essere trattati (chirurgicamente o per via percutanea) per prevenire ulteriori aggravamenti della patologia. L'esame Doppler è inoltre importantissimo per seguire la progressione della malattia in pazienti già noti e nel follow-up dei pazienti operati.





VANTAGGI
Rispetto ad altre metodiche l'Eco-Doppler dei vasi è relativamente semplice, assolutamente non invasivo, di rapida esecuzione e poco costoso.
E' indolore e quindi ben tollerato da chiunque e i risultati sono immediatamente interpretabili. Inoltre è completamente privo di rischi e complicanze e può quindi essere ripetuto frequentemente, risultando utilissimo per valutare l'evoluzione di una particolare patologia o per i controlli seriati dopo interventi chirurgici o percutanei sui vasi.



EFFETTI COLLATERALI E RISCHI
Sono praticamente inesistenti.

Dal sito web: www.anmco.it



Piazza Augusto Lorenzini 30, Roma

35 €

Cardiologia Terlizzi

L’elettrocardiogramma, spesso abbreviato con la sigla ECG, è un esame strumentale che registra l’attività elettrica del cuore.
Per eseguirlo, il medico pone alcuni elettrodi in punti ben precisi del corpo e attraverso di essi registra gli impulsi elettrici prodotti dal muscolo cardiaco. Questi impulsi sono necessari per permettere al cuore di contrarsi ritmicamente e svolgere la sua funzione di pompa “idraulica” per il sangue che dal cuore viene per l’appunto spinto in tutto l’organismo.

L’impulso elettrico ha inizio dalla parte superiore destra del cuore (atrio destro) e da qui si propaga causando la contrazione di questo muscolo e con essa la spinta che permette al sangue di circolare. L’ECG è in grado di misurare la velocità e il ritmo (regolare o irregolare) del battito cardiaco, nonché la “forza” e la frequenza degli impulsi elettrici. Attraverso queste misurazioni l’ECG può evidenziare un infarto in corso (o accaduto precedentemente), irregolarità del battito cardiaco (troppo lento o troppo veloce), una carenza di forza del battito (il muscolo-cuore non pompa con forza sufficiente), una carenza di flusso sanguigno attraverso il cuore, alcuni tipi di difetti congeniti (presenti cioè sin dalla nascita) o alcuni difetti valvolari (cioè a carico delle valvole che separano le quattro camere che compongono il cuore e che dirigono il flusso sanguigno evitando che esso cambi direzione).



Piazza Augusto Lorenzini 30, Roma

85 €

Cardiologia Terlizzi



Piazza Augusto Lorenzini 30, Roma

90 €

Cardiologia Terlizzi



Piazza Augusto Lorenzini 30, Roma

100 €

Cardiologia Terlizzi

COS'E'
L'elettrocardiogramma da sforzo (o test ergometrico) è un esame strumentale che consiste nella registrazione dell'elettrocardiogramma durante l'esecuzione di uno sforzo fisico (a differenza dell'ECG basale che viene registrato in condizioni di riposo).

In questo modo è possibile esaminare la risposta dell'apparato cardiocircolatorio all'esercizio fisico, in particolare per quanto riguarda frequenza cardiaca, risposta pressoria ed eventuali alterazioni ECG. Durante sforzo fisico infatti, si realizzano condizioni che comportano un incremento delle richieste di lavoro al cuore che potrebbero mettere in evidenza eventuali alterazioni non riscontrabili a riposo. Può essere considerato l'esame strumentale di prima scelta per la diagnosi di cardiopatia ischemica.



COME SI FA UN ECG DA SFORZO?
Al paziente vengono applicati gli elettrodi (si utilizzano elettrodi adesivi) sul torace e sul dorso. Viene quindi registrato un elettrocardiogramma basale. Il paziente inizia poi lo sforzo fisico, solitamente pedalando su una cyclette. Lo sforzo è progressivo e viene incrementato mediante aumento costante della resistenza opposta dai pedali del cicloergometro o della velocità del tappeto rotante. Si inizia da un basso carico di lavoro che viene progressivamente aumentato fino al raggiungimento di un determinato valore di frequenza cardiaca, calcolato dal medico in base al sesso e all'età del paziente. La scelta della entità e della velocità di incremento dello sforzo vengono scelte dal medico nell'ambito di protocolli standardizzati, sulla base delle caratteristiche cliniche del paziente.

Durante l'esame l'attività cardiaca viene tenuta costantemente sotto controllo, dal medico attraverso il monitoraggio elettrocardiografico e la rilevazione ad intervalli regolari della pressione arteriosa, mediante sfigmomanometro a bracciale. Durante l'esecuzione dell'esame, molta attenzione viene rivolta ai sintomi che il paziente può avvertire (dolore toracico, capogiri, mancanza di fiato, debolezza eccessiva) e al loro rapporto con le eventuali variazioni dell'elettrocardiogramma e della pressione arteriosa.

La prova ha una durata complessiva di circa 20 minuti e viene effettuata in ambienti attrezzati a fronteggiare anche eventuali complicanze. Può essere interrotta dal medico in qualsiasi momento fosse necessario (esistono criteri clinici e strumentali di arresto standardizzati), ma anche su richiesta del paziente.

Prima dell'esame viene solitamente richiesta al paziente la firma del cosiddetto “consenso informato”, un documento che elenca indicazioni, modalità di esecuzione e possibili complicanze della prova da sforzo.



PERCHÉ SI FA UN ECG DA SFORZO?
Rispetto all'ECG basale, l'ECG da sforzo offre maggiori informazioni sullo stato di salute del cuore perché ne aumenta il lavoro, evidenziando eventuali patologie non riscontrabili a riposo. L'elettrocardiogramma da sforzo costituisce l'indagine strumentale di base nella diagnostica della cardiopatia ischemica, ed è



- diagnosi di cardiopatia ischemica nel paziente con episodi di dolore toracico sospetti per angina pectoris;
- valutazione funzionale dei pazienti con cardiopatia ischemica nota (angina stabile, pregresso infarto del miocardio);
- valutazione dell'efficacia della terapia anti-ischemica;
- valutazione dopo rivascolarizzazione coronarica (angioplastica, intervento di bypass aortocoronarico);
- valutazione delle aritmie, in alcuni casi particolari.

L'ECG da sforzo si dice positivo (cioè, patologico) se mette in evidenza segni elettrocardiografici di ischemia (che si manifestano principalmente con un sottoslivellamento del tratto ST). Se durante lo sforzo il paziente accusa dei disturbi (dolore toracico, mancanza di respiro) in assenza alterazioni ECG, il test ergometrico viene considerato "non diagnostico" e può essere indicato un approfondimento diagnostico con altri test (es. scintigrafia miocardia).



Piazza Augusto Lorenzini 30, Roma

170 €

Cardiologia Terlizzi



Piazza Augusto Lorenzini 30, Roma

85 €

Cardiologia Terlizzi



Piazza Augusto Lorenzini 30, Roma

190 €

Cardiologia Terlizzi

Esperienze

Su di me

Il Dott. Roberto Terlizzi svolge, da oltre quindici anni, la sua attività nello Studio Polispecialistico omonimo, punto di riferimento medico, attivo...

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Formazione

  • Laureato in Medicina e Chirurgia, presso Università di Roma La Sapienza - Policlinico Umberto I
  • Abilitato e Specializzato in Malattie Apparato Cardiovascolare presso Università di Roma La Sapienza - Policlinico Umberto I

Premi MioDottore


Specializzazioni

  • Cardiologia

Tirocini

  • Dip. Malattie Apparato Cardiovascolare - Policlinico Umberto I - Roma
  • Reparto di cardiologia - Ospedale San Camillo - Roma
  • Rome American Hospital - Roma

Certificati


Competenze linguistiche

  • Inglese,
  • Italiano

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Punteggio generale

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Dottore molto disponibile e accurato nelle spiegazioni

B
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È un po' insolito scrivere una 'recensione' per una visita medica. Tuttavia, se può essere utile, vorrei dire che il dott. Roberto Terlizzi è gentile, attento e capace di far sentire a proprio agio i pazienti. Grazie alla dott. Anna De Marchis per avermi indirizzata da lui.

F
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Dottore molto empatico, ti mette a tuo agio e ti spiega facendoti capire


A
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Ottimo professionista, gentile empatico e paziente nel dare ogni spiegazione clinica necessaria.


F
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Scrupoloso, non lascia nulla al caso. Elettrocardio, ecocardio ed holter


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Il Dottor Terlizzi si interfaccia in maniera professionale quanto empatica. Nostro riferimento cardiologico di fiducia


L
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Sono diverse volte che mi rivolgo a questo studio .Il servizio è puntuale e cortese . Nessun elemento negativo


M
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La mia visita ed anche prima visita e’ stata gestita al meglio sia nell’accoglienza che nello svolgimento della stessa.Consiglierei la struttura ed il dottore con cui ho effettuato gli esami.


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Grande professionalità e attenzione durante il test


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Professionista vero, capacità di mettere il paziente a proprio agio. Esame tecnico eseguito perfettamente e scrupolosamente. Lo consiglio assolutamente


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Risposte ai pazienti

ha risposto a 4 domande da parte di pazienti di MioDottore

BUONASERA il cardicor da 1,25 e coverlam da 5 possono causare disfunzione erettile?

Buongiorno. Si e’ possibile. Si rivolga al suo medico curante.
Saluti

Dott. Roberto Terlizzi

Salve, a seguito di eventi documentati di fibrillazione atriale parossistica in luglio mi sono sottoposto a studio elettro fisiologico dal quale emergeva presenza di fletter atriale regolarmente ablato.
a distanza di 2 mesi dall operazione, avvertendo a livello sintomatico un peggioramento rispetto a prima dell'ablazione, ho nessun Holter 24h. A seguire i risultati: FC media 82 bpm; FC minima 43 bpm, fc massima 159 bpm alle 6.13 mattino.
Sono stati riscontrati 122 eventi di ectopia ventricolare, inoltre si sono avuti 3 eventi di bigenismo ventricolare e 1 di Trigenismo ventricolare. Episodi ectopici sopraventricolari: 241, di cui 83 singoli, 17 coppie e 22 run, inoltre 3 episodi di bigenismo sopraventicolare. Si sono inoltre registrati diversi episodi di tachicardia parossistica sopraventricolare e brevi episodi di fibrillazione atriale parossistica. Gran parte di tutto ciò è avvenuto di notte. A livello ventricolare prima dell'intervento non avevo mai registrato nemmeno un extrasistole! prima dell'holter prendevo flecaneide, mi è stato aggiunto un beta bloccante oltre a cardioaspirina. Come mi consigliate di procedere? i dati Holter sono preoccupanti?

Buongiorno. I dati dell’esame Holter non sono di per se’ preoccupanti. Le consiglio comunque di rivolgersi al suo cardiologo di fiducia per adeguare la terapia, soprattutto per valutare la necessità di una terapia anticoagulante orale per la prevenzione delle tromboembolie.
Saluti

Dott. Roberto Terlizzi

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